Formia / Caso di omofobia a Penitro, parte la denuncia in Procura

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FORMIA – “Non abbiamo più lacrime per piangere”. Sono davvero delusi e amareggiati Pasquale Galliano, di 48 anni, ed il compagno Michele Castelli, di 47 anni, per l’”inferno” – così lo definiscono – in cui sono costretti a vivere nel complesso Ater in via S.Angiolillo nella frazione orientale di Penitro. Pasquale, designer presso un mobilificio di Cassino e a lungo presidente dell’associazione dei commercianti di via Rubino, e Michele, operaio originario di Spigno Saturnia in servizio presso un locale stabilimento di produzione di materiale in politilene, da oltre 18 anni vivono insieme, sono una coppia omosessuale come tante. Ma la decisione di vivere così i loro sentimenti non è stata gradita a qualche vicino di casa, autori di un accanimento omofobo di cui stanno occupando ora la Procura della Repubblica di Cassino e i Carabinieri della Compagnia di Formia.

Michele Castelli e Pasquale Galliano

Ad accelerare il tutto è stata la presentazione dell’ennesimo esposto, contro ignoti, da parte del loro legale, l’avvocato Angela Sangermano di Scauri. Pasquale e Michele stanno insieme da 18 anni, dicono di “metterci da sempre la faccia” e si dichiarano persone normalissime che “si alzano la mattina presto per andare a lavorare e rientrare la sera stanchi”. Agli insulti e alle intimidazioni verbali iniziali è seguito presto ben altro, di molto più grave: danneggiamenti notturne alle loro auto e scooter, alle persiane di casa, al sistema di video sorveglianza installato “per necessità” successivamente, al contatore dell’acqua sino al lancio di pietre, all’abbandono, davanti l’ingresso della loro abitazione, di uova marce, di escrementi e finanche olio gettato sulle mura esterne. Negli ultimi giorni l’ultima aggressione a Galliano mentre il suo compagno è rimasto barricato in casa terrorizzato, timoroso di uscire, mentre era in procinto di andare a lavorare”. In questo alloggio popolare dell’Ater inizialmente vivevano Pasquale Galliano, i suoi genitori ed un fratello minore, Sandro. Tutti sapevano dell’omosessualità di Pasquale ma la morte del papà ha convinto la madre, Lucia Acampora, di andare via, di chiedere ospitalità a Gaeta presso l’abitazione di un altro fratello, Michele. Una decisione che ha permesso di stabilizzare questa coppia che inizialmente ha fatto davvero l’impossibile per essere accolta: “Si è vero – ha ammesso Galliano – ho fatto a lungo l’amministratore del condominio per farmi accettare. Ma è stato tutto drammaticamente inutile”.

La coppia omosessuale di Formia nei giorni scorsi ha inviato un messaggio alla Senatrice Monica Cirinnà, la “madre” della legge sulle coppie di fatto. I due raccontato come la realtà sociale di Penitro sia rimasta spettatrice inerme rispetto a quanto accade (ormai) a cadenza quotidiana nei loro confronti…in attesa, ora, di unn più deciso intervento dell’autorità giudiziaria. Ma, dopo l’ultimo messaggio chiaramente oltraggioso lasciato all’ingresso di casa, Pasquale e Michele hanno denunciato la latitanza delle istituzioni locali a fronte di una situazione definita “deplorevole e vergognosa” ma si dichiarano ora pronti a non arretrare di un millimetro:”Abbiamo tante persone che ci vogliono bene e che ci rispettano, nonostante tutto. Sappiamo – hanno concluso i due omosessuali di Formia – che ci contesta rappresentano per fortuna minoranza. Sono loro che si devono vergognare , non noi. Ci fanno solo tanto pena”.

Saverio Forte