Terracina / Procaccini vola a Strasburgo: il commiato al consiglio comunale

Politica Terracina

TERRACINA – La commozione si tagliava con un coltello nella sin troppo angusta aula consiliare del comune di Terracina dove è terminata nel pomeriggio di venerdì, con quasi due anni di anticipo, l’esperienza amministrativa del sindaco Nicola Procaccini. Il consiglio comunale ha dovuto prendere atto con un solo punto all’ordine del giorno della decadenza del neo europarlamentare di Fratelli d’Italia a poco meno di due mesi dalla sua storica elezione all’assemblea di Strasburgo. E sciorinando una pioggia di aneddoti ma anche di considerazioni di natura personale e politica, l’uomo ma anche l’amministratore capace di acciuffare una città sul punto di finire nel baratro del dissesto finanziario è stato chiaro su un punto: resta intatto il mio amore per Terracina che continuerò a servire altrove, all’interno del parlamento europeo.

Procaccini ha voluto salutare il consiglio comunale, “il posto che mi è più caro al mondo, di cui conosco ogni angolo, ogni graffio sul legno, ogni odore o rumore. Ci entrai per la prima volta 22 anni fa e ricordo quel giorno come fosse ieri. Fra quelle pareti sono diventato adulto, ho festeggiato i miei compleanni, mi sono laureato, sposato, sono diventato padre, vi ho conosciuto persone stupende ed altre un po’ meno. Certo, ho qualche capello in meno del primo giorno, ma in quella stanza è cresciuto il mio amore per Terracina. La più grande avventura della mia vita. Vabbè, per chi vuole passare in Consiglio, ci vediamo nel pomeriggio. Per tutti gli altri ci vediamo venerdì sera, nel quartiere Marina, alla festa della Madonna del Carmine. E dove sennò?”. Si è trattato di un Consiglio caratterizzato da una folta presenza di pubblico e da un clima di fair play unanime in cui anche la minoranza ha rivolto il proprio augurio a Procaccini per il nuovo e prestigioso incarico e il riconoscimento del lavoro svolto “con passione alla guida di Terracina”. Al suo ingresso in aula e al termine del suo intervento di saluto alla città, durante il quale non è riuscito a trattenere l’emozione in alcuni passaggi, Procaccini è stato salutato con lunghi applausi dando appuntamento un po’ a tutti, venerdì sera, nel quartiere della Marina, alla festa della Madonna del Carmine. “E dove sennò?” ha concluso il commosso europarlamentare dei Fratelli d’Italia.

A traghettare il comune di Terracina sino alle prossime amministrative che con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale si svolgeranno nella primavera del 2020, sarà l’attuale vice sindaco con deleghe ai servizi sociale e pubblica istruzione Roberta Tintari. Nel suo intervento da esordiente sindaco facente funzioni la collaboratrice più fidata del “decaduto” sindaco di Terracina ha espresso parole ma anche sentimenti di “gratitudine e di profonda stima” nei confronti di “Nicola, una persona di un livello umano e culturale altissimo, un sindaco ineguagliabile, un politico di capacità eccezionali, ma più di ogni altra cosa, un amico sincero per me e un innamorato della sua città. Chiunque verrà dopo di lui, dovrà misurarsi con un termine di paragone molto, molto impegnativo. Sei anni fa Nicola mi coinvolse in questa avventura chiamandomi al suo fianco per far parte di una giunta tecnica che ebbe un ruolo fondamentale nel percorso di rinascita di Terracina. Non avevo alcuna esperienza politica, ma conoscevo bene l’impegno al servizio della comunità, al servizio dei più deboli. Fu quella un’esperienza straordinaria, una palestra di vita e di politica che è proseguita negli anni a venire e che giunge fino a questo momento in cui mi appresto ad assumere un incarico ancora più impegnativo e oneroso – ha aggiunto la Tintari – Lo faccio con grande umiltà e senso di responsabilità, sapendo di raccogliere un’eredità pesante, sia pure per un tempo limitato. È una grande sfida per me, è una grande sfida per una classe dirigente cresciuta in questi anni, ora chiamata a dimostrare di essere tale, di essere capace e degna di guidare una città che, mi onoro di affermare, ha fatto dei passi in avanti straordinari, soprattutto se si considera da dove siamo partiti.”

E i prossimi non si preannunciano mesi facili per Terracina che è già in un clima di pre-campagna elettorale: “Terracina ha davanti a sé ancora molti problemi e situazioni delicate da risolvere, ma quando ci si comincia ad abituare al decoro, al bello, a cose che funzionano meglio di prima, si impiega pochissimo a dimenticare ciò che è stato e ad alzare l’asticella dei legittimi desideri da parte dei cittadini. Io non lo dimentico, non dimentico il dissesto morale e civico prima che economico nel quale eravamo precipitati. Non dimentico le drammatiche vicende che hanno colpito questa città negli ultimi anni, disgrazie dalle quali ci siamo risollevati come comunità tutta intera. Ricordo il vissuto che ci ha accompagnato in questa esperienza non per autocelebrarci, bensì per avere sempre bene in mente che dobbiamo migliorare, che la meta da raggiungere si sposta sempre in avanti sia perchè la nostra città è in continua evoluzione sia perchè il risultato reale al quale dobbiamo mirare è di natura culturale, puntando a incrementare ancora di più il desiderio di partecipazione costruttiva alla vita cittadina e il senso di comunità”. E dopo i velenosi screzi verbali e politici tra la componente dei Fratelli d’Italia e l’ex alleato della Lega, il sindaco facente funzione di Terracina ha correttamente rivolto un monito, una sorta di invito alla massima collaborazione al consiglio comunale: “Sono certa di trovare leale confronto, basato su idee e posizioni politiche, non su personalismi dannosi che sterilizzano il dibattito e rischiano di condurre a scelte amministrative le cui conseguenze sarebbero pagate dai cittadini. Abbiamo tutti la maturità e la consapevolezza necessarie per comprendere quanto siano preziose le decisioni che assumiamo. Vorrei vedere chiuse per sempre quelle pagine di discutibile politica che hanno annichilito questa città in un passato che il trascorrere del tempo allontana progressivamente da noi, ma che abbiamo ancora ben impresso dentro di noi. Siamo chiamati ad assolvere il nostro compito secondo il mandato conferitoci dagli elettori, un mandato da declinare in base al criterio inderogabile del supremo interesse della città, le cui necessità identificano i confini entro i quali dobbiamo agire. Sta alla nostra onestà intellettuale e capacità di giudizio riconoscere la qualità del lavoro svolto e quello che è ancora necessario portare a compimento. Per questo sento il dovere di caratterizzare questa mia reggenza perseguendo l’obiettivo di completare quanto più possibile il programma presentato dalla coalizione agli elettori nel 2016 e da essi approvato con il voto”.

La Tintari su un punto è stata chiara, almeno sul piano politico: “La mia esperienza politica, non è un mistero, è di stampo chiaramente civico perchè tendo a pensare che nelle realtà cittadine come la nostra, il contributo di coloro che pongono in secondo piano le proprie idee politiche e si mettono al servizio della comunità rappresenti un valore aggiunto molto importante. Ciò non toglie che la scelta di chi fa militanza all’interno dei partiti tradizionali, portatori di valori dai riferimenti spesso alti, sia altrettanto importante e proficua per il progresso della città. C’è sempre la possibilità di un terreno d’incontro tra esperienze civiche e partiti, improntata sulle sensibilità comuni e finalizzata a trovare una sintesi per la soluzione dei problemi. Ciò che ritengo veramente irrinunciabile è il riconoscimento dell’altro da sé, fondamento della democrazia”. E Roberta Tintari nel giorno in cui ha assunto la guida della sua città, un pensiero l’ha rivolto ai “martiri” di via D’Amelio, al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della scorta saltati in aria per colpa del tritolo mafioso alla stessa ora di 27 anni fa: “‘La paura è umana, ma combattetela con il coraggio’ è una delle più belle e profonde riflessioni di Paolo Borsellino, eroe italiano ucciso dalla mafia e dalla cattiva politica insieme agli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traìna. Il timore di sbagliare appartiene a tutte le attività umane, a maggior ragione quando si ha la responsabilità di guidare una comunità, ma abbiamo – ha concluso una commossa Roberta Tintari – il coraggio necessario e ci affidiamo alla Madonna del Carmelo, di cui stiamo vivendo le celebrazioni in questi giorni, affinchè accompagni e protegga il cammino di Terracina”.

Saverio Forte