Delocalizzazione degli impianti di itticoltura, le proposte di Marciano e Stefanelli

Ambiente Formia Minturno Politica

SUD PONTINO – La stato di salute del mare del golfo di Gaeta è al centro di due interventi del consigliere comunale di Formia in quota Pd, Claudio Marciano, e del sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, anch’egli del Partito Democratico, che riguardano la delocalizzazione degli impianti di itticoltura e in generale l’Area Sensibile.

Claudio Marciano

“Nel prossimo Consiglio Comunale – dichiara Claudio Marciano – proporremo, assieme a tutti gli altri gruppi consiliari, una mozione per impegnare il Comune ad adottare tutti gli atti legali, amministrativi e politici per ottenere la delocalizzazione degli impianti di mitilicultura e itticultura. Dopo l’indagine della Procura sull’inquinamento ambientale da retini di plastica e la verifica sullo stato delle concessioni – alcune scadute e mai rinnovate, altre in scadenza – ci sentiamo in dovere di proporre un’accelerazione del procedimento di offshoring di questa pesantissima servitù ambientale per Formia e tutto il Golfo. E’ infatti inaccettabile che un milione di metri quadri del nostro mare sia occupato da allevamenti di pesci e cozze a volte senza titolo amministrativo e in evidente incompatibilità con la legge, i regolamenti e l’inquadramento del Golfo come Area Sensibile sanciti dalla Regione Lazio. In commissione ambiente c’è stata l’unanimità su questa linea e abbiamo fornito alla Sindaca e alla maggioranza tutta la nostra disponibilità per fare un lavoro comune. Lo spirito è quello giusto ma bisogna evitare di farsi stritolare dalle lungaggini politico-burocratiche dietro cui si celano vischiosi conflitti di interesse. La comunità – non solo di Formia – dovrà ritrovarsi presto per manifestare anche fisicamente la sua domanda di cambiamento”.

Sindaco Gerardo Stefanelli

Gli fa eco da Minturno il sindaco Gerardo Stefanelli: “Pronti ad azioni congiunte con le amministrazioni comunali per dare completa attuazione alla dichiarazione del Golfo come Area Sensibile. Occorre non fermarsi solo al problema della delocalizzazione, bensì di affrontare anche il tema del potenziamento degli impianti di depurazione delle acque reflue che vengono scaricate nel Golfo, della depurazione delle acque del Rio Santa Croce, e degli altri affluenti che trascinano in mare componenti organici che compromettono la qualità del nostro mare. La ricerca scientifica chiamata ‘Samobis’ ha infatti chiarito bene come il principale problema del Golfo di Gaeta sia l’elevata presenza di componenti azotati e fosfati che alterano il normale equilibrio delle acque marine. Siamo disponibili ad un’azione congiunta su questi temi e riteniamo fondamentale chiamare immediatamente la Regione Lazio e la Provincia di Latina ad un tavolo di lavoro comune che si dia però obiettivi concreti e tempi definiti per attuare finalmente fino in fondo il deliberato del Golfo come Area sensibile”.