Elezioni Europee, eletti tre pontini: De Meo, Adinolfi e Procaccini. L’analisi del voto [VIDEO]

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LATINA – Il sud-pontino, per essere storicamente una roccaforte del centro destra tradizionale, si è rivelato un talismano, un territorio portafortuna (elettoralmente parlando) per i tre neo deputati europei che si insedieranno a luglio nell’assemblea di Strasburgo, Matteo Adinolfi della Lega e i sindaci di Fondi e Terracina, Salvatore De Meo di Forza Italia e Nicola Procaccini dei Fratelli d’Italia. Un evento eccezionale in considerazione del fatto che dal varo del parlamento europeo avvenuto nel 1984 su forte impulso di Altiero Spinelli, uno dei tre autori del Manifesto di Ventotene per la nascita di un’Europa libera ed unita, la provincia pontina è stata rappresentata al massimo da un suo esponente, il compianto dirigente (e fondatore a livello locale) di Forza Italia Stefano Zappalà.

La provincia ha avuto, dunque, un rapporto sempre molto distante e disinteressato con l’istituzione-Parlamento europeo ma l’”election day” ha dimostrato – grazie anche ad una serie di fattori politici determinanti e favorevoli – l’avvio di una positiva inversione di tendenza anche in rapporto alla circostanza che la confinante provincia di Frosinone è riuscita a riconfermare il presidente uscente del parlamento europeo, il forzista Antonio Tajani. Ma andiamo per gradi. La Lega ha palesato il suo indiscusso dominio e strapotere elettorale confermandosi con il 38,90% (pari a 91.230 voti) la prima forza politica sul territorio provinciale davanti al Movimento cinque Stelle (16,73%, 39.242 voti), al partito Democratico (14,82%, 34.744 voti) mentre sola quarta si è passata una Forza Italia sempre più in caduta libera (11,98%, 28.104) “rischiando” di essere agguantata dai Fratelli d’Italia (10,58% pari a 24.816 preferenze complessive).

Il quadro politico è cambiato in un anno (dalle politiche del 4 marzo 2018), figuriamoci rispetto al voto europeo di cinque anni fa quando il 25 maggio 2014 il Pd Renziano nei 33 comuni pontini conquistò il 30,69% (74.063) rispetto al 25,91% di Forza Italia (62.534), al 22,91% del Movimento cinque stelle (55.276) e al nascente Fratelli D’Italia (7,28% pari a 17.573 voti). La Lega cinque anni fa sul territorio pontino era solo un logo piombato a nord di Firenze – si chiamava non a caso “Lega Nord, Die Freiheitlichem,basta euro”) e si classificò settimana nella gradutoria per rendimento elettorale con il modestissimo e anonimo 1,55% per la miseria di 3737 preferenze su 241.315 voti validi. Un abisso. Lo scrutinio nelle 511 sezioni del territorio pontino ha certificato la “maturità” politica del coordinatore provinciale del carroccio, il capogruppo consiliare al comune di Latina Matteo Adinolfi che di voti personali ne ha ottenuti 32.578. Bastano per volare a Strasburgo – il vicepremier Matteo Salvini aveva già preannunciato che il suo ruolo di capolista non sarebbe servito per confermarsi deputato europeo – insieme a Susanna Ceccardi, Antonio Maria Rinaldi, Anna Bonfrisco (l’ex Senatrice di Forza Italia che sul territorio del Golfo ha avuto un aiutino da parte dell’ex deputato azzurro e capogruppo consiliare di “Formia con te” Gianfranco Conte), Simona Renata Baldassarre e Luisa Regimenti.

Nel sud-pontino dove la Lega si è confermata padrone assoluto del panorama politico è il comune di Formia dove ha ottenuto il 32,25% (pari a 4724 preferenze) davanti al Movimento Cinque Stelle (che con il 20.35%-2981 ha dimostrato che gli appuntamenti elettorali a respiro regionale e nazionale hanno una valenza diversa rispetto alle disastrose elezioni amministrative), ad un recuperato Pd (17,92%-2624 voti), ad un’omonima Forza Italia (14,07%-2060) e alla sorpresa Fratelli d’Italia (8,06%-1180 voti) rispetto al voto comunale di un anno fa. A Minturno l’innesto nella Lega dell’ex consigliere regionale di Forza Italia, Romolo Del Balzo, ha pesato eccome ed il dato (33,43% pari a 2784 preferenze) deve essere motivo di riflessione in vista delle amministrative in programma tra meno di due anni. Il Pd del sindaco Gerardo Stefanelli ha ottenuto, tuttavia, un discreto 23,18% (1931) mentre il M5S si è piazzato terzo con il 18,57% (1547 voti). Lontanissima quarta Forza Italia con l’11,49% (957) mentre è in fase ascendente anche a Minturno – ma non come Formia – Fratelli d’Italia con il 7,58%(631 voti).

Stesso rendimento o quasi anche a Gaeta ma con alcune variabili. La Lega ufficialmente non è in consiglio comunale – come a Formia con Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli e a Minturno con il “Delbalziano” Massimo Moni – ma il 26,72% (pari a 2077) potrebbe celare un’iniziale forma di cannibalismo politico ai danni di Forza Italia, il partito del sindaco più importante e potente del comprensorio, Cosmo Mitrano. Forza Italia ha portato in dote alla sfida elettorale europea soltanto 1435 (voti) pari al 18,46%. Forza Italia è stata superata incredibilmente anche dal Pd che, dopo anni di divisioni e lacerazioni interne e di sostegno esterno alla maggioranza monocolore del sindaco Mitrano, è rinato con il 19,72% (1533 voti), anticipando di un soffio il Movimento cinque stelle che puntava sul candidato locale Gianluca Macone (18,36% pari a 1427 voti). Più distanziati i Fratelli d’Italia con 412 preferenze pari al 5,30%.
La maggioranza-Mitrano ha avuto un sbandamento interno in queste elezioni europee? Sembrerebbe proprio di sì, in considerazione di due dati. Alla consultazione di cinque anni fa l’allora candidato di Forza Italia, l’attuale sindaco di Sperlonga Armando Cusani, a Gaeta si distinse con un comportamento elettorale migliore in termini percentuale. E invece domenica il sindaco di Fondi e datore di lavoro del sindaco Mitrano a Gaeta si è fermato a quota 1201 voti personali ma l’argine chiesto dal Senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone è stato superato dal presidente Tajani, capace di centrare 425 preferenze contro le 380 di Formia dove il sindaco De Meo ha fatto incetta di quasi il 75% dei consensi (1436) della lista di Forza Italia.

Protagonista positivamente di una brillante fase amministrativa legata al territorio e alla sua città, Fondi, il sindaco De Meo aspetta ora la convalida degli eletti da parte della Corte d’Appello di Roma per ottenere uno scranno nel parlamento Europeo: 22081 voti sono sufficienti per permettere a Forza Italia di strappare nella circoscrizione dell’Italia centrale, grazie al gioco dei resti, un secondo seggio alle spalle del riconfermato presidente Antonio Tajani che di preferenze ne ha contate 68.823. Naturalmente il “bottino” elettorale il sindaco De Meo l’ha ottenuto – come da previsione – nella sua città dove, caso unico e raro su scala regionale – Forza Italia resta il primo partito con percentuali che rievocano la Bulgaria prima del crollo del Muro: 7659 voti pari al 44,69%. La Lega Salviana all’ombra del Castello si è dovuta accontentare del 25,67% (4400 voti) ed il sindaco ha monopolizzato il consenso azzurro: 7011 preferenze lasciate sulla scheda con il suo cognome.

Se Forza Italia in provincia di Latina sente il fiuto sul piano elettorale dei Fratelli d’Italia (che ha messo la freccia rispetto agli azzurri su scala regionale), il merito, indiscutibile, è del sindaco di Terracina Nicola Procaccini. E’ il candidato pontino meglio piazzato dopo il voto di domenica, capace di inanellare nella circoscrizione dell’Italia centrale (formata da quattro regioni a guida Pd, Lazio, Toscana, Umbria e Marche) 45.310 preferenze, battuto dalla sua leader nazionale Giorgia Meloni con 129.879. Procaccini è stato il candidato capace di raccogliere consensi ovunque, a macchia di leopardo, dalla provincia di Latina a quella di Frosinone, a Roma capitale e nelle altre tre regioni della circoscrizione elettorale. Naturalmente il “botto” l’ha fatto nella sua città, Terracina, che governa ottimamente dal 2011 dopo aver affrontato e archiviato lo spauracchio del default finanziario del comune e gestito, di recente, alcune emergenze naturali. All’ombra di Monte Giove Procaccini ha costruito il suo successo elettorale e l’ha fatto coinvolgendo non solo il suo partito ma anche realtà e associazioni civiche che stanno collaborando nella sua amministrazione comunale. Fratelli d’Italia hanno incamerato un terzo dei voti validi, più precisamente 6372 (35,09%) su 18.158, facendo meglio dello spauracchio (e futuro alleato nel governo nazionale) Lega – 33,05% 6001 – e, più distaccato, Movimento Cinque Stelle(2025 voti al 11,15%). Il Pd terracinese, quarto, è stato capace di fare meglio di Forza Italia, 2025 preferenze (10,19%) contro le 1032 degli azzurri (5,68%). Procaccini nella sua corsa personale nella sua città ha fatto meglio della sua leader nazionale: 5795 voti contro i 1942 dell’ex Ministro della Gioventù. Un probante attestato di stima e di fiducia senza uguali che il sindaco di Terracina ha evidenziato lunedì pomeriggio nel corso di una conferenza stampa presso il suo comitato elettorale in via Appia vecchia

INTERVISTA Nicola Procaccini, parlamentare europeo Fdi

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Una “valanga” di commenti, intanto , si è abbattuta – come da previsione – sul comportamento elettorale delle varie forze politiche alle europee di domenica scorsa. A gongolare è la Lega di Formia che, a distanza dall’elezione del sindaco Paola Villa, si fregia della sua leaderschip nel panorama politico cittadino dopo aver sostenuto, in termini di preferenze, tre neo deputati europei: oltre al coordinatore provinciale Matteo Adinfolfi, anche i candidati appena eletti Antonio Maria Rinaldi, Anna Bonfrisco. “Basta la chiarezza del dato per spiegare la soddisfazione di questo gruppo che, da solo un anno, lavora quotidianamente nella sua sede, sul territorio ed in consiglio comunale, facendo della concretezza e della costruttività le sue armi principali – hanno dichiarato i consiglieri comunale Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli – Se a ciò si aggiunge che esattamente un anno fa (politiche 2018) la Lega di Formia raccoglieva poco più del 12% e che oggi, nonostante non abbia ruoli o incarichi di governo cittadino, supera abbondantemente il 32%, questo sentimento si tramuta in vera e propria gioia!”

I dati, roboanti, della Lega a livello locale scaturiscono dall’azione politica e di governo del carroccio o fanno affidamento, nel caso di Formia, sull’attività di opposizione del gruppo consiliare? I consiglieri Di Rocco e Riccardelli sostengono come la verità sia a metà: “Siamo perfettamente consapevoli che il trend nazionale ha giocato la sua parte nel risultato, ma il dato politico locale è costituito dalla valanga di preferenze espresse dagli elettori formiani, a testimonianza di un radicamento sul territorio e di una capillare conoscenza dello stesso, nonché di un apprezzato modo di fare chiara, solitaria e mai ambigua opposizione a questa scialba e deludente amministrazione.” E un ulteriore elemento gratificante nasce – aggiungo i consiglieri della Lega di Formia – dalla constatazione di essere il secondo comune della provincia (dopo Latina) per numero di preferenze espresse in favore del nostro coordinatore provinciale Matteo Adinolfi, ormai meritato neo eurodeputato.” Intanto i festeggiamenti sono stati già archiviati perché “sentiamo nostra la responsabilità del consenso che i concittadini formiani ci hanno voluto affidare con questa valanga di preferenze. Siamo già al lavoro per programmare i futuri appuntamenti, con la consapevolezza che la squadra che si sta creando, e con i tanti che ancora vorranno collaborare, porterà la Lega di Formia – concludono Di Rocco e Riccardelli – a continuare con umiltà sul percorso politico e propositivo che fino ad oggi sta riservando tante soddisfazioni.” Nel dibattito si è inserito anche il neo consigliere provinciale dei Fratelli d’Italia – si attende ancora la sua dichiarazione nel consiglio comunale di Formia – Pasquale Cardillo Cupo che, sostenitore della ricandidatura al parlamento europeo della deputata romana Roberta Angelilli, sottolinea che Fdi sia diventato nel Lazio “il secondo partito del centro destra. A Formia il risultato complessivo è stato particolarmente soddisfacente, laddove il partito ha addirittura quadruplicato le percentuali dei risultati relativi alle ultime elezioni europee del 2014 e delle ultime comunali del 2018, passando dal 2% ad oltre l’8%”.

Il Partito Democratico di Formia afferma come il voto europeo sia servito per voltare decisamente pagina dopo la sconfitta alle amministrative di un anno fa. “Pur non avendo candidati nell’intero Lazio Meridionale, diversamente dalle liste della destra (Adinolfi, Procaccini, De Meo) e dai 5 Stelle (Gianluca Macone), il Partito ha raccolto – scrive in una nota il coordinatore del primo circolo Dem Francesco Carta – una percentuale di voti molto importante. E’ un risultato incoraggiante che ci permette di superare il risultato negativo delle elezioni politiche dello scorso anno. Va un particolare ringraziamento a quanti, malgrado il maltempo, si sono recati alle urne per darci fiducia. Gli elettori ci hanno aiutato a voltare pagina, per aprire una nuova fase, per creare un’alternativa ad un governo dominato dalla Lega di Salvini. Andiamo avanti per costruire nel Paese e a Formia un progetto che punti al lavoro, all’occupazione, alla sostenibilità ambientale, alla lotta contro la dispersione scolastica. Vogliamo unire tutte le forze che intendono impegnarsi per questa alternativa, come già abbiamo fatto durante la campagna elettorale, con tutti coloro che hanno sostenuto i nostri candidati eletti (e non) da Simona Bonafè a Pietro Bartolo, Roberto Gualtieri, Massimiliano Smeriglio, David Sassoli e Nicola Danti. Ringraziamo gli elettori e quanti, come i rappresentanti di lista, ci hanno sostenuto in questa campagna elettorale.” Il consigliere regionale di Forza Italia, il formiano Pino Simeone, plaude, invece, all’elezione al parlamento europeo del sindaco di Fondi De Meo: “Alla fine il gioco di squadra che auspicavo sin dalla sua discesa in campo ha dato i suoi frutti. Abbiamo condiviso con lui una campagna elettorale difficile quanto emozionante, sempre a stretto contatto con i cittadini. Diverse sono le criticità riscontrate sul territorio, a partire dalla crisi economica senza precedenti che investe la nostra regione, passando per l’isolamento infrastrutturale in cui versa il basso Lazio, fino alle carenze nei servizi pubblici sanitari causate principalmente da politiche basate su tagli e spending review. Ritengo che Salvatore De Meo sia la persona giusta per poter portare le istanze dei cittadini dei nostri territori in Europa. Sono sicuro che saprà portare a Bruxelles, ideali e iniziative che ci distinguono rispetto alle altre forze politiche. Si tratta di un uomo ed un amministratore veramente capace, in grado di rappresentare un valore aggiunto per tutto il Lazio. Conosce molto bene i meccanismi della pubblica amministrazione, ha saputo governare nel migliore dei modi il Comune di Fondi e non da oggi rappresenta una risorsa in importanti sedi istituzionali. Il suo incarico all’Anci testimonia la sua immensa dedizione per gli enti locali. De Meo in fondo è un predestinato. Da componente del Comitato europeo delle Regioni nella veste di rappresentante territoriale ha dimostrato la sua attitudine ad affrontare le tematiche Ue. Una sorta di trampolino di lancio verso le grandi istituzioni europee, nelle quali, sono certo, potrà da subito recitare un ruolo di assoluto protagonista. A Salvatore vanno di nuovo le mie felicitazioni ed il mio augurio di buon lavoro”.

Saverio Forte