Torna Acquanoir, il premio dell’inquietudine: scrittori a Gaeta e Castelforte

Castelforte Cultura Eventi Gaeta
SUD PONTINO – Scrittori, pittori, filmaker, attrici nazionali e locali per un riconoscimento che fonde desiderio e angoscia. Tra i premiati l’ex prefetto Procaccini, l’attrice Valentina Stredini, gli scrittori Luceri, Zandel e Sciortino, più grazie alla Tunuè l’omaggio a Manolo Montalbàn.
L’acqua del mare. L’acqua del fiume. L’acqua delle terme. Torna Acquanoir, il premio che riconosce le capacità artistiche di chi nella saggistica, nella narrativa, nel teatro, nel giornalismo, nella musica ricava quel senso d’inquietudine e quello stato del desiderio che è proprio del genere più amato, il noir. Ed ecco che il nero si fonde col blu dell’acqua, involucro morbido della vita.
La seconda edizione si svolgerà nell’arco di due giornate. L’evento è organizzato dall’agenzia Omicron, col patrocinio dei Comuni di Gaeta e Castelforte.
Questo il programma
Mercoledì 7 agosto alle ore 19 nella location Il Giardino di Serapo presso l’Hotel Serapo a Gaeta verranno premiati Dante Ceccarini, Giovanni Garufi, Bozza, Enrico Luceri, Armando Palmegiani, Fabio Sanvitale, Luca Checchinato, Amalia Avvisati, Mimmo Battista, Angelo Cassoni. Modera Gian Luca Campagna.
Giovedì 8 agosto alle ore 19.30 sulla terrazza delle Terme Sant’Egidio di Suio Terme a Castelforte verranno premiati Giuseppe Procaccini, Diego Zandel, Valentina Stredini, Pio Trippa, Paolo Sciortino, Christian Antonilli, Luca Martinelli, Simone Nardone, Tunuè, Hèrnan Migoya, Bartolomè Seguì, Angelo Ionta, Dario Di Mambro. Modera Gian Luca Campagna.
18.30 visita guidata presso il Museo Linea Gustav Fronte Garigliano, sito in via Ortali a Castelforte.
I PREMIATI
Valentina Stredini, attrice e doppiatrice 28enne. Diploma presso la Scuola di teatro “La stazione “sotto la direzione artistica di Claudio Boccaccini e Marina Polla De Luca corpo docenti: Giuseppe Manfridi, Lino Pannofino, Alberto Di Stasio, Laura Milano, Massimo Cardinali. Diploma all’Accademia di doppiaggio diretta da Christian Iansante e Roberto Pedicini presso la “Fono Roma“, laureata presso DASS dipartimento di arti e scienze dello spettacolo Università La Sapienza. Come doppiatrice ha prestato la sua voce a ‘Il giustiziere della notte’, ‘Missione Impossibile’, ‘Wolverine’, ‘Baby Boss, ‘I Puffi’, ‘Cars 3’. Come attrice ha recitato al cinema e al teatro, ‘Alle 5 da me’,  ‘Chi trova un amore trova un tesoro’. Come attrice teatrale “Zio Vanja“ per la regia di Claudio Boccaccini, “Il buio in agguato“ con Gaia de Laurentiis, Lear Come ti rottamo un re” regia di Paolo Buglioni.
Enrico Luceri, giallista tra i più prolifici in Italia (vanta nel suo palmarès un Giallo Tedeschi Mondadori), appassionato di  Agatha Christie, che è tra i suoi modelli letterari, e del  giallo deduttivo [1], è autore di romanzi, di una settantina di racconti [2] e di sceneggiature, oltre che di saggi sul cinema, tra cui  Storia del cinema giallo thrilling italiano presentato a puntate sulla rivista  Sherlock Magazine edita da  Delos Books. Nel 2008 ha vinto il  Premio Tedeschi. Pubblica articoli in appendice alla collana  I Classici del Giallo Mondadori, nella sezione  I Segreti del Giallo. L’ultimo suo romanzo di successo è ‘Lo sguardo nell’abisso’.
Dante Ceccarini Medicochirurgo e pediatria. É stato Presidente, dal 2004 al 2016, dell’ Archeoclub di Sermoneta, nonché cofondatore dello stesso. Attualmente è Presidente onorario. È ideatore e promotore del progetto  Sermonet’amo (concorso di poesie in dialetto sermonetano rivolto ai bambini e ai ragazzi delle scuole del territorio di Sermoneta), giunto nel 2018 alla VII edizione. Plurivincitore di concorsi di poesie dal 2016, ha vinto il  Premio di Poesia estemporenea della 2^ edizione del Premio internazionale di Poesia  Città di Latina. Nel 2010 ha pubblicato il  Primo dizionario sermonetano-italiano. Nel 2015 ha pubblicato il  Secondo dizionario sermonetano-italiano e  Primo dizionario italiano-sermonetano. Nel 2016 ha pubblicato  Proverbi, detti, modi di dire, filastrocche, ninne nanne, maledizioni, imprecazioni, insulti in dialetto sermonetano, nei dialetti della provincia di Latina e nei dialetti italiani. Nel 2017 ha curato i dialoghi in sermonetano del libro  La ninfa contesa di Salvatore Uroni. Nel 2017, per Edizioni DrawUp, ha pubblicato il suo primo libro di poesie in dialetto sermonetano con traduzione in italiano:  La fórma della malingonìa. Questo suo libro è diventato un cult della musica popolare, perché le sue poesie vengono cantate e recitate da un’orchestra che lo accompagna a ogni performance.
Pio Trippa, Laureato in Scienze politiche e in Sociologia, è stato dirigente dell’ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), dove ha svolto la propria carriera professionale lavorando sia presso la sede centrale di Roma che come direttore d’area degli uffici di Copenaghen, Madrid, New York, Londra, Stoccolma e Bruxelles. Inoltre, ha acquisito esperienza amministrativa nel proprio Comune di nascita, Nettuno, dove è stato eletto dal 1970 al 1980 Consigliere comunale, e incaricato, dal 1975 al 1980, dell’Assessorato al turismo, sport, spettacolo e Polizia urbana. Nel campo del turismo ha svolto un’intensa attività di studi e di ricerche, e ha tenuto per oltre quattro anni la carica di Segretario generale dell’ANIEST (Associazione Nazionale Italiana Esperti Scientifici del Turismo). I suoi studi e le numerose relazioni sul marketing turistico, sulla storia e la sociologia del turismo e del tempo libero, svolte in congressi, convegni, conferenze e seminari, sia presso università che nelle istituzioni pubbliche e private, sono stati pubblicati su varie riviste, tra cui la  Rassegna di studi turistici, organo ufficiale dell’ANIEST, e  Vita italiana, edita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Di recente ha pubbblicato ‘Storia del viaggio e del turismo’, la genesi dei viaggi dalla preistoria a oggi.
Giovanni Garufi Bozza, romano, psicologo, ha pubblicato ‘Io sono un femminicida’. In questo saggio, Giovanni Garufi Bozza analizza le ambiguità tra i generi, i limiti del Femminismo e del Maschilismo e le loro potenzialità, stimolando interrogativi, sollevando discussioni e provocazioni, proponendo sul finale possibili soluzioni alla violenza di genere, che superino il modello malattia (prevenzione) e che si situino nel modello salute (promozione), prendendo in carico le relazioni e la socioaffettività. La Psicologia della Salute, la Sistemica, la Bioenergetica e le Costellazioni Familiari fanno da sfondo al testo. Un saggio dal titolo provocatorio, che non vuole dare risposte preconfezionate ma stimolare le giuste domande, a partire da una premessa: è giunto il tempo di passare dal Patriarcato, morto ma non troppo, al Pari-arcato, in una cultura di rispetto della differenza.
Paolo Sciortino, Giornalista professionista, ha lavorato per agenzie di stampa, quotidiani, radio e testate online, occupandosi di cronaca, politica, cultura e costume. Ha scritto canzoni, sceneggiature, storie di città, testi per il teatro, per l’arte contemporanea e per la pubblicità. Con la Newton Compton ha già pubblicato  Misteri, crimini e storie insolite di Milano e il romanzo  L’ultima battaglia dei pirati. Il suo ultimo è ‘Regine’, con protagoniste Carolina e Maria Antonietta d’Asburgo.
Hèrnan Migoya e Bartolomè Seguì, sceneggiatore e disegnatore della graphic novel ‘Tatuaggio’ del grande scrittore spagnolo Manolo Montalbàn, edito da Tunuè. “Tatuaggio” è il primo romanzo poliziesco della serie di Pepe Carvalho e va considerato una specie di presentazione del curioso detective galiziano, della sua bizzarra filosofia e del suo mondo. Pepe viene ingaggiato dal signor Ramon per scoprire l’identità di un cadavere senza volto ripescato in mare a pochi chilometri da Barcellona. Unico indizio: un inquietante tatuaggio … “Sono nato per rivoluzionare l’inferno”. In Italia viene pubblicato per la prima volta nel 1980, grazie anche all’apprezzamento che Leonardo Sciascia nutriva nei suoi confronti. Va ricordata anche l’amicizia che lo ha legato ad Andrea Camilleri che in suo onore chiamò il protagonista di tanti suoi celebri romanzi commissario Montalbano. In Italia è osannato per le opere del detective Pepe Carvalho che vive le sue avventure in una caotica e tentacolare Barcellona.
Tunuè, casa editrice, premiata per aver pubblicato l’opera di Migoya e Seguì ‘Tatuaggio’ a fumetto.
Giuseppe Procaccini, ex prefetto di Latina, dirigente del Ministero dell’interno, capo di gabinetto del ministero dell’Interno dal 2008 al 2013. Nominato nel 1995 Prefetto, nel luglio del 2000 diventa capo della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Sono gli anni in cui lavora a stretto contatto con Gianni De Gennaro, allora capo della Polizia e con il quale Procaccini stringe un ottimo rapporto. Nel giugno del 2008 è nominato da Maroni capo di Gabinetto del ministro, carica che manterrà sia con la Cancellieri che con Alfano. Oggi ha pubblicato una raccolta di novelle ‘L’abaco dei sentimenti confusi’.
Simone Nardone, giovanissimo, giornalista è anche scrittore. Dopo un pamphlet sulla politica, dovuta alla sua laurea in comunicazione, ha pubblicato un romanzo storico esoterico con ampi risvolti thriller, dal titolo ‘Elisir’, che si è guadagnato l’attenzione di critica e pubblico.
Armando Palmegiani e Fabrizio Sanvitale, commissario di polizia investigativa e del reparto scientifico il primo, giornalista investigativo il secondo, hanno sempre lavorato in coppia confezionando opere di saggistica investigativa e d’inchiesta, guadagnandosi rilevanza nazionale con lavori sui delitti di Pasolini, il caso Estermann in Vaticano, il mostro di Roma Girolimoni fino alla banda della Magliana. Lo stile è l’arma migliore di questa coppia, che a volte percorre sentieri differenti da quelli canonici, lasciando spazio alla narrativa. Oggi sono autori de ‘Amnesie’, dalla strage di Cogne a quella di Erba,
Diego Zandel, scrittore e giornalista, esule fiumano dopo le purghe titine, scrive di gialli, noir ambientando i suoi lavori sempre nella mediterraneità, essendo stato sposato a una donna greca. Tutta la produzione narrativa di Zandel appare, comunque, spesso collegata a esperienze autobiografiche, o a echi e risvolti di tali esperienze, in forma diretta o più lontana, con agganci anche a particolari momenti storici, come gli anni di piombo (il romanzo “Massacro per un presidente”), la guerra nella ex Jugoslavia (“I confini dell’odio”), la guerra nell’Egeo (“Il fratello greco”) oppure le foibe e l’esodo istrofiumano (“I testimoni muti”). Più in generale, vale per Zandel quanto scritto da Elvio Guagnini, professore emerito di letteratura all’Università di Trieste, in merito al romanzo L’uomo di Kos: “Zandel sa coniugare gli “slarghi” delle descrizioni e dell’analisi con il ritmo sempre sostenuto di un racconto ricco di momenti di sospensione e di colpi di scena. Usa con intelligenza i trucchi del genere (dei generi) ai quali fa riferimento. Usa con altrettanta intelligenza anche la seduzione del paesaggio e dell’ambiente, per tenere avvinto il lettore.E, accanto a tratti “di consumo” usati con intelligenza (ma sappiamo che non tutta la letteratura detta di consumo è necessariamente “di consumo”), sa intrecciare una storia d’azione a un romanzo di analisi. Non è poco.” Un’analisi che vale un po’ per tutti i suoi romanzi, in cui il gusto del mistero, della memoria e dell’avventura s’intrecciano incisivamente agli eventi della piccola e della grande storia.
Luca Checchinato, in arte LUCH è una esplosione di surreale creatività e fantasia. Uno di quegli artisti che da una piccola idea riescono a realizzare grandi progetti; pittura, disegno, digital art fino ad arrivare alla scultura 3d attraverso cui rende materico ciò che nasce su carta. Checchinato crea personaggi onirici e a volte un po’ grotteschi, come un Tim Burton della pittura dona vita a personaggi che umani non sono, ma che lui stesso inserisce in contesti “normali”. Non solo una grande prova di creatività la sua arte, ma anche un’efficace testimonianza delle sue abilità tecniche; nonostante il surrealismo della maggiorparte dei soggetti e dei temi, ogni particolare è realizzato con una dovizia ai limiti di un forte realismo. Una miscela artistica esplosiva quella di Luca Checchinato, di grande contemporaneità ma che guarda al futuro, pertanto viene inoltre garantito come artista D.O.C. Artista su cui investire, per la sua capacità di catturare ogni simbolica emozione visiva, segno di una incessante indagine artistica, grande interprete del mondo, riporta alla luce le sensazioni più recondite dell’anima. I personaggi Oignon, cioè cipolle umanoidi, sono il suo grido di battaglia artistico che lo ha fatto conoscere al mondo dell’arte e del fumetto.
Christian Antonilli, autore di diversi videoclip pubblicitari e musicali, alla fine si converte alla sua vera passione, il cinema. Dopo molti corti cinematografici ecco il successo con ‘Sofia’, un corto che vince numerosi premi nei vari festival italiani, soprattutto perché lega i toni noir con la malattia e il dramma dei familiari. Oggi, è in attesa di girare il suo primo lungometraggio.
Luca Martinelli, produttore esecutore del cortometraggio ‘Sofia’, insieme a Antonilli.
Angelo Ionta, pittore. La produzione pittorica di Ionta risente di un romanticismo latente che costituisce una sorta di fil rouge, romanticismo che trova espressione nel richiamo ad elementi fonte di armonia universale quali la luna, il mare, il volo dei gabbiani, il sentimento amoroso tipico di alcuni dipinti nei quali l’amore sottende alla scena letta dall’osservatore. La sua pittura risente del suo essere discreto, umile, quasi l’Arte fosse “altro” da sè, qualcosa che lo sovrasta, incutendogli una sorta di rispetto reverenziale. In alcuni quadri l’autore, usando degli espedienti pittorici forse involontari, ingigantisce la prospettiva dando l’idea di essere egli stesso parte del dipinto che assume una dimensione universale, planetaria rispetto alla piccolezza dell’uomo nel confronto con la natura. Mirabile è l’uso del colore nella ritrattistica di case fermate e composte in una visione quasi fanciullesca, nel senso della purezza della figura, con un riferimento alla minaccia della guerra, all’atto eroico, a vite che si consumano nella cabina di un aereo da caccia in visione dannunziana del tutto. In definitiva l’arte di  Ionta è un’arte delicata,  di un figurativismo quasi fotografico, non aspira ad essere una produzione che pretenda interpretazione psicologica o di retro pensieri, è la trasposizione su tela di emozioni forse vissute, di scene di vita quotidiana, in alcuni tratti di un romanticismo quasi ottocentesco che ben si mescola alla natura quasi “pop” che caratterizza alcuni dipinti.”
Dario Di Mambro, (Formia, 1979) è laureato in Storia Dell’Arte presso l’Università di Bologna. ‘Zolfo’ è il suo primo romanzo, ambientato alle Terme di Suio. Meglio essere consapevoli di cosa ci aspetta se decidiamo di iniziare a leggere questo romanzo: saremo catturati fin dalle prime righe, irretiti e ipnotizzati. L’ipnosi, del resto, è uno degli ingredienti principali che Dario Di Mambro utilizza nel suo romanzo. Un mistero che si snoda all’indietro, affondando le radici in un lontano passato, viene lentamente riportato alla luce attraverso regressioni in vite precedenti. Omicidi, indagini, maestri templari e disegni segreti, acqua sulfurea dalle proprietà magiche e sconosciute, un antico tempio romano e una delicatissima storia d’amore che prende vita tra pericoli e situazioni al limite del paranormale, il tutto armonizzato da uno stile raffinato e magnetico che non concede al lettore la minima tregua.