Festa grande a Penitro per i 100 anni di Gemma D’Onorio De Meo

Attualità Formia

FORMIA – Coerente e generosa anche nel giorno, unico ed irripetibile, del suo primo secolo di vita. Gemma D’Onorio De Meo è stata chiara: “Mi fa piacere che siete venuti alla mia festa ma non permettetevi di farmi alcun tipo di regalo! Se proprio volete, pensate oggi, più che mai, a chi è più debole e sfortunato di noi e quel gesto, d’amore, l’avete fatto a me”. E’ stata davvero una bella e educativa festa di compleanno quella che i familiari e, soprattutto, tanti amici e cittadini comuni hanno voluto fare a “zia Gemma”, la “signorina” di Penitro che, travolta dall’affetto e dall’amore dei tanti che continuano a volerle bene, ha festeggiato i suoi primi 100 anni di vita.

Un traguardo, importante e prestigioso, che è servito per volgere, almeno per un giorno per tracciare un bilancio di un’esistenza iniziata all’indomani del tramonto, un secolo fa, della “grande ed inutile” guerra. “Zia Gemma” ha voluto parlare tanto, ma sottovoce, con coloro che l’assistono da tempo, i tre nipoti Anna, Maria e Giovani e la nidiata di pronipoti, alcuni residenti a Formia ma molti altri – come Domenico – che vive per ragioni di lavoro sull’isola d’Elba. Quella di “zia Gemma” è stata una vita che ha avuto tre elementi comuni denominatori: il lavoro nei campi per “dare una mano” a papà Giuseppe, originario di Spigno Saturnia ma proveniente dalla frazione formiana di Maranola, e a mamma Teresa Di Bello, il lavoro di domestica nel complesso dell’ex Enaoli a Formia e, poi, l’impegno, gratuito e continuo (“di tempo ne ho avuto più a disposizione mentre avanzavano gli anni, peccato”), nelle comunità parrocchiali di Spigno Vecchio e di Penitro nella formazione di tanti bambini e ragazzi svolgendo il compito, ricercato ed apprezzato, di catechista. “Zia Gemma” ha concesso “carta bianca” ai suoi familiari per l’organizzazione della festa dei suoi primi cent’anni: non ha voluto alcun tipo di regalo ma uno, alla fine, l’ha chiesto ed ottenuto.

La nuova centenaria di Formia ci teneva tanto ad assistere ad una messa di ringraziamento nella sua chiesa, quella del Buon Pastore di Penitro. E, nonostante il giorno feriale, il “sold out” è stata garantito dalla partecipazione di tantissimi cittadini comuni alla cerimonia religiosa dal nuovo parroco della frazione orientale di Formia, don Showry Konka (il sacerdote di nazionalità indiana di 44 anni che guida la comunità parrocchiale di Penitro dallo scorso ottobre dopo essere stato viceparroco a Sant’Erasmo a Formia e nelle parrocchie di Spigno Saturnia) e, soprattutto, dal dicono Antonio Russo che di “Zia Gemma” è un nipote acquisito avendo sposato la nipote Maria. Questa festa, purtroppo, ha avuto solo un assente ma “zia Gemma”, dopo aver nutrito qualche speranzella di riabbracciarlo, si è rassegnata davanti ad un’oggettiva evidenza: il nipote missionario Salesiano, Padre Pietro Santilli, figlio della sorella Anna, è rimasto, suo malgrado nella lontanissima Patagonia, in Argentina, ma gli auguri, doverosi e meritati, a “Zia Gemma” non sono tardati ad arrivare al telefono nel corso della giornata da tramandare ai posteri!

E invece la sua promessa il primo sindaco donna di Formia l’ha mantenuto. La professoressa Paola Villa ha voluto fortemente abbracciare la nuova centenaria della città presso il ristorante “Pinus”, sull’Appia, dove è stata consumata una frugale cena ….naturalmente a base della buona pizza napoletana. Niente di chè. Il sindaco ha omaggiato “zia Gemma” con un bel fascio di tulipani e con una lettera che, prima di finire incastonato in qualche cornice, ha rappresentato molto di più della tradizionale targa ricordo. E le belle parole scolpite dalla penna del primo cittadino qualche lacrimuccia, alla distanza, l’ha ispirata:“Il traguardo raggiunto è nel suo viso che immagino, un volto dove le rughe sono silenzi, sorrisi, dolori, gioie, i ricordi, le prove della vita, giorni aggiunti ad altri giorni sino a contarne a trentaseimilacinquecentoventicinque – ha ricordato la professoressa di matematica e sindaco di Formia -. In ogni giorno della vita non è mai mancata la sua inconfondibile presenza, il suo saper di buono che riconosce chi la ama. Quando qualcuno dei cittadini raggiunge il traguardo dei cento anni – osserva il primo cittadino – io provo ad immaginarmeli bambini, li vedo giocare nelle piazze, parlare e scherzare, innamorarsi, il luogo degli incontri, crescere e sognare.

Per chi, come lei, ha vissuto le due guerre, il quotidiano appuntamento con difficoltà come la fame, il distacco, la perdita di affetti ed altro e altro ancora, non posso che ammirare la dignità e la fierezza e vorrei rubare i suoi ricordi, soprattutto quelli che riguardano la città di Formia per poterli trasmettere a tutti i giovani futuri cittadini. Se fosse possibile – ha aggiunto – mi piacerebbe fare una passeggiata anche solo immaginaria, cogliere insegnamenti di vita e anche suggerimenti, scoprire la nostra città attraverso anche i suoi racconti. Le ho scritto queste poche righe per augurarle – ha concluso il sindaco Villa – un mare di bene e di salute”.
Saverio Forte

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