Sperlonga / Operazione Tiberio: perizia sulla scuola Aspri, nessun pericolo di crollo

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – Finito nell’occhio del ciclone nell’ottobre 2018 con il secondo filone dell’inchiesta “Tiberio” che, secondo la Procura di Latina, avrebbe smascherato un’organizzazione in grado di pilotare l’esito di alcuni appalti pubblici al comune di Sperlonga ma anche a Gaeta, Priverno e a Prossedi, il complesso della scuola “Sottotenente Alfredo Aspri” fece parlare a lungo di sé perché, sequestrato su ordine del sostituto procuratore Valerio De Luca, sarebbe stato realizzato, per un importo di 906mila euro, al netto del massimo ribasso. In pratica i lavori sarebbero stati eseguiti in difformità rispetto al progetto approvato con una serie di gravi anomalie statiche e architettoniche che, creando una situazione di malessere tra tanti cittadini e soprattutto tra i genitori dei bambini, avevano indotto il comune di Sperlonga ad avviare il procedimento in autotutela per la rescissione del contratto con la società appaltatrice, la “Dr Costruzioni” di Formia. A distanza di dieci mesi dai clamorosi arresti la posizione accusatoria della Procura è stata ora fortemente ridimensionata dal dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica dell’Università “La Sapienza”.

Il responsabile scientifico Daniela Addessi e gli ingegneri Achille Paolone, Salvatore Perno ed Egidio Lofrano hanno firmato una breve ma incisiva relazione tecnico-scientifica e l’hanno consegnata agli uffici della Procura di Latina e, per conoscenza, al comune di Sperlonga di cui sono stati diventati consulenti di parte. Il loro compito è stato quello di valutare la sicurezza delle opere strutturali realizzate dall’impresa formiana, i cui vertici, Pietro e Francesco Ruggieri, 70 e 38 anni, rispettivamente amministratore, legale e di fatto, furono arrestati per aver tentato di corrompere Isidoro Masi, il responsabile del settore urbanistica del comune di Sperlonga con la promessa di vincere, con un significativo ribasso d’asta, l’appalto per l’ampliamento, la messa a norma e l’adeguamento della scuola di Sperlonga. Il dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica dell’Università “La Sapienza” scrive di aver effettuato mirate verifiche della struttura in elevazione, della fondazione e del terreno al termine delle quali hanno potuto dimostrare come l’opera, ben dimensionata rispetto a tutti gli scenari di carico possibili, sia stata realizzata al meglio dal punto di vista dei dettagli costruttivi. Gli accertamenti sono stati compiuti con l’obiettivo di controllare la congruenza delle scelte progettuali alla base della realizzazione dell’opera con le prestazioni previste dalla normativa vigente all’epoca della costruzione della stessa.

“Sebbene dal punto di vista normativo queste verifiche sarebbero state sufficienti ed esaustive per formulare un giudizio sulla sicurezza dell’opera, si è ritenuto opportuno integrare e completare l’attività di studio effettuando ulteriori verifiche sulla base della normativa vigente considerando in questo caso l’opera come di nuova costruzione”. Per i tecnici dell’università “La Sapienza” hanno meritato alcune considerazioni le questioni sollevate dal collaudatore in corso d’opera, l’architetto Alfonso Gurreri, per quanto concerne il solaio del piano terra e le modalità di realizzazione delle fondazioni del fabbricato. Con riferimento al solaio, realizzato con travetti precompressi, e pertanto difforme da quello di progetto, “si è ritenuto necessario eseguire una prova di carico volta ad accertare la corretta messa in opera dello stesso. Dalla prova di carico effettuata è emerso che i travetti in precompresso sono stati correttamente puntellati, così da favorirne in servizio la collaborazione statica con il getto della soletta sovrastante, come peraltro richiesto dalle buone regole del costruire e prescritto dal produttore. L’esito delle verifiche, anche per il solaio in questione, è risultato positivo”. Riguardo alle strutture di fondazione, dall’esame della documentazione prodotta dal collaudatore in corso d’opera è emerso che “le stesse sono state realizzate come previsto in progetto, a menod ello sbancamento, che non ha riguardato l’intera area di sedime, ma solo le porzioni strettamente connesse alla realizzazione della fondazione. Sebbene l’esecuzione dei lavori sia quindi, anche in questo caso, difforme da quanto previsto nei documenti progettuali, la differenza è solo nella esecuzione dello sbancamento, senza quindi alcuna ricaduta sulla sicurezza dell’opera.”

La conclusione cui arrivano la professoressa Addessi e gli ingegneri Paolone, Perno e Lofrano è stata la seguente: “In base ai controlli eseguiti, è parere degli scriventi che la struttura realizzata rispetta tutti i livelli prestazionali richiesti dalla normativa per le opere di nuova realizzazione”.

Il contenuto della perizia de “La Sapienza” rappresenta, per certi versi, un punto a favore sia per alcune difese – soprattutto i dirigenti della società appaltatrice – che per lo stesso comune di Sperlonga, il cui legale di questa vicenda, l’avvocato Giovanni Maria Giaquinto, presentando all’epoca un ricorso al Tribunale del Riesame contro i sigilli apposti su ordine del sostituto procuratore Valerio De Luca, aveva contestato quelle che definiva le “gravi lacune costruttive” alla luce delle relazioni tecniche eseguite su incarico dello stesso magistrato titolare delle indagini. E l’avvocato del comune di Sperlonga ripropose quello che aveva scritto il ctu nominato dalla stessa Procura di Latina, l’ingegner Piero Contoli. Dalla lettura delle sue relazioni, dell’8 e del 31 maggio 2017, emerse “con estrema chiarezza e senza ombra di dubbio – scrisse l’avvocato Giaquinto al sindaco di Sperlonga Armando Cusani – che le notizie giornalistiche riportate all’indomani degli arresti del nuovo filone d’inchiesta di “Tiberio”, tanto da incidere sulla stabilità della scuola con rischio di crollo, sono prive di fondamento”. A gettare ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche ci aveva pensato l’assessore alla programmazione del territorio del comune di Sperlonga, Stefano D’Arcangelo, arrivato ad attaccare frontalmente i vertici provinciale dei Carabinieri: “La lettera dell’avvocato Giaquinto se da un lato ci rasserena, dall’altro apre un nuovo squarcio preoccupante sulle indagini giudiziarie che ci pone un assillante dubbio : Qualcuno ha mentito sapendo di mentire ? Si tratta – disse D’Arcangelo – di un dubbio inquietante che deve essere assolutamente sciolto al più presto possibile. Pena la credibilità dei cittadini nei confronti delle istituzioni preposte.”

Il contenuto della perizia dei tecnici della principale università italiana è stato amplificato dalla rete e, per certi versi, ha acuito un legittimo senso di disorientamento tra i cittadini. Ma la scuola “Aspri” era davvero pericolante, realizzata senza fondamenta per permettere all’impresa vincitrice dell’appalto di risparmiare in virtà del massimo ribasso prodotto? Ecco alcune delle risposte date sulla pagina facebook del comune di Sperlonga: “Lo studio e le conclusioni a cura del Dipartimento di Ingegneria dellUniversita’ La Sapienza di Roma finalmente chiariscono con competenza una vicenda che stando alla perizia appare come una penosa campagna di disinformazione e propaganda politica a danno della città di Sperlonga oltre che dei suoi amministratori”, “E le intercettazioni citate dalla stampa erano una bufala???? Mah…. Meno male che non ho figli e quindi non sono obbligata a mandarli a scuola….”; “Non avevo dubbi . Era tutto a norma , ma come sempre a qualcuno non stava bene e ha rovinato la vita a chi faceva il suo lavoro”; “La magistratura che fa politica, un colonnello dei carabinieri che si fa propaganda, un mostro mediatico che ha distrutto l’immagine del Comune e quello dell’azienda esecutrice rovinando la vita al suo titolare e numerose famiglie, 12 operai senza più un lavoro. Oggi non c’è nessun tg nazionale: il bene non fa notizia.
Meditate”; “… Devono pagare a caro prezzo quello per che hanno fatto. Ed ora che è tutto regolare che fanno, che dicono?!?!? … Le scuse non bastano!!! Merdeeeeee!!!”; “Ora ci vorrebbe lo stesso effetto mediatico che ha alzato le falsa notizia … ma una smentita non fa mai scalpore”; ” E mo che famo???? Ohhhhh nooooooo…”

Intanto il Pm De Luca lo scorso gennaio, a quattro mesi dagli arresti effettuati nell’ambito di “Tiberio 2”, ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di 16 tra amministratori, tecnici e imprenditori accusati – come detto – di far parte di un’organizzazione specializzata nel gestire e pilotare ancora l’esito di alcuni importanti pubblici in diversi comuni della provincia di Latina. In attesa della probabile richiesta di rinvio a giudizio ci sono state le dichiarazioni del collaudatore e quelle del Rup a cui si è aggiunta ora la relazione “schiacciante” dell’Università di La Sapienza incaricata per verificare se la scuola “Aspri” fosse pericolante o meno. Al dibattito promosso dai principali social media ha preso parte anche il coordinatore del comitato civico”Partecipazione attiva”, Nicola Reale, che, andando controcorrente, difende l’operato dei Carabinieri e della Procura di Latina: “Vorrei solo rilevare e che comunque si tratta di una perizia di parte e non del Vangelo, a fronte della quale vi sono le valutazioni svolte dagli inquirenti. Rilevo anche con sconcerto che anche questa occasione è stata strumentalmente utilizzata per un nuovo attacco al’arma dei Carabinieri, considerata alla stregua di un partito di opposizione contro l’amministrazione comunale di Sperlonga. Questa mentalità becera e qualunquista ricorda molto da vicino quella degli ambienti mafiosi.”

Saverio Forte