Formia / Muore in seguito a un banale intervento di rinoplastica, aperta un’inchiesta

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FORMIA – Potrebbe conoscere clamorosi colpi di scena l’inchiesta, promossa al momento dalla Procura della Repubblica di Latina con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, per chiarire le cause e le eventuali responsabilità che hanno provocato nella giornata di lunedì il decesso di Mariachiara Mete, la giovane di appena di 21 anni che ha cessato di vivere all’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina dove si trovava ricoverata da mercoledì per un improvviso peggioramento del suo quadro clinico seguito ad un intervento di rinoplastica effettuato lunedì scorso presso una clinica privata di Formia. Le condizioni della giovane, originaria di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, si erano aggravate dopo 48 ore dall’intervento, da qui la decisione, dopo un arresto cardiocircolatorio, di un urgente e temporaneo ricovero all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia prima e in eliambulanza al “Santa Maria Goretti” di Latina dove ha cessato di vivere.

Mariachiara Mete

Il pm di turno martedì disporrà l’autopsia sul cadavere della ragazza calabrese e le conclusioni cui giungerà il medico legale potrebbero permettere all’inchiesta di essere trasferita, per una mera competenza territoriale, presso la Procura di Cassino. A chiedere alla magistratura, attraverso i Carabinieri, di fare il suo corso ed accertare eventuali negligenze e condotte omissive erano stati i genitori di Mariachiara subito dopo l’infarto subito dalle 21enne. Aveva deciso di essere sottoposta in una clinica privata di Formia ad un intervento chirurgico di routine, di rinoplastica, finalizzato a migliorare l’aspetto estetico e funzionale del naso.

E invece qualcosa sarebbe andato storto sino alla morte cerebrale della 21enne tra la disperazione dei suoi genitori e familiari e la disapprovazione, alimentata sui principali social media, dagli amici che attendevano il ritorno di Mariachiara a Lamezia Terme. La decisione della Procura di Latina di disporre l’autopsia è arrivata nelle fasi in cui diversi componenti della famiglia Mete stavano pensando di autorizzare il trapianto degli organi della sfortunata Mariachiara.