Latina / Aumento canoni idrici Ato4, la diffida dell’Otuc

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LATINA – I sindaci dei comuni dell’Ato 4 facciano bene attenzione a quello che saranno chiamati ad approvare nell’assemblea in programma venerdì 19 luglio. Quello dell’Otuc appare essere un “sereno invito” ai rappresentanti dei territori facenti parte dell’assemblea dell’Ato 4 a vagliare attentamente l’ordine del giorno della riunione del 19 luglio. Tra i punti figura l’incremento della tariffa del servizio idrico, nello specifico l’applicazione di alcuni aumenti e arretrati applicati alle annualità 2018 e 2019. Se l’istanza poggerebbe su ben otto argomentazioni di natura tecnico-gestionale, l’Otuc, l’organismo di tutela degli utenti e dei consumatori, promette battaglia.

Lo fa avanzando subito alcuni interrogativi: “Ma il 2018 e 2019 non sono stati gli anni della crisi idrica? I tanti disagi e danni economici subiti dai cittadini non contano nulla? L’acqua può mancare, gli aumenti mai! L’idea dell’acqua pubblica tanto cara ai cittadini, come dimostrato nel referendum, è ormai un lontano ricordo sotterrato ora da una montagna di carte, scritte in burocratese puro, le cui conseguenze ai fini tariffari sono ben nascoste da svolazzi matematici. I controlli sulla richiesta – osserva il presidente dell’Otuc, il professor Antonio Villano – non possono essere che superficiali, se non inesistenti, a causa del depotenziamento della Segreteria Tecnica ridotta a un funzionario, priva di personale tecnico e affidata pro tempore al Segretario Generale che, ovviamente, non è un tecnico ed ha tutta la gestione amministrativa della Provincia da gestire.”

Intanto una diffida dell’Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, l’ambiente ma anche dei rifiuti, oltre a quello dell’energia, del gas e dei servizi idrici, il 2 luglio ha obbligato la presidenza dell’Ato 4 a convocare la Conferenza dei Sindaci: nel 2017 e 2018 andavano deliberati i consuntivi del 2016-2017 e il piano degli investimenti e quello economico –finanziario per il 2018-2019, “cosa mai effettuata”.

“Vista la mancata approvazione, il gestore, Acqualatina, in piena autonomia – accusa l’Otuc – ha inoltrato all’Arera il Piano economico e finanziario attuale per farsi riconoscere i relativi aumenti. Senza scendere in ulteriori dettagli tecnici, l’ente gestore, difatto, si è sostituito ai Sindaci naturalmente formulando richieste pro domo sua, certo della impossibilità per la Segreteria Tecnica di contestarli”. Da qui la proposta –invito dell’Otuc ai sindaci dell’Ato 4 di “approfondire la tematica pur se alquanto complessa. Da parte nostra come Otuc, compatibilmente con il poco tempo a disposizione, abbiamo analizzato i documenti trovando vari punti critici che sarà nostra cura segnalare a tutti i sindaci dell’Ato4 sperando che siano presi in seria considerazione al fine di limitare gli aumenti richiesti”.