Formia / Scontro tra Michele Forte e Carmine Schiavone, un rinvio a giudizio

Cronaca Formia

FORMIA – Il compianto sindaco di Formia, il Senatore Michele Forte, amico di Ernesto Bardellino? E’ stato un bluff e, per questo motivo, dopo agli accertamenti compiuti dall’autorità giudiziaria, deve essere processata per diffamazione aggravata una collega di un quotidiano cartaceo di Caserta per aver pubblicato nel 2013 un servizio dal titolo: “Carmine Schiavone: Forte amico di Bardellino”. Lo ha deciso il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere all’indomani di una intervista no stop rilasciata alla troupe di Sky Tg 24 nel luogo protetto in cui viveva all’epoca dal principale collaboratore di giustizia del clan dei Casalesi, Carmine Schiavone.

Secondo il pentito, Michele Forte sarebbe stato il referente privilegiato della criminalità organizzata, di stampo camorristico, nel sud pontino nell’ambito del traffico di rifiuti e non solo. Le dichiarazioni di Schiavone, che fecero scattare la denuncia di Forte quando ancora era sindaco di Formia, parlavano dell’amicizia dell’ex primo cittadino dell’Udc con Ernesto Bardellino, trasferito in sorveglianza speciale con la sua famiglia a Formia nel corso degli anni ottanta dopo la prima guerra di camorra persa dalla nascente fazione dei Casalesi con la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.

Michele Forte

Schiavone non fece altro che ripetere le dichiarazioni rilasciate nel 1997 alla commissione parlamentare sulle ecomafie e fu denunciato da Forte insieme alla collega di Terra di Lavoro. All’indomani delle dichiarazioni di Schiavone Michele Forte nel corso di un infuocato consiglio provinciale, di cui presente, definì il pentito di camorra definito “un comandante di merda”. Ci fu la replica con l’inevitabile denuncia per diffamazione per diffamazione ma pesarono le insinuazione dello stesso Schiavone che aveva parlato di Formia “come un territorio, nei fatti, sotto la giurisdizione di Casal Di Principe”.

Nel frattempo Schiavone è deceduto per un incidente domestico e la cronista che riportò e titolò le sue dichiarazioni è stata rinviata a giudizio al termine dell’udienza preliminare la famiglia del Senatore Forte, la moglie Liliana D’Onorio De Meo e i figli Aldo e Sonia – si sono costituiti parte civile attraverso l’avvocato Renato Archidiacono. Le indagini e l’esito dell’udienza preliminare hanno certificato, a suo dire, definitivamente l’inesistenza di qualsiasi rapporto passato tra il Senatore Michele Forte ed esponenti del clan criminale dei Bardellino e, di conseguenza, la natura gravemente diffamatoria delle affermazioni contenute nell’articolo di stampa del quotidiano di Caserta. Aldo e Sonia Forte, rispettivamente presidente e vice presidente che porta il nome del padre, hanno annunciato – che com’è avvenuto per altri casi – le somme che dovessero essere sentenziate al termine del procedimento risarcitorio saranno devolute per finanziare alcuni progetti a sostegno delle scuole elementari della provincia di Latina.

Saverio Forte