Formia / Raphael Rossi chiamato dall’Ama rinuncia per la Legge Severino. Resta anche la Lanzillotta

Formia Politica

FORMIA – L’amministratore unico della Formia Rifiuti Zero, il 45enne torinese Raphael Rossi, viene scelto da una commissione di alto livello accademico e scientifico dopo la pubblicazione di un rigoroso bando pubblico quale nuova amministratore delegato dell’Ama – la società municipalizzata che si occupa del ciclo dei rifiuti a Roma – ma il manager piemontese è costretto a rinunciare. L’ha fatto sapere il diretto interessato quando la sua nomina stava per essere ratificata nella prima riunione utile della Giunta capitolina. Rossi ha dovuto rinunciare alla scelta per non creare problemi alla nuova governance della società che, alle prese con la concessione di un concordato preventivo, è costretta ad affrontare diverse emergenze per la gestione del ciclo dei rifiuti nella capitale, la prima della quale la riguarda il 56% dei rifiuti indifferenziati romani e poi la chiusura dall’11 dicembre del Tmb Salario distrutto da un rogo, l’incendio che ha interessato l’impianto di Rocca Cencia e i Tmb privati di Malagrotta oggetto di urgente manutenzione.

Rossi, gratificato della nomina, ha detto di no perchè la sua posizione è incompatibile con la legge “Severino” che fa divieto ai manager di occupare nella stessa Regione lo stesso ruolo dirigenziale rivestito in società pubbliche e private almeno negli ultimi due anni. Rossi per occupare la poltrona in seno all’Ama Roma sarebbe dovuto essere un disoccupato di lusso nel Lazio negli ultimi due anni e invece non lo è. Alla guida della Formia Rifiuti zero nella primavera 2015 avrebbe dovuto lasciare l’incarico nel dicembre 2017 ma il suo incarico venne prorogato due volte prima dal dimissionario sin-daco Sandro Bartolomeo e dal suo successore Paola Villa. Per Rossi potrebbe esserci uno posto nel consiglio d’amministrazione dell’Ama ma il manager torinese difficilmente accetterà.

A dichiararsi lusingato della scelta romana per Rossi è stato l’ex assessore alla sostenibilità urbana dell’ultima Giunta formiana di centrosinistra, l’attuale capogruppo del Partito Democratico Claudio Marciano: “Il fatto che sia stato proposto a Rossi di fare l”ad’della più grande azienda pubblica italiana – a seguito di un bando pubblico – e da parte di un’amministrazione di colore opposto da quella che lo ha no-minato a Formia testimonia oltre al suo valore professionale l’oculatezza con cui fu fatta la scelta da noi nel 2015. Del resto i risultati della Frz stanno li a testimoniarlo. Peccato per Roma, peccato – ha concluso Marciano per una legge a dir poco assurda”.

A Roma la crisi legata ai rifiuti è sistemica e profonda e a cercare di porvi rimedio dovrà essere Pieremilio Sammarco, l’avvocato mentore di Virginia Raggi, in predicato di assumere la presidenza dell’Ama, la cui gestione, dopo il fallimento dell’Atac, sarà determinante per il futuro della seconda parte del mandato del sindaco pentastellato. “Finora hanno deciso gli altri, adesso decido io” avrebbe confidato il sindaco Raggi per motivare il nuovo corso dell’Ama, nel frattempo rimasto “orfano” dell’amministratore unico della Formia Rifiuti zero. Soprattutto dopo i fallimenti degli incarichi decisi dai vertici nazionali del Movimento Cinque Stelle, di Davide Casaleggio e dell’attuale Guardiasigilli Alfonso Bonafede. La sindaca Raggi avrebbe voluto alla testa dell’Ama l’avvocato Sammarco, Rossi quale ad e Massimo Bagatti nelle veste di nuovo direttore generale. E invece Rossi, esperto di pianificazione ecosostenibile dei rifiuti rimane a Formia dove era giunto dover contribuito a risolvere l’emergenza rifiuti ovunque aveva operato: Torino, Trento, Bari, Napoli, Reggio Calabria e nella stessa Roma dove, incaricato per una consulenza da parte della nuova Giunta pentastellata, era stato in predicato di diventare più volte assessore all’ambiente per conto dell’amministrazione capitolina. Probabilmente la figura di Rossi serviva alla sindaca Raggi per recuperare qualche punto in tema di immagine dopo lo scandalo che aveva colpito il presidente del consiglio comunale Marcello Di Vito. Rossi quando era vice presidente dell’Amiat, l’azienda di raccolta di rifiuti nella sua Torino, denunciò due imprenditori che gli avevano offerto 150 mila euro per convincerlo ad acquistare un macchinario per lo smaltimento della spazzatura. Un macchinario da 4 milioni di euro. Il 6 luglio 2012 gli imputati furono condannati a 1 anno e 9 mesi: il processo d’appello comincerà nei prossimi mesi, a sette anni dalla prima e unica sentenza.

Se Rossi è stato costretto a rimanere a Formia, un altro dirigente dell’amministrazione Villa ha deciso volutamente di continuare a lavorare per il comune. Almeno sino a maggio compreso. L’assessore all’urbanistica Paolo Mazza ha confermato quanto si sapeva da giorni: l’architetto Annunziata “Nunzia” Lanzillotta ha sciolto la sua riserva, continuerà a dirigere l’area tecnica del Comune di Formia sino alle fasi iniziali della prossima estate. Poi si vedrà… La 52enne professionista originaria di Avellino agli inizi di marzo, il tempo di ultimare un trasloco durato alcune settimane dopo la nomina fiduciaria della sindaca Villa, non avrebbe mai immaginato di ricevere un’altra raccomandata dagli uffici di Roma Capitale: le era stata comunicata la notizia di essere stata nominata dalla sindaca Virginia Raggi a guidare a tempo determinato e sino alla conclusione del suo mandato (primavera 2022) due settori nevralgici della macchina burocratica del Campidoglio, l’unità organizzativa dell’Edilizia sociale (l’Housing sociale) del dipartimento “Programmazione ed attuazione urbanistica” e quello della “Gestione e Sviluppo impiantistica sportiva” del Dipartimento Sport e Politiche giovanili. La dottoressa Lanzillotta era stata davvero brava vincendo una concorrenza spietata risultando la migliore dei 170 candidati che avevano chiesto di essere selezionati personalmente dalla sindaca pentastellata di Roma, dal suo capogabinetto e dall’assessore al ramo.

L’architetto di Avellino il suo colloquio nella capitale l’aveva effettuato il 4 dicembre (alcuni giorni prima aveva superato brillantemente quello formiano quando i partecipanti furono 23) con la sindaca di Formia che aveva comunicato il nome della nuova dirigente dell’area tecnica (comprensiva dei settori Opere pubbliche, demanio, Urbanistica e patrimonio) in un messaggio sulla chat whattsapp della coalizione civica. La sindaca Villa era stata invitata a pazientare. Ora una risposta, positiva, l’ha avuta e già all’epoca il suo commento fu improntato all’otti-mismo: “Naturalmente ci farebbe tanto piacere – dichiarò – se restasse anche perché ha avviato un ot-timo lavoro di riorganizzazione e di rilancio dell’intera area tecnica dell’ente. Mi fa tanto piacere aver scelto un’ottima professionista poi selezionata anche dal sindaco di Roma”. Sulla stessa falsariga si era pronunciato uno dei due assessori di riferimento dell’architetto avellinese, il delegato all’urbanistica Paolo Mazza: si era dichiarato convinto che l’architetto Lanzillotta restasse al Comune di Formia: “E’ stata davvero ottima la scelta fatta dal Sindaco Villa all’epoca, basata su criteri di vera competenza ed eccellenza ai quali l’architetto Lanzillotta ha dimostrato di rispondere pienamente. È stato finora un piacere avere come dirigente del mio settore una eccellenza come quella dell’architetto Lanzillotta e non posso che augurarmi che questa esperienza possa proseguire con vanto per questa amministrazione”. L’assessore Mazza rivela che la nuova dirigente dell’area tecnica aveva corretta-mente informato l’amministrazione formiana di rispondere alla procedura selettiva promossa, nel frat-tempo, a novembre da Roma Capitale.”

Saverio Forte