Sperlonga / Hotel Grotta di Tiberio, via i sigilli ma il pm Miliano chiede un nuovo sequestro

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – Non sono stati ancora materialmente rimossi a 24 ore dal provvedimento firmato dal giudice del Tribunale di Latina Maria Assunta Fosso ma potrebbero essere ripristinati i sigilli nei confronti dell’hotel “Grotta di Tiberio” di Sperlonga. E’ quanto è trapelato dagli ambienti giudiziaria della Procura della Repubblica di Latina con una nuova richiesta che, sottoscritta dal sostituto Procuratore Giuseppe Miliano ed inviata al Gip del locale Tribunale, è finalizzata a chiedere un nuovo sequestro della struttura ricettiva di proprietà del sindaco di Sperlonga e due volte presidente della Provincia di Latina Armando Cusani e del suo suocero Aldo Erasmo Chinappi ma con un diverso scopo rispetto al primo sequestro del 9 giugno 2014 operato dal Nipaf della Guardia Forestale, per essere confiscato al patrimonio immobiliare dello Stato.

Il provvedimento di dissequestro del giudice Fosso, nonostante un preciso parere contrario del sostituto procuratore Miliano, era stato maturato, dopo la presentazione di una relativa richiesta, nell’ambito del processo penale che, in corso davanti il Tribunale di Latina, vede Cusani e Chinappi entrambi imputati per lottizzazione abusiva (il reato è prescritto) in concorso. E la dottoressa Fosso l’ha motivato per la sopraggiunta prescrizione , il cui termine massimo è scaduto il 19 ottobre scorso. Insomma è stata applicata una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 8699 del gennaio 2019 che, “utilizzata” anche per l’ex vetreria Avir di Gaeta e per l’ex pastificio Paone di Formia, dispone “la revoca del sequestro e contestualmente deve essere disposta la restituzione all’avente diritto”. Insomma, sono venute meno le condizioni idonee – secondo il giudice Fosso – a legittimare la misura cautelare del sequestro che ora potrebbe essere ripristinato – qualora il Gip accettasse l’istanza della Procura – per l’esclusiva finalità della confisca.

Il dottor Miliano ha avanzato la sua nuova richiesta di sequestro appellandosi a quanto disposto dal comma 2 dell’articolo 321 del codice di procedura penale,ossia il sequestro di cose ritenute assoggettabili a confisca. Il collegio difensivo di Cusani e Chinappi – composto dagli avvocati Corrado De Simone e Paolo Stella Richter, Pierluigi Avallone e Luigi Panella – ha anche anticipato la nomina di un perito che, svolgendo mirati accertamenti nella struttura alberghiera sulla via Flacca, quantifichi anche i danni – definiti “molto consistenti” – a seguito della sua mancata utilizzazione dal 9 giugno 2014.. Nell’albergo si sarebbero verificati atti e raid vandalici e finanche dei furti. Un episodio clamoroso si verificò nel luglio 2015 quando tre ignari turisti furono sorpresi mentre si trovavano stesi a bordo piscina a rilassarsi prendendo il sole. Furono denunciati naturalmente per violazione di sigilli. Il complesso alberghiero non è mai stato nuovo a questo genere di episodi. In un’altra occasione, infatti, alcuni altri turisti si erano introdotti addirittura all’interno delle camere da letto e sono stati sorpresi durante un blitz dei carabinieri.

Saverio Forte