Rincari sulle tariffe del servizio idrico: i sindaci di Latina, Aprilia, Formia e Bassiano danno battaglia

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LATINA – Non è andata delusa l’attesa che rivestiva l’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 che, presso l’aula consiliare dell’amministrazione provinciale di Latina, avrebbe dovuto ritoccare le tariffe del servizio idrico, addirittura con effetto retroattivo al 2018 . Dopo una precisa diffida inviata nei giorni scorsi ai comuni da parte dell’Otuc, l’organismo rappresentante gli utenti e i consumatori, e da parte del Partito Democratico di Formia, i sindaci hanno preso tempo e, nel corso di una vivace discussione, hanno chiesto di migliorare la delibera dell’Ato 4 che prevede i tanti temuti ritocchi tariffari. La relazione che accompagna il contestato atto deliberativo – hanno accusato molti sindaci – è ricca “di riferimenti legislativi e provvedimenti amministrativi, formule matematiche, sigle e acronimi che, incomprensibili ai più, non aiutano a decidere”.

L’assemblea ha approvato solo le spese destinate alla segreteria operativa dell’Ato4 e si riunirà ora venerdì prossimo per varare o meno i temuti rincari idrici. E a far sentire la loro voce sono stati soprattutto i sindaci e i rappresentanti dei comuni pontini al momento a guida civica, su tutti Latina, Aprilia, Formia e Bassiano che hanno votato contro per due ordini di motivi: si prende atto delle spese effettuare ed in previsione nel 2019 ma la Sto, la segreteria tecnico operativa, non svolge più da tempo il compito di cerniera tra i comuni e l’ente gestore. Anzi, è colpevolmente vittima di una sorta di invadenza del socio privato di Acqualatina. Il polo Civico unito, nel corso degli interventi dei suoi rappresentanti, ha stigmatizzato invece, come si sia interrotto il percorso promosso anni fa dalla stessa assemblea dell’Ato 4, per permettere ai comuni di riacquisire le quote attualmente di proprietà del socio privato”. E poi non potevano non finire nel bersaglio dei sindaci civici della provincia di Latina i prospettati aumenti tariffari “indiscriminati che stanno producendo un effetto perverso ed eticamente inaccettabile.

Buona parte della normativa sulle tariffe prodotta recentemente dall’Autorità di Controllo, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera) ha posto l’attenzione dei gestori dei servizi idrici sulla cosiddetta “morosità incolpevole”, cioè verso quelle utenze con reddito basso o nullo che semplicemente non ce la fanno a pagare le bollette; al contrario si continua ad applicare l’impostazione diametralmente opposta, mentre non risulta alcuna azione effettiva per perseguire la “morosità colpevole”. E non sono mancate accuse ai vertici della stessa Acqualatina che, dopo la recente sentenza del Tar che l’ha vista contrapposta all’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), “dalle dichiarazioni riportate sulla stampa sembrano quasi soddisfatti di non dover sottostare a tutte le regole e obblighi di trasparenza a cui sono soggetti tutti gli enti pubblici che detengono la maggioranza del capitale societario, proprio malgrado l’approvazione di tariffe sempre più elevate e di piani di investimento poi regolarmente disattesi”.

La sentenza del Tar aveva evidenziato che per statuto societario le deliberazioni dell’assemblea dei soci di Acqualatina sono valide solo con maggioranze assembleari di 2/3 degli aventi diritto e, in seconda convocazione, dei due terzi dei presenti (in pratica il socio privato, Idrolatina – secondo i sindaci dei comuni di Latina, Aprilia, Formia e Bassiano – ha potere di veto su tutte le deliberazioni dell’assemblea dei soci) e che i soci pubblici non hanno neppure un controllo contrattuale, perché di fatto le amministrazioni pubbliche “socie” che sono soggette agli obblighi legislativi della trasparenza, a tutti gli effetti non possono verificare la trasparenza degli atti della società, “un paradosso che esiste solo da noi”.

Intanto si è appreso che il volume complessivo dell’acqua fatturata attualmente è di circa 35 milioni di metri cubi (era di 37 milioni all’inizio della gestione di Acqualatina) “mentre dal Rapporto Informativo di Gestione presente sullo stesso sito di Acqualatina si riscontra che il volume di acqua potabile distribuita nel 2018 è stato di 134,5 milioni di metri cubi. Vale a dire che – hanno scritto i rappresentanti del Fronte civico unito – anche l’anno scorso, dopo 15 anni di gestione e dopo due anni particolarmente siccitosi, è stato disperso, fisicamente e amministrativamente, il 74% dell’acqua immessa in rete (il trend è in fase di peggioramento)”. L’ assemblea dei sindaci dell’Ato 4 tornerà a riunirsi il 26 luglio e, in prospettiva, i sindaci e i loro delegati dei comuni di Formia, Bassiano, Aprilia, Ponza e Ventotene, hanno scritto una lettera indirizzata al Presidente dell’Ato 4 e della stessa Provincia di Latina Carlo Medici, del Pd, per chiedere la presenza di un responsabile dell’Anea alla conferenza dei sindaci della prossima settimana.

Saverio Forte