Primarie Pd, nel sud pontino scoppia la polemica. Circolo di Gaeta verso il commissariamento

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SUD PONTINO – Le primarie del Partito Democratico domenica hanno dimostrato come la provincia di Latina sia stata la meno generosa, rispetto alle altre quattro del Lazio, nei confronti del presidente della Regione Lazio e neo segretario nazionale del partito Nicola Zingaretti. Degli 11866 iscritti e simpatizzanti che si sono recati ai gazebo 7.553 (63,48%) hanno indicato Zingaretti quale futuro leader del Pd mentre le preferenze raccolte da Maurizio Martina sono 3.298 (27,79%) e 987 quelle di Roberto Giachetti (8,31%). Molti osservatori stanno analizzando il dato di Martina sul territorio pontino che, migliore tra le cinque province laziali, ha superato di gran lunga l’andamento nazionale. Ha inciso non poco il “peso” che ancora rivendica in talune realtà territoriali l’ex Senatore e segretario provinciale dei Dem Claudio Moscardelli. In almeno tre comuni la vittoria parziale di Maurizio Martina ha fatto maturare alcune considerazioni rispetto all’esito nazionale complessivo delle primarie del Pd, soprattutto a Pontinia (località di cui il sindaco, del Pd, Carlo Medici è anche presidente della Provincia), Gaeta e Minturno.

IL CASO GAETA. Soprattutto l’esito delle primarie di Gaeta finirà a giorni sulla scrivania del segretario regionale Bruno Astorre e del suo “vice” Enzo Foschi. Ha anticipato una forte iniziativa politica l’associazione “Agorà” che, vicinissima al Partito Democratico, contesta da anni, dal 2012, la gestione del Partito, che ufficialmente non ha una sede, da parte di chi lo controlla a distanza, il presidente del consiglio comunale Pina Rosato, da anni parte integrante della maggioranza politica di centrodestra e, in particolare, di Forza Italia. L’associazione “Agorà” chiederà ancora una volta la nomina di un commissario per quel che rimane del Pd a Gaeta. Soprattutto dopo quanto è avvenuto domenica all’interno della scuola elementare “Virgilio” a disposizione, più o meno direttamente, dal comune. Troppi dei 734 votanti sarebbero dovuti rimanere ad assistere alle affollate sfilate del partecipato Carnevale di Gaeta e invece hanno preso d’assalto il plesso di piazza XIX Maggio. L’esito delle primarie – la candidatura di Martina ha raccolto 374 voti contro i 333 di Nicola Zingaretti e i 25 di “Bobo” Giacchetti – ha motivato molti dirigenti a chiedere un appuntamento a al neo segretario regionale del Pd, il Senatore Bruno Astorre, a mantenere fede alla promessa fatta durante la vittoriosa campagna elettorale prima del congresso regionale: il Pd di Gaeta ha bisogno di una guida che lo faccia uscire dal pantano dell’ambiguità e del servilismo” nei confronti della Giunta di Forza Italia. E tanti “007” anti-Pina Rosato avrebbero avvistato davanti l’ingresso la scuola-gazebo di piazza XIX maggio assessori comunali di Forza Italia (Alessandro Martone), consiglieri comunali (Luigi Coscione, prossimo candidato alle provinciali del 31 marzo, e Raffaele Matarazzo, non nuovo a partecipare alle primarie del Pd di Gaeta), ausiliari del traffico della cooperativa “Blù Gaeta”, dipendenti della società concessionaria del ciclo dei rifiuti Eco Car e finanche la moglie Barbara del sindaco Cosmo Mitrano. “Domenica è stata una grande festa di democrazia ma – hanno fatto sapere i dirigenti dell’associazione Agorà – ma vogliamo che il Pd, il nuovo Pd, cammini sulle sue gambe, lo faccia alla luce del sole, senza aiuti e condizionamenti esterni a questa forza politica che è nata ed è alternativa al centro destra e a Forza Italia in particolar modo”. A Gaeta anche alle primarie di domenica è prevalso, ancora una volta, l’asse tra i due “Claudio” della politica pontina, Fazzone e Moscardelli? Bisognava mostrare una particolare vicinanza alla presidente moscardelliana del consiglio comunale Pina Rosato e questa affinità, dopo le primarie per la scelta del segretario regionale, non è tardata ad arrivare ancora una volta. La Rosato è nel mirino di questa frangia di iscritti-contestatori del Pd che qualche anno fa hanno avuto il divieto di rinnovare il proprio tesseramento ed il cerino, acceso, è passato di nuovo nelle mani del senatore Astorre: “Il 26 maggio si vota per le europee – s’interroga sibilillino il dirigente Carmine Carandente – giusto?”

IL CASO MINTURNO. Un’altra anomalia, presunta tale e, dunque altrettanto significativa, si è registrata a Minturno dove la candidatura di Martina ha raccolto 484 voti contro i 422 di Zingaretti e i 34 di Giachetti. Anche qui esulta un altro presidente del consiglio comunale, Giuseppe Tomao, anch’egli moscardelliano e fresco di nomina nello staff del neo presidente della Provincia Medici; si è molto prestato, insieme all’assessore al personale Piernicandro D’Acunto e al consigliere comunale Francesco Sparagna, per portare molto fieno nella cascina dell’ex ministro dell’agricoltura quasi quasi oscurando il sindaco Dem Gerardo Stefanelli che ufficialmente – o almeno – sosteneva (con l’assessora Mimma Nuzzo e i consiglieri comunali Matteo Marcaccio e Franco Esposito, quest’ultimo eletto nell’assemblea nazionale) la candidatura alla segreteria nazionale del presidente della Regione Zingaretti. Tomao ha parlato di un “meraviglioso risultato” al termine di “una partita difficile in cui siamo riusciti a prevalere” orgoglioso di aver contribuito al 28% di Martina su scala provinciale. Ma Stefanelli ha messo in conto questo possibile exploit della componente Martina contro quella di Zingaretti che l’ha sostenuto apertamente nella campagna elettorale del 2016? Il sindaco di Minturno si è disimpegnato perché interessato ad aderire ad una nuova forza politica di stampo Macroniano o ha cambiato idea in corsa? Matteo Marcaccio è una delle promesse della politica minturnese, è un giovane che studia e sta percorrendo una traccia sulla scia del consigliere regionale Enrico Forte. Ha rilasciato una dichiarazione decisamente veltroniana e buonista: “Domenica è stata una bella giornata di partecipazione democratica, un Popolo che non cede all’odio e non si piega ad un governo pericoloso. Non esiste un partito se non ha il suo popolo. Auguri al nuovo segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti. Belle le sue prime parole: “Dedico la vittoria ai giovani che lottano’” Ma è stata l’affluenza anche a Minturno a creare qualche sospetto di troppo, come a Gaeta. E’ stata troppo alta, 943 votanti, rispetto alla vicina Formia, comune che con una popolazione raddoppiata ha visto recarsi ai gazebo (nella frazione di Maranola è stata chiesta la cortesia di utilizzare la locale sede di… Forza Italia) soltanto in 709. Sono più trascinatori i dirigenti Dem di Gaeta e Minturno?

A FORMIA. E mentre domenica all’interno point della Sala “Sicurezza-Borsellino” del comune di Formia è stato avvistato in fila niente meno che Armando Russo, il capogabinetto del sindaco civico Paola Villa, che soffre di orticaria quando sente parlare di partiti e, soprattutto, del Pd, il capogruppo consiliare di Formia, Claudio Marciano, che paradossalmente del Pd non è iscritto, lancia autentiche bordate su quanto avvenuto alle primarie di Gaeta e Minturno: “E’ insanabile una patologia locale dove baronati e feudatari orientano i voti oltre l’opinione. Spero che Zingaretti – ha tuonato – non faccia piazza grande, ma piazza pulita, di certe anomalie”.

Saverio Forte