Maltempo, isole pontine senza collegamenti e viveri da due giorni

Cronaca Isole pontine Ponza Ventotene

PONZA – L’ultima ondata di maltempo è sullo sfondo di un nuovo black out idrico che da un paio di giorni sta colpendo l’isola di Ponza. Le avverse condizioni meteo-marine stanno impedendo dallo scorso fine settimana alle navi cisterna provenienti da Napoli di attraccare alla banchina di Molo Musco e di approvvigionare la principale isola pontina con gli immaginabili disagi per i cittadini residenti e per le stesse attività turistico-ricettive, alcune delle quali si apprestano a riaprire i battenti in occasione del lungo ponte di Ognissanti. Ad informare l’amministrazione comunale di Ponza di questo contrattempo, dovuto al mare mosso, è Acqualatina che, auspicando un immediato ritorno alla normalità dopo la conclusione di quest’ultima ondata di maltempo, ha alimentato una vecchia e mai sopita polemica: “Ovviamente con l’entrata in funzione del dissalatore – ha fatto sapere l’ente gestore – Ponza non sarebbe rimasta sen’acqua”.

Nella vicina isola di Ventotene, nonostante sia operativo da un anno esatto l’impianto di dissalazione, il colore dell’acqua che fuoriesce in questi giorni (ma dal novembre 2017) dalle abitazioni private e dalle poche attività turistico-ricettive ancora aperte è marrone e contiene elevati valori di ferro e di boro, “al di sopra dei limiti di legge”. Lo si evince dall’ennesima lettera-esposto che il comune isolano ha inviato, tra gli altri, ad Acqualatina, alla segreteria tecnico operativa dell’Ato 4, ai Ministeri dell’ambiente e della salute, all’Asl, alla direzione generale “Risorse idriche, difesa suolo e concessioni demaniali marittime, all’Arpa Lazio, alla Regione, al Prefetto di Latina, al reparto ambientale marino del Corpo delle Capitanerie di porto, all’Area Marina protetta delle Isole di Ventotene e Santo Stefano, e alla Procura della Repubblica di Cassino. L’esposto ricorda che al termine degli esami del 15 maggio scorso, ben 5 prelievi su 8 hanno contenuti percentuali di ferro superiori alla norma (200 mcg./litro) con picchi elevatissimi: Chiesa S. Candida 964 mcg., Calarossano pompa di benzina 16.909 mcg./l, hotel Isolabella mcg./l 1.149, Poliambulatorio mcg./l 1.650, Case popolari 3.280 mcg./l.

Il comune di Ventotene ora ha anche segnalato “lo scarico improprio della salamoia e dei reflui provenienti dal contro lavaggio delle membrane dell’impianto di dissalazione” così come ha sottolineato “l’inopportuna localizzazione dell’opera di presa all’interno del porto nuovo” e la necessità di “estendere il monitoraggio delle qualità dell’acqua a molti altri punti da dove pervenivano segnalazioni di intensa torbidità. L’amministrazione Santomauro sollecita un’indagine conoscitiva su un fenomeno, grave, qualora venisse accertato: la salamoia, prodotta dal fenomeno della dissalazione, “viene scaricata sugli scogli con evidenti effetti in mare”. Il fenomeno si può risolvere solo se “si sostituiscono quei tubi ammalorati in cui il permeato proveniente dal dissalatore sta favorendo il distacco delle incrostazioni di calcare misto a ferro”.

Intanto Acqualatina sta installando un secondo modulo per abbattere il boro e farlo rientrare nei parametri previsti dalla legge:”La presenza di Boro in eccesso era stata già rilevata nei mesi scorsi, è un ulteriore elemento che – evidenzia l’assessore alla sanità Francesco Carta – dimostra come, ancor prima di ora, l’acqua erogata non fosse potabile.

Saverio Forte