Gaeta / Mercato del pesce, il Tar respinge il ricorso degli operatori contro il Comune

Cronaca Gaeta Politica

GAETA – Il mercato del pesce di Gaeta deve trovare una nuova sistemazione. La sua apertura ha avuto un’eccezionale deroga durante le ultime festività natalizie e di fine anno ma ora deve essere delocalizzato rispetto ai precari punti vendita in località Peschiera. A sentenziarlo è stata la prima sezione del Tar del Lazio-sezione di Latina (presidente Antonio Vinciguerra, relatore Roberto Maria Bucchi) che ha definitivamente respinto il ricorso presentato dai sette operatori impegnati definendolo, nella fase cautelare, “non assistito da un giuridico fondamento”.

I giudici amministrativi hanno dovuto prendere atto della gravità della segnalazione del 20 novembre scorso del dipartimento Igiene e Alimenti dell’Asl di Latina che parlava di una serie di carenze igienico-sanitarie. Il comune di Gaeta nove giorni più tardi aveva consigliato prima e disposto poi, attraverso l’ordinanza numero 496 del 20 novembre scorso, l’interruzione dell’attività di vendita del sito mancando gli oggettivi presupposti per consentire l’attività al pubblico. Agli inizi di dicembre lo stesso Tar aveva, di fatto, congelato l’efficacia del provvedimento del vice-sindaco e assessore ai Lavori pubblici del comune di Gaeta Angelo Magliozzi sulla scorta delle severissime censure dell’Asl. Aveva, in sostanza, raccolto una specifica moratoria formalizzata dagli operatori attraverso un ricorso d’urgenza degli avvocati Angela Viola, Ester Tallini e Sara Bergamini e aveva disposto che il mercato ittico potesse rimanere aperto sino al suo definitivamente pronunciamento, ora arrivato e chiaramente favorevole per il Comune, assistito dagli avvocati Daniela Piccolo e Annamaria Rak.

L’ordinanza del primo grado della magistratura è stata emessa nello stesso giorno in cui il commissariato di Polizia di Gaeta aveva avviato le procedure, di concerto con la Polizia locale del comune, per la possibile rimozione del mercato del pesce. Il decreto di sospensione numero 330, di fatto, aveva creato un piccolo conflitto istituzionale con il competente dipartimento dell’Asl che aveva in occasione di un altro sopralluogo riscontrato una serie di presunte anomalie igienico-sanitarie e strutturali del mercato di via Lungomare Caboto. Il futuro è ora ricco di incognite.

Intanto l’Autorità portuale del Lazio, che si è difesa davanti al Tar attraverso gli avvocati Stefania Accardi, Fabrizio Losco, Gabriella Giacomantonio e Valentina Arcadi, ha espletato un secondo bando per l’aggiudicazione di 15 box all’interno del mercato ittico realizzato non molto lontano, in località ex Canaga. Il primo bando andò deserto, gli stessi operatori ora sfrattati non si parteciparono non definendo “congruo” – circa 1400 euro l’anno – il canone di locazione. I sette operatori, destinatari dell’ordinanza del vice-sindaco Magliozzi, si dichiarano vittime di un atteggiamento persecutorio da parte del comune di Gaeta, promotori di una serie di reiterati atti e provvedimenti amministrativi al limite della vessazione.

Ma il sindaco Mitrano ed il suo “vice” Magliozzi in una dichiarazione hanno rivolto un ramoscello d’ulivo:”Questa sentenza del Tar – hanno commentato – serve come non mai per trovare una soluzione al problema. Il Comparto della pesca al minuto è un fiore all’occhiello dell’immagine e dell’economia della città e non può essere umiliato. Ci stiamo facendo promotori dell’insediamento di un tavolo tecnico con il presidente dell’ex Autorità portuale del Lazio, Francesco Maria de Majo (venerdì ha incontrato proprio il sindaco Mitrano,ndr) perché, almeno da parte nostra, non c’è alcuna intenzione di fare vittime e prigionieri. Ma, ora come non mai, c’è bisogno del buonsenso di tutti e non di posizioni pregiudizievoli che non portano da nessuna parte”.

Saverio Forte