Formia / A Castellonorato l’illuminazione stradale continua a essere un miraggio

Cronaca Formia Politica

FORMIA – Castellonorato, la più bella (ma sottovalutata e trascurata) frazione di Formia, alle amministrative della primavera 2018 tributò un impensabile sostegno elettorale al nuovo corso amministrativo del comune, grazie alla promessa – che tale si è rivelata – elettorale della politica delle “piccole cose”. Quei cittadini, tanti, che hanno respinto nel corso del tempo con successo le sirene dello spopolamento, demografico e sociale, del borgo collinare di Formia, si sentono quasi traditi e ingannati per un disservizio di cui sono (tutti indistintamente) vittime. L’ultimo tratto della provinciale via Rotabile – che inizia in pieno centro a Formia, in via Emanuele Filiberto a ridosso dell’ospedale “Dono Svizzero” per concludersi dopo quasi dieci chilometri a Castellonorato – è alle prese con una persistente e preoccupante disfunzione:  la disattivazione – perché tale si è rivelata – dell’impianto di pubblica illuminazione. Sarà anche uno scherzo del destino ma molti pedoni hanno rischiato di essere investiti percorrendo il tratto “urbano” della Rotabile dalla zona del cimitero sino a piazza San Rocco, in prossimità delle case popolari dell’Ater, della nuova zona “167” e delle poche attività commerciali presenti a Castellonorato. Molti cittadini, inizialmente, hanno pensato che di questo black-out elettrico fosse responsabile la Provincia, l’ente proprietario e dunque responsabile della gestione della strada. E invece hanno appreso, con legittima meraviglia e stupore, che di questo disservizio il responsabile principale sarebbe nientemeno che il comune di Formia. E perché mai? L’ultimo tratto dell’impianto della pubblica illuminazione nel tratto terminale di via Rotabile era collegato al contatore dell’Enel che per quasi mezzo secolo ha alimentato lo spogliatoio e l’impianto luci dello storico stadio “San Nicola” che vi accede dalla Rotabile all’altezza del luogo in cui sorgeva l’antichissimo cimitero di Castellonorato. Una disattenzione costata caro che ha palesato come, nella complicata ripartizione tecnica del comune di Formia, la mano destra non sa quel che fa quella sinistra. Ma la rescissione del contratto di fornitura con l’Enel era ormai obbligatoria – fanno sapere dall’avvocatura del comune di Formia – dopo il frettoloso blocco delle attività agonistiche presso l’impianto sportivo.

Si è rivelata, comunque, una sufficiente o inesistente conoscenza del territorio che ha mandato su tutte le furie gli abitanti di Castellonorato, ora costretti – per chi arriva da Formia lato Maranola e Trivio – a guidare con gli abbaglianti per non finire fuoristrada o in qualche scarpata. Il comune sapeva di provocare un disguido? Pare proprio di sì, perché il contatore dell’Enel dello stadio di Castellonorato ha continuato a fatturare nonostante l’impianto fosse chiuso. Il motivo? Vi era allacciato il sistema di pubblica illuminazione di via Rotabile.  La stessa rescissione del contratto con l’Enel per il funzionamento del mitico campo San Nicola è stata considerata per molti come una legnata sui denti. La struttura ha anticipato quella “Cantera” che ha costituito, grazie ai risultati sportivi conseguiti, la fortuna della Barcellona calcistica, un luogo dove far allenare e ospitare le formazioni giovanili della Società sportiva Formia e quelle dei vari campionati dilettantistici. Al “San Nicola” di Castellonorato sono cresciute – e non solo sul piano calcistico – diverse generazioni di giovani di Formia e dell’intero Golfo. Ora l’impianto è abbandonato a se stesso, una situazione di assoluto degrado acuitosi dopo l’apertura – o presunta tale – del nuovo stadio comunale in località Fontana a Maranola. Lo stadio di Castellonorato era come una bomboniera da custodire nel proprio salotto, sino a quando il dipendente comunale Adriano Filosa si era assunto l’onere – quasi una ragione di vita – della cura e manutenzione. A fronte delle sue peggiorate condizioni di salute il comune non è riuscito a trovare un sostituto. Ci hanno pensato a titolo personale alcuni dirigenti volontari di alcune società dilettantistiche minori – come il fondatore del Centro di cultura popolare (Ccp) di Formia, Osvaldo Scipione –, ma il tempo passa per tutti e a fare il resto ci hanno pensato due tempeste di vento che hanno impedito alle pecore e alle capre di una vicina azienda agrozootecnica a non pascolare più – quasi per una forma di rispetto – nel rettangolo, polveroso, dello stadio San Nicola.

Ci sarebbe da pensare che gli amministratori del comune di Formia vanno a Castellonorato solo in occasione delle elezioni amministrative e la sera del 15 agosto per partecipare alla lunga processione della Madonna della Colomba che, collegando l’omonima chiesa campestre a quella parrocchiale di Santa Caterina, si snoda lungo il tratto di via Rotabile ormai ridotto al buio. Quest’anno a rappresentare l’amministrazione Villa, con tanto di fascia tricolore, c’era il presidente del consiglio comunale di Formia, l’avvocato Pasquale Di Gabriele che, quando può, coltiva l’hobby dell’allenatore della squadra calcistica del Vindicio. La partecipazione di Di Gabriele a questa processione ferragostana sarà stata una “via crucis” nel momento in cui i cittadini di Castellonorato chiedevano di ripristinare l’impianto di pubblica illuminazione. Di Gabriele ha fatto melina distribuendo il suo bigliettino da visita: “Avvocà – gli hanno fatto rilevare i cittadini fedeli presenti alla processione mariana – la ringraziamo per ora, ma non abbiamo bisogno di alcuna consulenza”. Per ora…