Formia / Tassa di soggiorno, le associazioni di categoria sono contrarie

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FORMIA – Formia sarà anche una “città turistica” – lo prevede una delibera della Giunta regionale del Lazio del 2002 – e per questo motivo il consiglio comunale, in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2019, ha istituito la relativa tassa di soggiorno. Ma il Comune ha introdotto questo balzello senza il coinvolgimento delle associazioni di categoria e senza tener conto che molte strutture ricettive della città hanno raccolto le prenotazioni per l’intero anno prima ancora del voto finale del consiglio comunale. Queste legittime preoccupazioni le ha esternate in una nota il neo vice-presidente dell’associazione regionale dei direttori d’alberghi, il dottor Vincenzo Maiello, che, dopo un consulto informale con il presidente dell’Ascom territoriale Giovanni Orlandi, ha chiesto di incontrare i vertici dell’amministrazione comunale per formalizzare due richieste: non applicare la tassa di soggiorno per le prenotazioni alberghiere effettuate prima dell’adozione della delibera consiliare istitutiva del tributo e, se fosse possibile, annullarla completamente.

“L’assessore al bilancio Fulvio Spertini aveva giustificato l’introduzione dell’imposta di soggiorno con l’intento di finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. La Giunta, prima del consiglio comunale, aveva approvato un regolamento che sarà esecutivo nelle prossime settimane, nelle fasi iniziali della vera stagione turistico-balneare. E’ articolato in 12 articoli che affrontano ed illustrano le finalità ed il “presupposto” dell’imposta, l’aspetto tariffario, le esenzioni e le agevolazioni, gli obblighi dei gestori delle strutture ricettive, il versamento dell’imposta, le disposizioni in tema di accertamento, l’aspetto sanzionatorio, la riscossione coattiva, i rimborsi e gli eventuali contenziosi . Naturalmente l’articolo più atteso è il quarto, quello che prevede l’aspetto tariffario. La tassa di soggiorno a Formia per ciascun pernottamento sarà di un euro a notte a persona per gli alberghi da una a quattro stelle, per le strutture ricettive all’aria aperta (campeggi ed aree attrezzate per la sosta temporanea), nelle residenze turistico — alberghiere; nei bed and breakfast; nelle case e appartamenti vacanze; negli affittacamere; nelle case per ferie e per cosiddette locazioni brevi. Fanno eccezioni per gli alberghi a 5 stelle e per quelli 5 stelle lusso per i quali è stata prevista un’imposta di soggiorno di due ore a notte. Capitolo-agevolazioni.

Per il pagamento di questa tassa, applicata fino ad un massimo di 8 pernottamenti complessivi nell’anno solare, saranno esentati i minori fino al compimento del 16° anno di età e gli anziani oltre il compimento del 70° anno di età; i malati, che debbono effettuare visite mediche, cure o terapie in day hospital presso strutture sanitarie, nonché coloro che assistono degenti ricoverati presso strutture sanitarie, in ragione di un accompagnatore per paziente. Nel caso di malati minori di diciotto anni sono esenti entrambi i genitori. Il paziente o l’accompagnatore dovrà dichiarare, su apposito modulo predisposto dal Comune e fornito dal gestore della struttura ricettiva, ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. numero 445 del 2000 e successive modificazioni, che il soggiorno presso la struttura ricettiva è finalizzato a ricevere prestazioni sanitarie da parte del paziente o a poter svolgere assistenza nei confronti del soggetto degente; i soggetti che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche, per fronteggiare situazioni di carattere sociale nonché di emergenza conseguenti ad eventi calamitosi o di natura straordinaria o per finalità di soccorso umanitario; i volontari che prestano servizio in occasione di calamità; gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati dalle agenzie di viaggi e turismo. L’esenzione si applica per ogni autista di pullman e per un accompagnatore turistico ogni 25 partecipanti; il personale appartenente alla polizia di Stato e alle altre forze armate che svolge attività di ordine e sicurezza pubblica, come definita nel Testo Unico di Pubblica Sicu-rezza. L’amministrazione di Paola Villa pensa di fare cassa con l’istituzione di questa imposta e lo evince dagli articoli 6 e 7 del regolamento che prescrivono ben precisi obblighi tributari e il versamento della tassa. Gli operatori turistici “sono tenuti a comunicare al Comune, entro il sedicesimo giorno dalla fine di ciascun trimestre solare, il numero di coloro che hanno pernottato nel corso del trimestre precedente, nonché il relativo periodo di permanenza” con l’obbligo “di conservare per cinque anni le ricevute, le fatture e le dichiarazioni rilasciate dal cliente per l’esenzione dall’imposta di soggiorno” e di “effettuare il versamento delle somme riscosse a titolo di imposta di soggiorno, entro il sedicesimo giorno dalla fine del mese successivo a quello in cui è avvento l’incasso”.

Gli albergatori, invece, sanno di avere le mani legate e per questo motivo, attraverso la presa di posizione del vice-presidente dell’Ada” del Lazio, hanno chiesto di incontrare “prima possibile” il sindaco Paola Villa e gli assessori al bilancio e al turismo Spertini e Franzini. E se il comune ha preannunciato una serie di iniziative per controllare l’applicazione ed il versamento dell’imposta di soggiorno e per l’omesso, ritardato o parziale suo versamento. gli operatori del settore sono preoccupati di tanti aspetti gestionali. Non sono innanzitutto obbligati a chiedere al rispettivo cliente il pagamento del tributo che dovrebbe essere “inseguito” successivamente dal comune per ottenere quanto versato, che risieda in Italia o all’estero… E poi la tassa si paga soltanto per complessivi otto pernottamenti all’anno. Gli albergatori formiani possono mai sapere se il turista “x” nel corso dell’anno quante volte ha pernottato in una struttura ricettiva della città sino ad un massimo di otto volte. Insomma è un ginepraio da cui è difficile uscire. Almeno per il momento. Da qui la richiesta di effettuare una moratoria per l’applicazione della tassa di soggiorno alla stessa stregua di quanto deciso negli ultimi giorni dal neo commissario prefettizio del comune di Cassino che ha recepito una specifica istanza della locale associazione degli albergatori.

Ma era proprio necessario istituire questa imposta in un città in cui è palese il deficit di servizi da offrire ai turisti? L’assessore Spertini offre una risposta affermativa nella relazione che aveva accompagnato l’approvazione del regolamento da parte della Giunta: “Il Comune di Formia, a seguito della riduzione dei trasferimenti statali, non è più in grado di mantenere i livelli di manutenzione della città e l’erogazione dei servizi sinora garantiti, in materia di turismo, di beni culturali, ambientali e di servizi pubblici locali. Per poter incentivare e, comunque, almeno mantenere costante negli anni sul territorio la presenza turistica, occorre investire in questo ambito, migliorando ed of-frendo adeguati servizi pubblici ed idonei interventi per la conservazione ed il miglioramento del patrimonio artistico ed ambientale e per la organizzazione e realizzazione di eventi culturali, e, conseguentemente un costante impegno di risorse finanziarie.”

Saverio Forte