Maltempo nel sud pontino: frane ed esondazioni

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SUD PONTINO – Fortunatamente al momento del crollo non transitava alcun automobilista. In caso contrario le conseguenze sarebbero state facilmente immaginabili, per di più in un tratto in leggera discesa. L’isola di Ponza è rimasta a lungo tagliata in due a causa di una rovinosa frana che, intorno a mezzogiorno, si è abbattuta lungo la strada Panoramica che collega il belvedere della rinomata spiaggia di Chiaia di Luna alla frazione de Le Forna, a nord della principale isola pontina.

Lo smottamento è stato provocato dalle abbondanti piogge che nelle ultime ore e giorni si sono abbattute a Ponza ma ha interessato anche un’area privata sulla quale nei mesi scorsi erano stati realizzati interventi di natura edilizia e di manutenzione. La strada Panoramica inizialmente era stata chiusa al traffico per permettere da parte della ditta incaricata dal comune di Ponza la bonifica e la pulizia del manto stradale dai detriti – rocce ed arbusti – che l’avevano invasa. Ultimato questo intervento, l’arteria è tornata percorribile – la frazione de Le Forna restava collegata alla zona del porto di Ponza attraverso la provinciale di via S.Maria – anche se transennata lateralmente nel punto in cui è avvenuta la frana. Per gli accertamenti di rito sono intervenuti sul posto la protezione civile, gli agenti della Polizia locale e i Carabinieri della locale stazione.

L’annunciata ondata di maltempo per fortuna non ha provocato danni rilevanti sul territorio del sud pontino ma “soltanto” gli immancabili allagamenti che hanno acuito la pessima situazione in cui versano le principali strade e arterie del comprensorio. Due sono stati gli “episodi” degni di nota: se in mattinata era esondato il torrente Capodacqua nei pressi dell’omonima sorgente di Spigno Saturnia che alimentare diversi comuni del Golfo, nel pomeriggio a causa delle piogge è crollato un muro di cinta, lungo trenta ed alto dieci metri, che costeggia una proprietà privata in località Balzorile a Formia uno dei principali corsi d’acqua che “tagliano” la città, il Rio Fresco.

Sul posto hanno operato a lungo i Vigili del Fuoco, la polizia Locale e soprattutto i tecnici del Comune di Formia e della Snam perché c’era il timore – escluso fortunatamente – che il cedimento di questo muro di cemento armato potesse danneggiare il metanodotto che insiste nella zona, tra il quartiere di Rio Fresco Scacciagalline e la frazione collinare di Maranola.
Saverio Forte

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