Formia / I commercianti non finanziano gli addobbi natalizi

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FORMIA – I commercianti di Formia, o una parte di loro, sono scarsamente interessati a contribuire per l’allestimento degli addobbi natalizi in prospettiva delle imminenti festività Natalizie. Che il feeling tra la categoria e l’amministrazione comunale non sia più quello idilliaco della campagna elettorale – quando i vertici cittadini dell’Ascom territoriale e della stessa Confcommercio Lazio sud guardavano con interesse e simpatia alla proposta politica e programmatica del futuro sindaco Paola Villa – la conferma, puntuale, è arrivata da un’assemblea organizzata presso il ristorante “La tavola dei cavalieri”, un elegante locale ubicato in via dell’Olmo, una traversa di via Rubino dalle parti di piazza Mattej.

L’argomento dell’incontro era concertare una serie di iniziative promozionali da affiancare a quelle, ancora in itinere, dell’amministrazione comunale in vista del Natale 2018. E qualcuno, timidamente, ha annunciato il via ad una “colletta” per finanziare gli addobbi Natalizi. Timidamente sì, perché la risposta di alcuni dei commercianti presenti è stata molto di un rifiuto dopo aver saputo che la Giunta municipale in quattro mesi ha “spolpato” quasi 80mila di euro dal capitolo del bilancio 2018 destinato al commercio formiano per realizzarvi quelle che sono state definite due nuove priorità amministrative: il pagamento dei debiti fuori bilancio e il finanziamento dell’operazione di marketing territoriale, sostenuta dal neo assessore al turismo Kristian Franzini, relativa alla comparsa della dicitura di “Formia” nei titoli di coda di un famoso film che si sta girando in questi giorni a… Gaeta. Per una frange di commercianti il via a questa autentica “colletta” è apparsa una beffa dopo il danno. Il danno è stato rappresentato da due mancate azioni amministrative: gli 80mila distratti dal commercio cittadino potevano essere investiti nel corso dell’esercizio finanziario per risollevare le sorti di un settore cardine dell’economia cittadina e, tutt’al più, utilizzati per finanziare l’allestimento delle luminarie Natalizie. Nulla di questo e, dunque, è iniziata una forma di ammutinamento nei confronti dei quadri dirigenziali dell’Ascom cittadina che dal 24 giugno (chissà perché) ha smesso improvvisamente di pungolare il nuovo corso al comune di Formia. Probabilmente lo continua a fare ma quella vivacità comunicativa e giornalistica della campagna elettorale è diventata un… ricordo.

Del riconoscimento di un altro stock di debiti fuori bilancio, dell’ultima maxi variazione di bilancio contestata proprio dai commercianti, del futuro del parcheggio multipiano di piazzale delle Poste (alla luce della sua messa all’asta, il 20 dicembre, da parte del giudice delegato del Tribunale di Latina nell’ambito del fallimento della Formia servizi ) e dell’approvazione del regolamento per l’installazione delle foto trappole si occuperà il consiglio comunale che la conferenza dei capigruppo, presieduta dall’avvocato Pasquale Di Gabriele, ha fissato per il prossimo 27 novembre. Una curiosità: erano assenti Eleonora Zangrillo e Claudio Marciano, i due ex colleghi di Giunta e ora capigruppo delle due forze politiche – Forza Italia ed il Partito Democratico – che hanno fatto parte dell’ultima maggioranza politica sino a poco meno di un anno fa… Un’altra era glaciale.

L’assenza di Marciano sta continuando a provocare qualche disappunto nel Pd, partito a cui lo stesso ex assessore alla sostenibilità urbana non è neppure iscritto. Marciano insegna “a contratto” presso le Università di Torino e Aosta e avrebbe preannunciato che sino alla prima decade di dicembre sarà lontano da Formia e dal palazzo municipale. Molti dirigenti dei tre circoli cittadini hanno avanzato la proposta: “Se non può garantire una certa continuità all’azione amministrativa è arrivato il momento che lasci il passo”. Insomma che si dimetta dall’incarico di consigliere comunale. E da tempo ha iniziato gli inizi di riscaldamento per entrare in campo il primo dei non eletti della lista del Pd alle ultime amministratuve, il giovanissimo Gennaro Ciaramella, l’esponente Dem a Formia più vicino al neo segretario provinciale Claudio Moscardelli. Ma difficilmente Marciano deciderà di lasciare il rettangolo di gioco. Lo potrebbe fare solo quando la nuova amministrazione comunale deciderà la futura governance della municipalizzata della Formia Rifiuti zero e, dunque, il destino del suo amministratore unico, Raphael Rossi. La proroga di un anno decisa dalla Giunta Bartolomeo scadrà agli inizi di dicembre e nelle prossime settimane l’amministrazione di Paola Villa dovrà giocoforza sciogliere questo nodo.

Intanto la neo sindaco di Formia sta cercando di risolvere un problema che le ha posto in un’interrogazione il gruppo consiliare della Lega: interi quartieri della città sono al buio. Nessuno interviene presso la ripartizione Lavori Pubblici e un motivo c’è: la seconda proroga alla ditta “Giuseppe Treglia” incaricata della manutenzione dell’impianto della pubblica illuminazione è scaduta da giorni e il responsabile pro tempore del settore, il dirigente dell’avvocatura comunale Domenico Di Russo, sta verificando se concedere una terza e pericolosa proroga (sotto il profilo penale) o espletare una gara ad invito perché il problema per la sicurezza e la pubblica incolumità è serio. Lo conferma anche il neo capogruppo della Lega, Antonio Di Rocco:”Ci è stato spiegato che sono in atto le procedure per le gare d’appalto e per espletarle ci vorrà ancora qualche giorno, tradotto non c’è una società incaricata al momento di questo servizio. Non è possibile che a pagare, non ricevendo un servizio pubblico in questo caso, sia sempre il cittadino finale che per di più paga regolarmente le tasse. Chiediamo al Sindaco di intervenire e di far si che nelle more delle relative ed opportune procedure di gara ci sia qualcuno che si occupi di questo servizio, non si possono lasciare interi quartieri senza luce per un semplice corto circuito favorendo magari qualche male intenzionato o peggio ancora qualche brutto incidente. Quello della pubblica illuminazione è solo uno dei 5 asset del capestro contratto della global service che tanti problemi ha creato in città sia dal punto di vista dei servizi che del mantenimento dei livelli occupazionali costringendo cosi padri di famiglia che lavorano da più di 20 ani per il Comune alla Cassa Integrazione. A tal proposito chiediamo nei bandi tutti l’inserimento della clausola sociale in quanto riteniamo che il lavoro non ha bandiere politiche che tengano – ha concluso Di Rocco – Una città buia non è una città sicura…”

Saverio Forte