Omicidio Campanale. Concesso il rito abbreviato dopo il giudizio immediato

Cronaca

L’obiettivo è chiaro: limitare i danni sul piano prettamente processuale. In quest’ottica la difesa di Eduardo Di Caprio – l’uomo di 35 anni che la serata del 25 gennaio scorso, a bordo della sua Ford Fiesta, ha investito mortalmente Cristiano Campanale, di 28 anni e, subito dopo il fatto, brandendo un bastone, ha aggredito il fratello, Andrea, di 23 anni – ha chiesto e ottenuto che il loro assistito venga processato con il rito abbreviato. Il Gup del tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, ha fissato l’inizio del processo per il prossimo 16 gennaio. La richiesta dei legali dell’imprenditore, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Domenico Iaderosa, segue un’altra istanza processualmente importante che aveva formalizzato il Gip Domenico Di Croce che, raccogliendo una specifica istanza della Procura, aveva disposto il giudizio immediato, by-passando l’udienza preliminare, per il prossimo 8 novembre alla luce di un quadro probatorio definito “chiaro ed evidente”.

Di Caprio dovrà difendersi dall’accusa, grave, di omicidio volontario con l’aggravante dell’utilizzo dell’auto e tentato omicidio, così come richiesto dal magistrato titolare che all’epoca coordinò le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Formia e della Stazione di Scauri, il sostituto procuratore Beatrice Siravo. Secondo la ricostruzione della Procura Di Caprio, alla vista dei fratelli Campanale che lo stavano attendendo sul marciapiede all’altezza del civico 401 di via Antonio Sebastiani – di fronte l’attività commerciale di famiglia – sterzò improvvisamente verso destra. L’utilita-ria, alla velocità di 40 chilometri orari, abbattè un palo della segnaletica che, cadendo, investì in pieno Cristiano Campanale tanto da riportare lo “sfacelo cranico-encefalico”. Il fratello non ebbe il tempo di difendersi e di allontanarsi e l’aggressione subita dal bastone che aveva con sé Di Caprio gli procurò lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Il rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna, dovrà chiarire la causa, il movente del volontario investimento operato da Di Caprio che – secondo quanto afferma la difesa – non è ancora emersa dalle carte della Procura. I familiari della vittima, attraverso gli avvocati Roberto Palermo e Attilio Di Nardo, hanno confermato, infine, che si costituiranno parte civile.