Sistema Formia, il processo rischia di andare in prescrizione

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FORMIA – Un processo in procinto di finire nell’imbuto irreversibile della prescrizione. E’ la convinzione maturata dal nutrito collegio difensivo dopo l’esito di un’altra udienza del dibattimento legato al “Sistema Formia”, l’inchiesta giudiziaria che, secondo la Procura della Repubblica di Latina, avrebbe smascherato l’esistenza di un’organizzazione in grado di gestire e pilotare, dal 2008 al 2012, appalti, incarichi e concessioni grazie alla ipotizzata “commistione” tra politica, imprenditoria e l’apparato burocratico del comune di Formia.

Quando erano attesa la deposizione di due ufficiali dei Carabinieri della locale Compagnia che svolsero dieci anni fa le indagini, la prima sezione penale del Tribunale di Latina (presidente Gianluca Soana, giudici a latere Fabio Velardi e Beatrice Bernabei) ha rimandato l’interrogatorio al 4 marzo 2020 perché il perito fonico di fiducia nominato dallo stesso Tribunaòle, la dottoressa Nadia Fratarcangeli, non ha ancora ultimato la trascrizione delle chilometriche intercettazioni telefoniche ed ambientali disposte all’epoca dal sostituto Procuratore Giuseppe Miliano. Il consulente del Tribunale ha bisogno di ulteriore tempo dovendo mettere ancora nero su bianco il contenuto delle intercettazioni che supererebbero le 26 ore.

Il rinvio del processo, che vede tra i banchi degli imputati ancora 13 dei 18 indagati iniziali con le accuse di corruzione, concussione, abuso e omissione d’ufficio e peculato nell’esercizio delle loro funzioni, sarà il preludio per la prescrizione di molti capi d’imputazione. Resterebbero in piede soltanto quelli relativi ad un episodio di concussione per la vendita al comune di un appartamento confinante la torre di Castellone e all’ipotesi di lottizzazione abusiva per la riconversione dello storico Pastificio Paone di Piazza Risorgimento in un centro commerciale. Ma il processo riprenderà soltanto tra meno di 11 mesi quando molte ipotesi di reato non sono più processabili per le severe indicazioni temporali della prescrizione. In effetti il processo resterà in piedi – se così fosse – solo per la vicenda riguardante la riqualificazione dell’ex pastificio Paone per la quale era stata già rigettata la richiesta di costituzione di parte civile del nuovo management del pastificio nei confronti dell’ex amministratore Stefano Paone e degli altri imputati per la riconversione in un centro commerciale dell’ex azienda alimentare.

L’avvocato Luca Scipione, il legale dell’ex vice sindaco ed ex assessore all’urbanistica del comune di Formia Erasmo Picano, appellandosi alle disposizioni del Codice Civile, aveva rimarcato chiaramente in aula come i soci di una società di capitali non possano vantare pretese di natura risarcitoria nei confronti del Comune per conto della società a cui appartengono. Eventualmente a promuovere la costituzione sarebbe dovuta essere la società come soggetto giuridico ed imprenditoriale e non personalmente i suoi componenti.

Già un anno fa potettero tirare un sospiro di sollievo i quattro rinviati a giudizio per il reato di lottizzazione abusiva per la riconversione dello storico pastificio di piazza Risorgimento: l’ex dirigente della sezione urbanistica del comune, Stefania Della Notte, in qualità di firmataria nel 2008 del permesso a costruire (illegittimo secondo la procura perché in assenza di un preliminare piano di lottizzazione), dei tecnici che nelle varie fasi hanno seguito l’elaborazione del progetto, l’architetto Cosmo Di Milla e, appunto, l’ex assessore all’urbanistica del comune Erasmo Picano e, finanche, l’ex amministratore delegato del pastificio Stefano Paone. Il processo riprenderà tra meno di un anno ma per il collegio difensivo, composto dagli avvocati Luca Scipione, Vincenzo Macari, Lino Magliuzzi, Mattia Aprea, Antonio Fargiorgio, Andrea Di Croce e Renato Archidicono, è giunto più che mai il momento di effettuare una doverosa scrematura tra i numerosi capi d’imputazione. Alcuni di loro – e la Procura da tempo ne è a conoscenza – sono prescritti e l’istanza di giustizia attende un’altrettanto legittima risposta…

Saverio Forte