Sperlonga / Omicidio di Anna Coviello: processo in Appello tutto da rifare

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SPERLONGA – Bisogna rifare il processo d’appello per la morte della responsabile dell’ufficio postale di Sperlonga, Anna Lucia Coviello, la donna di 63 anni, deceduta il 16 giugno 2016 per le numerose fratture al cranio e per la vasta emorragia celebrale riportate in seguito alla lite avuta lungo le scale del vicino parcheggio multipiano con la collega Arianna Magistri. Lo ha deciso la prima sezione penale della Corte di Cassazione che ha accolto un dettagliato ricorso presentato dai legali di parte civile e dal Procuratore generale presso la Corte D’appello avverso la condanna a 6 anni di reclusione inflitta alla Magistri dai giudici di secondo grado il 28 giugno dello scorso anno.

L’avvocato Dino Lucchetti e soprattutto il procuratore Giordano, oltre a definire non congrua la condanna a sei anni di carcere per l’impiegata di Formia dell’ufficio postale di Sperlonga, hanno contestato la derubricazione del reato di omicidio volontario in omicidio preteretenzionale. E così che la Cassazione ha deciso un nuovo processo d’appello per la Magistri che però dovrà svolgersi in una sezione diversa, la prima, che le aveva ridotto poco più di un anno la condanna da 16 a 6 anni comminata il 28 aprile 2017 dal Gup del Tribunale di Latina Mara Mattioli al termine del rito abbreviato. Durante il dibattimento d’appello il rappresentante della pubblica accusa aveva chiesto per la Magistri 28 anni di reclusione ma la donna fu poi assolta anche dal reato di stalking.

Secondo la ricostruzione della Procura e, ancorprima dei Carabinieri, quella tra le due donne non fu una lite come tante. Al termime del proprio turno di lavoro la Magistri avrebbe aggredito dopo mesi e mesi di scontri e atteggiamenti conflittuali la collega, originaria di Castelforte ma residente a Terracina, facendole rovinare lungo una scala. La signora Coviello riportò diverse fratture al cranio e una vasta emorragia e morì all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dopo un’agonia durata una settimana.

Nel corso del rito abbreviato davanti il Tribunale di Latina il sostituto procuratore Luigi Spinelli aveva chiesto 30 anni di carcere per la Magistri, la sua difesa, rappresentata dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Ivan Lo Castro ha sempre sostenuto che la Coviello è rimasta vittima di una caduta accidentale.

Saverio Forte