Itri / Soffiano venti di crisi sull’amministrazione comunale

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ITRI – Soffiano, sempre più imperiosi, venti di crisi sull’amministrazione comunale di Itri. Non è passata inosservata infatti l’astensione della presidente della commissione bilancio del comune, l’avvocato Vittoria Maggiarra, su due argomenti che, in procinto di approdare nel prossimo consiglio comunale, sono stati di fatto “congelati” grazie al suo determinante voto. Hanno raggiunto un ex aequo (due voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza Andrea Di Biase e Silverio Sinapi e due contrari dei rappresentanti dell’opposizione Osvaldo Agresti e Paola Soscia) le votazioni che riguardavano una variazione di bilancio per il trasferimento di un mutuo dal progetto per il completamento dell’asilo nido comunale in località “Marciano” al potenziamento della pubblica illuminazione e della video sorveglianza e l’approvazione del bilancio consolidato che a Itri è la somma del bilancio del comune e delle sue partecipate, la farmacia comunale ed il Consorzio industriale del sud pontino.

Naturalmente l’astensione ha portato la Maggiarra ad finire nell’occhio del ciclone sia della maggioranza, di cui l’interessata asserisce ancora di far parte, che dell’opposizione, soprattutto del consigliere pentastellato Osvaldo Agresti che l’ha accusata “di alzare il prezzo”. “Non ho chiesto concessioni di sorta e tantomeno di sedere al tavolo della Giunta – ha sbottato l’avvocato Maggiarra – Ho semplcemente rivendicato di svolgere meglio il mio ruolo perché, da presidente della commissione bilancio, non è corretto sapere prima dell’inizio della seduta la decisione (la variazione di bilancio) decisa da altri rappresentanti dell’amministrazione comunale”. In effetti l’avvocato Maggiarra, che professionalmente è cresciuta nello studio legale del sindaco di Itri Antonio Fargiorgio e politicamente alle posizioni del Partito Democratico, da tempo è finita nel “black list” dei vertici della sua coalizione. Le deleghe che rivestiva al contenzioso, al personale e agli Affari generali non le sono mai state restituite soprattutto dopo aver accusato il suo “maestro”, il sindaco-avvocato Antonio Fargiorgio, di aver abiurato quel dna, rappresentato da un civismo con cui aveva vinto o, meglio stravinto, le elezioni amministrative del 2016.

L’avvocato Maggiarra non lo dice ma lo pensa: la Giunta di Itri è diventata troppo filo-Forza Italia, sia nella forma che nella sostanza, legata a nuclei di potere lontani anni luce dai problemi, quelli veri, che attanagliano la comunità aurunca. Che sia diventata la sua una voce nel deserto lo denuncia la stessa presidente della commisione bilancio: “Che male c’è se ho chiesto una manovra correttiva, iniziative amministrative “riparatrici” a favore del lavoro e del sociale?” L’avvocato Maggiarra annuncia che la sua astensione, che avrà una valenza politica ancor più evidente, la confermerà “per una questione di coerenza” nel consiglio comunale che sarà convocato lunedì dalla conferenza dei capigruppo. E se questo voto di astensione in commissione bilancio dovesse ora ed in prospettiva del prossimo e atteso consiglio comunale alimentare altri fuochi che, esistenti in maggioranza, sono stati riposti (come la polvere) sotto il tappeto? Sono almeno due, rappresentati dalle posizioni un po’ aventiniane della consigliera Enza Simeone e dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Ciccone. Quest’ultimo si è dimesso dall’incarico ma è rimasto “silenzioso” in maggioranza ed in consiglio.

Un comportamento analogo l’ha assunto la collega di gruppo, l’ex vice-sindaco ed assessora alla cultura Paola Soscia che, “espulsa” dalla maggioranza, ha deciso di approdare tra i banchi dell’opposizione dopo aver soltanto chiesto a più riprese dopo il vittorioso esito elettorale di tre anni fa l’adozione di un bando pubblico per l’affidamento e per la gestione dei due beni culturali più importanti di Itri , il Castello medioevale ed il museo del brigantaggio, affidati (senza bando) alla locale Pro Loco il cui ex presidente siede in Giunta…

Ma se Atene piange, Sparta non ride. Nell’opposizione la controversia più delicata è in piedi all’interno dei Fratelli d’Italia. Il gruppo consiliare è formato dai due giovanissimi consiglieri comunali Elena Palazzo – nonostante l’età vanta un bagaglio politico-amministrativo che ha cominciato a riempire dai tempi del Movimento sociale e poi con Alleanza Nazionale – e Giuseppe Cece. Se quest’ultimo è protagonista di un’opposizione “senza vincoli”, la Palazzo ha manifestato posizioni più “collaborazioniste” con la Giunta Fargiorgio e la ricerca di “soluzioni comuni” per risolvere l’emergenza ambientale ed igienico-sanitaria è stata considerata il prologo per il suo passaggio in maggioranza al punto da far dire a Cece…” Spero che Elena ci ripensi”. Insomma la situazione politico-amministrativa è in work in progress che ha sguardo rivolto all’appuntamento elettorale amministrativo del 2021 di cui potrebbero essere protagonisti due ex sindaci di Itri, con ruoli più o meno diretti.

Chi medita una rivincita è Giovanni Agresti, destinatario qualche anno fa di una mozione di sfiducia andata in porto. Democristiano di formazione, consulente finanziario e ora imprenditore nel settore della sanità privata (gestisce una residenza per anziani a Roccasecca), è confluito in An di cui è stato assessore al bilancio all’amministrazione Provinciale. E chi aveva nella sua segreteria organizzativa? Un giovanissimo Enrico Forte, anch’egli dc, ora consigliere regionale del Partito Democratico. Ha sete di rivincita un altro ex primo cittadino aurunco, l’ex socialista Giuseppe De Santis con alcune simpatie (mal ripagate) per Forza Italia e per il suo segretario regionale, il Senatore Claudio Fazzone. Negli ultimi giorni si dichiara un fan dell’”Italia Viva” di Matteo Renzi e accreditarsi ora è molto meglio che attendere poi…

Saverio Forte