Formia / Spaccio di cocaina, il Riesame decide per la restituzione del denaro al pusher

Cronaca Formia Top News

FORMIA – Quel denaro? È frutto degli incassi delle giornate precedenti all’arresto, ad alcuni prelievi e anche ad una donazione ricevuta. E così che la sezione “Riesame Reale” del Tribunale di Frosinone ha revocato il sequestro di quasi 20mila euro in contanti che il 26 ottobre scorso, al termine di uno spettacolare blitz antidroga, lo speciale nucleo del Gruppo di Formia della Guardia di Finanza aveva sottratto alla materiale disponibilità di I.A., il commerciante di 53 anni di Formia con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di 116 grammi di cocaina purissima. I giudici del Tribunale della Libertà hanno infatti accolto lo specifico ricorso presentato dai legali dell’uomo, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Dalila Fleming e, condividendo le argomentazioni difensive, hanno ritenuto illegittimo lo strumento processuale utilizzato.

Il Riesame ha così annullato parzialmente l’ordinanza del Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera che, richiesta dal sostituto procuratore Maria Carmen Fusco, disponeva il sequestro di quella ingente somma di danaro considerandola frutto della precedente attività di spaccio effettuata all’interno di un mini-market in via Emanuele Filiberto, a poche decine di metri da tre scuole, l’elementare “Edmondo De Amicis”, l’istituto comprensivo Vitruvio Pollione” e l’istituto professionale di Stato “Enrico Fermi”. Per gli avvocati Cardillo Cupo e Fleming la sottrazione probatoria di quei 20mila euro al 53enne I.A. “non è stata proceduralmente corretta laddove alcuna attività tecnica occorre porre in essere sullo stesso, come nel caso di specie”. Tradotto, non è provato che quel danaro, banconote di diverso taglio, fosse la conseguenza dell’attività di spaccio provata dalle Fiamme Gialle con il sequestro di 116 grammi di cocaina. I.A. era rimasto in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere, davanti il Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera in occasione dell’interrogatorio di garanzia.

Su richiesta del sostituto procuratore Fusco all’uomo era stata confermata, dopo la convalida degli arresti, la detenzione cautelare in carcere per la gravità delle accuse mossegli. Il 53enne era stato arrestato al termine di un blitz della Finanza che aveva notato di pomeriggio, al termine di una laboriosa attività di intelligenze e dopo un mirato pedinamento, un continuo andirivieni di studenti e adolescenti all’interno del mini market che l’uomo gestisce insieme alla moglie, nel quartiere di Mola. Il tutto nell’ambito dei potenziati e preventivi controlli anti droga da parte dei militari del Colonnello Sergio De Sarno. E nell’ambito di quest’operazione di prevenzione era finito sotto la lente d’ingrandimento delle stessa Guardia di Finanza il negozio di generi alimentari del 53enne, finito nei guai non tanto per il possesso dei 116 grammi di cocaina quanto per non essere in grado – nelle fasi immediatamente successive all’arresto – di giustificare la disponibilità in contante di quasi 20 mila euro.

Anche dopo il primo pronunciamento da parte del Riesame le indagini – com’è trapelato dagli ambienti investigativi del gruppo di Formia della Guardia di Finanza – non sono affatto concluse: sono sempre proiettate a chiarire eventuali complicità di cui avrebbe beneficiato il 53enne o coperture che il commerciante avrebbe garantito a terze persone. Intanto, sul piano difensivo, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Dalila Flaming hanno escluso di poter impugnare, al momento dei fatti, davanti il Tribunale del Riesame l’ordinanza di custodia cautelare convalidata dal Gip Scalera.

Saverio Forte