Formia / Morta per una rinoplastica, l’autopsia sul corpo di Mariachiara Mete

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FORMIA – Una rara patalogia cardiaca congenita o un’improvvisa “infiammazione” al muscolo cardiaco provocata dall’anestesia effettuata poco prima dello svolgimento dell’intervento di rinoplastica. Dovrà accertarlo nei prossimi 90 giorni la dottoressa Stefania Urso, il medico legale che, nominato dal sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Alfredo Mattei, ha effettuato sabato pomeriggio presso l’obitorio dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina l’autopsia sul cadavere di Mariachiara Mete, la giovane di 21 anni di Lamezia Terme deceduta lunedì scorso per le complicanze verificatesi in seguito ad un intervento di chirurgia estetica al naso compiuto il 17 giugno presso una clinica privata di Formia.

L’esame tecnico irripetibile disposto dalla Procura di Cassino, a cui è stata trasferita l’inchiesta per competenza territoriale, è durato più del previsto: tre ore. Alla sfortunata ragazza, originaria della provincia di Catanzaro, sono stati, infatti, asportati gli organi vitali, compreso naturalmente il cuore che sarebbe stato trovato con dimensioni leggermente inferiori rispetto all’età e alla corporatura della 21enne deceduta. Questo adempimento medico legale servirà al perito della Procura di effettuare gli esami istologici e di laboratorio e finanche i test genetici. Un fatto è sicuro: la relazione medico legale che dovrà essere inviata al magistrato titolare dell’inchiesta, promossa al momento con l’ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso, sarà scritta a quattro mani. Sarà elaborata, oltre che dalla dottoressa Urso, anche da un anestesista, il professor Mario D’Auri, che formalmente sarà incaricato lunedì 1 luglio.

E molti dei 31 tra medici ed infermieri indagati hanno deciso di nominare due periti di fiducia con una duplice specializzazione: medico legale e anestesiologica. E’ il caso dei quattro medici che materialmente hanno effettuato l’intervento di rinoplastica sul naso di Mariachiara presso una clinica privata di Formia: hanno, infatti, nominato la dottoressa Raffaella Rinaldi, del dipartimento di scienze anatomiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, e l’ex direttore della Uoc di anestesia, Rianimazione-Terapia del Dolore e dell’Unità Cure Residenziali Intensive presso l’azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma Remo Orsetti. La famiglia di Mariachiara, naturalmente parte offesa, ha partecipato a questo esame tecnico irripetibile nominando il dottor Onorato Lauretti di Fondi.

Intanto sono trapelati altri elementi a margine di quello che per la Procura di Cassino appare essere un caso di malasanità: la 21enne è stata colpito un infarto quando era in corso da quaranta minuti circa l’intervento di rinoplastica. In questo momento è stata assunta la decisione di trasferire la ragazza in codice rosso all’ospedale Dono Svizzero” di Formia dove è rimasta per 48 ore prima di un ulteriore aggravamento del suo quadro clinico. Il calvario per questa giovane si è concluso poi al “Santa Maria Goretti” di Latina dove la ragazza cessava di vivere, il 24 giugno, dopo cinque giorni di agonia. La perizia medico legale e anestesiologica che richiede la Procura di Cassino vuole anche accertare la regolarità degli esami effettuati dalla vittima prima dell’intervento in day hospital. Soprattutto l’elettrocardiogramma che – lo hanno dichiarato i dirigenti della clinica privata – Mariachiara non aveva effettuato a Formia la mattina del 17 giugno ma a Lametia Terme “qualche giorno prima. Ma era perfetto”. Ultimata a Latina l’autopsia, la comunità calabrese, ancora scossa e incredula per quanto avvenuto, si appresta a “riabbracciare” la sfortunata Mariachiara. L’occasione saranno l’allestimento domenica della camera ardente presso la casa funeraria “Putrino” e poi lo svolgimento dei funerali in programma lunedì 1 luglio, alle 17, nella Chiesa di San Raffaele Arcangelo.

Saverio Forte