Ponza / Aggredito di nuovo Danilo D’Amico, esponente di Fratelli d’Italia

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PONZA – E’ stato vittima di una nuova aggressione Danilo D’Amico, molto attivo sull’isola di Ponza con l’associazione culturale “Punto di svolta” e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia. Ieri sera due persone lo hanno aggredito mentre rientrava a casa, ferendolo al volto con un’arma da taglio. Sei i punti di sutura applicati al poliambulatorio di Ponza. “Ho visto due ombre e non ho avuto il tempo di reagire, mi hanno aggredito e sono fuggiti”, dice D’Amico. A dicembre era stato già vittima di un’aggressione. “La politica a Ponza è diventata questione di ordine pubblico – dice l’ex sindaco e consigliere di opposizione Piero Vigorelli – le istituzioni debbono intervenire, il prefetto ha il nostro dossier su tutte le irregolarità dell’amministrazione”.

Vigorelli e gli altri consiglieri di opposizione Franco Ambrosino, Giuseppe Feola, Maria Claudia Sandolo hanno firmato una nota nella quale stigmatizzano l’episodio. “E’ la seconda volta in dieci mesi – si legge nel comunicato – che alcuni delinquenti organizzano un’imboscata e pestano a sangue Danilo D’Amico, nel cortile della sua abitazione, nottetempo, ben sapendo che vive da solo. Al Poliambulatorio gli hanno messo sei punti sul volto. La ferita è da arma da taglio. Una cicatrice deturperà il suo volto per sempre. Non è stata una “semplice” aggressione. Ieri notte c’è stato un tentato omicidio. Non ci sono dubbi che il movente sia politico. E che i modi siano di stampo mafioso. Perché Danilo, dirigente di Fratelli d’Italia, con la sua foga generosa, il suo entusiasmo e la sua passione, certo non la manda a dire quando ritiene giusto criticare, anche aspramente, chi sta massacrando Ponza. E’ proprio questo che deve far riflettere. Quando dalla normale contesa politica si passa alle mani (dieci mesi fa) e si continua con il coltello (ieri notte), vuol dire che si è toccato il fondo, che tutte le regole sono saltate, che non ci sono più le condizioni per un vivere civile. Se la politica, a Ponza, è ormai diventata una questione di ordine pubblico, le istituzioni pubbliche ne devono prendere atto immediatamente e agire di conseguenza.

La Signora Prefetto di Latina, persona squisita a cui va la nostra stima profonda, conosce bene il “dossier Ponza” e tutte le malefatte amministrative che Le abbiamo documentato nel corso degli ultimi due anni. A quelle si aggiunge adesso una questione di ordine pubblico non più rinviabile, che ha gettato una luce sinistra sulla splendida isola di Ponza e sulla gente perbene – tantissima – che stamane si è svegliata sgomenta alla notizia della seconda aggressione a Danilo D’Amico. C’è una questione morale, che riguarda l’amministrazione comunale. C’è una questione politica, che riguarda le persone che amano la propria isola e che sono avvilite per quello che sta succedendo. C’è una questione di ordine pubblico, che riguarda la convivenza civile. A Ponza deve essere ristabilito l’ordine e il rispetto. Questo può farlo solo un commissario prefettizio”.