Politica

Formia / Si dimette l’assessore ai servizi sociali Giovanni D’Angiò

FORMIA – Il celeberrimo “Che fai, mi cacci?” di Gianfranco Fini rivolto a Silvio Berlusconi in una drammatica assemblea nazionale del Pdl di qualche anno fa ha avuto un refrain giovedì sera in uno degli incontri bilaterali che il sindaco di Formia Paola Villa ha tenuto con una delle “anime” – la lista “Un’altra città” – che costituisce la sua sempre litigiosa maggioranza. Il capo dell’amministrazione formiana non ha fatto che ribadire quanto anticipato in un primo vertice tenutosi sabato e anticipato dal nostro portale: “Sarei interessata a dar vita ad un rimpasto di Giunta prima delle fasi che dovranno anticipare l’approvazione, entro il prossimo 31 dicembre, del bilancio di previsione 2019 e di quello pluriennale. Che ne dite?”. Interrogativo dal forte contenuto retorico perché la risposta è già nota: “Gli assessori, come prevede la legge, li nomino” – è stato questo l’altro passaggio della considerazione del sindaco civico di Formia.

“Un’altra città” non è una componente come tante nella variegata coalizione che ha eletto 15 mesi fa il primo sindaco donna di Formia: con l’adesione degli ex consiglieri provenienti da “Formia città in comune” Giovanni Costa e Daniele Nardella e dell’indipendente Valentina Forcina (sino allo scorso giugno militava nella componente “Ripartiamo con voi” dell’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa) può disporre di ben sette consiglieri comunali, esattamente la metà numerica della maggioranza che guida, molto a fatica, l’azienda più importante del sud-pontino, il comune di Formia. Questa componente – secondo quanto è trapelato – ha provato a convincere la professoressa Villa dell’inutilità e soprattutto dell’inopportunità, politica e amministrativa, di dar vita ad una rimpasto di Giunta in questo momento dell’anno, nella fase antecedente la redazione del documento contabile più importante di un ente locale, il bilancio di previsione. Al sindaco le è stata prospettata, invece, la soluzione di soprassedere al varo di un nuovo esecutivo – che in effetti tale non sarà ma soltanto frutto dell’avvicendamento della metà degli assessori – e di moltiplicare invece gli sforzi, all’interno della maggioranza, per approvare un bilancio di rottura che sancisse il blocco di tante forze centrifughe esistenti a causa della mancanza di un’azione politica di coordinamento nella stessa maggioranza.

“Un’altra città” ha anche motivato questo suo attendismo: “Cara Paola, a noi non interessano personali posizioni di rendita ma la risoluzione dei tanti problemi che affliggono la città – le è stato detto – Se effettui il rimpasto ora e non avrai la forza di gestirlo, rischi di non approvare neppure il bilancio”. Dunque conclusione anticipata di una consiliatura che doveva essere di spartiacque con il passato di centro destra e di centro sinistra. E il motivo, o presunto tale, c’è: il sindaco dovrà tener conto dell’arrivo di nuove energie all’interno di “Un’altra città” ed il contestuale svuotamento di altri gruppi consiliari e pertanto dovrà considerarlo nella fase della gestazione della nuova squadra di governo.

“Ma al rimpasto di Giunta ci penserò io” – ha aggiunto il sindaco Villa e a quel punto inevitabile il colpo di teatro: l’assessore alle Politiche sociali del comune di Formia Giovanni D’Angiò, in Giunta nella quarta Giunta di Sandro Bartolomeo e molto vicino alle posizioni del Pd e del consigliere Giovanni Costa, ha comunicato le sue dimissioni dall’incarico. Un gesto preparato a tavolino e anticipato con la presentazione di una lettera personale al sindaco di Formia e con l’annuncio delle sue dimissioni al protocollo del comune nella giornata di venerdì appena rientrato da un convegno a Sora.

Ma perché questa rottura? Il consigliere Costa, da sempre il megafono di D’Angiò, ha parlato di un rapporto fiduciario incrinato nel momento in cui il sindaco di Villa gli avrebbe imputato la responsabilità di gestire l’assessorato in maniera unilaterale. Un’accusa grave che ha ricevuto subito una precisazione: “Il sindaco da 15 mesi ha avuto modo di informarsi e di essere edotta sull’operato dell’assessore D’Angiò attraverso due persone a lei molto vicine: la delegata alla povertà Matilde Aratari e la presidente della commissione Servizi sociali Rossana Berna. Loro con la professoressa Villa ci parlano in qualsiasi momento della giornata”. Insomma volano gli stracci nella maggioranza formiana, alle prese con una guerriglia interna acuitasi dall’annuncio di dar vita ad un rimpasto “fuori stagione” ma anche alla contestuale riformulazione delle commissioni consiliari (alle luce dei nuovi equilibri interni)- e – come programmato ad inizio consiliatura – all’avvicendamento tra la fine anno e l’inizio del 2020 dell’attuale presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele.

Le dimissioni dell’assessore D’Angiò rientreranno? Dipende dal sindaco di Formia, atteso dalla risoluzione di questo intricato nodo dopo non essere stata in grado, nei mesi scorsi, di sostituire un altro assessore, il responsabile del bilancio e del personale del comune, Fulvio Spertini, (anch’egli ha tolto il disturbo senza batter ciglia) e di capire le ragioni che porteranno alle dimissioni del coordinatore di “Formia città in comune” Enrico D’Angelis. Senza una cabina di regia politica l’amministrazione Villa è andata in affanno a pochi mesi dallo svolgimento delle vittoriose elezioni amministrative e non alla conclusione di un regolare mandato….Un record naturalmente negativo per l’immagine, politico-istituzionale, di Formia. Cercare la quadra per il sindaco Villa sarà come trovare un ago in un pagliaio alla vigilia di un altro incontro, il terzo, il più impegnativo, che segue quelli con le delegazioni di “Formia città in comune” e “Un’altra città”. Sabato è attesa la componente di “Ripartiamo con voi” che fa affidamento su tre consiglieri comunali, uno in meno, la summenzionata Valentina Forcina, andato a rimpinguare il “gruppo dei sette”.

A questa lista il sindaco se dovesse confermare l’idea di rimpastare la Giunta potrebbe chiedere di operare un sacrificio – richiesta pervenuta da più parti dalla sua maggioranza – rinunciando ad uno dei due assessorati attualmente in carica: la delegata allo sport Alessandra Lardo o il responsabile dei Lavori Pubblici Pasqualino Forte. L’istanza sarà accolta? E’ il crocevia dell’intera e complicata situazione politico-amministrativa al comune di Formia. L’assessore Forte è dato in uscita per motivi di lavoro ed il sostituto sarebbe già stato trovato: si tratta di un brillante professionista, formiano di nascita e romano d’adozione, il figlio d’arte Marco Pietrosanto, di area Pd di cui è iscritto nella capitale. Ma il compito di mettere le tessere al posto spetterà solo ed esclusivamente al sindaco di Formia con la consapevolezza che l’acqua a disposizione per spegnere questi tanti focolai accesi nella sua nuova casa non è sufficiente. Purtroppo o per fortuna…

Saverio Forte

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