Class Action, Acqualatina scrive ai sindaci dei Comuni dell’Ato4

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LATINA – Una guerra psicologica pesante e dai contorni infinitamente pesanti perché la posta in palio, sul piano economico e dell’immagine, è pesante. E’ quella instauratasi da giorni, ormai, dal comitato che ha promosso una Class Action contro Acqualatina sulla class action e lo stesso ente gestore. L’ultima iniziativa del presidente Michele Lauriola e del consiglio di amministrazione è strategica: è una lettera aperta inviata ai sindaci dei comuni dell’Ato 4 e, naturalmente, ai quasi 200 mila utenti, gli stessi che dal 3 luglio vengono invitati, a più riprese, ai legali promotori della Class Action relativamente alla parte dichiarata ammissibile della decima sezione del Tribunale civile del Tribunale di Roma. Il presidente Lauriola dice di aver sentito il dovere di “fare chiarezza” sulla scorta di quelle che definisce “le informazioni false e distorte” veicolate sui media e sui social.

Il Tribunale sulle partite pregresse per i canoni idrici, della fognatura e della depurazione si esprimerà nel merito nel giugno 2019 e Acqualatina mette le mani avanti quando afferma che “ad oggi, non è in atto alcun rimborso, né esistono rimborsi ottenibili o richiedibili…..e, in qualità di gestore, ha il diritto di riscuotere in base ad una normativa nazionale le partite pregresse, poste tariffarie approvate dall’Egato, quindi dai Sindaci): “Si tratta, quindi, di un importo che molti gestori italiani si trovano a dover richiedere ai propri Utenti, in quanto si sta parlando di somme che vanno a coprire spese già sostenute dal gestore.” Il presidente Lauriola entra nel merito nella parte più importante della propria lettera quando immagina cosa potrebbe succedere in caso di accoglimento della class action da parte del Tribunale di Roma: “La conseguenza della restituzione di queste somme, in relazione a un eventuale esito positivo dell’azione di classe, comporterebbe, di fatto, un aumento tariffario e un blocco immediato degli Investimenti. Gli utenti stessi, dunque, potrebbero trovarsi a ricevere un aumento tariffario”.

E l’avvocato Lauriola lo motiva sul piano normativo e lo dice nelle pieghe della sua lettera ai sindaci dei comuni dell’Ato che un’eventuale restituzione delle partite pregresse si tradurrà in un danno per gli stessi consumatori. In base alla Convenzione in essere, infatti, dovrebbe aprirsi una procedura di riequilibrio economico-finanziario per la revisione della tariffa e dello stesso piano degli investimenti, in quanto l’ammanco, creato dalla restituzione delle somme delle partite pregresse, dovrebbe essere comunque coperto dalla tariffa, unica entrata prevista per i gestori di servizio idrico integrato italiani. Ma Acqualatina metterà mano al portafoglio qualora i giudici del Tribunale di Roma dovessero confermare il prossimo giugno il contenuto dell’ordinanza del luglio 2018? Lauriola offre naturalmente una risposta affermativa per i consumatori ma lancia un’accusa durissima contro i legali promotori dell’iniziativa di rimborso: “Il gestore procederebbe alla restituzione delle partite pregresse verso chiunque ne facesse richiesta. È chiaro, dunque, che non sussiste alcun obbligo di aderire alla Class Action, per veder tutelati i propri diritti dinanzi alla Legge, né di corrispondere i 15 euro attualmente richiesti agli aderenti alla class action, che genererebbero un importo totale di circa 4 milioni di euro a favore del pool degli avvocati promotori.”

Intanto Acqualatina – come da noi già anticipato la scorsa settimana – ha proposto ricorso davanti Corte d’Appello contro la sentenza di primo grado per l’ammissione stessa della class action e, “fnché la Corte non si pronuncerà sul reclamo, l’ordinanza del Tribunale di Roma non può ritenersi in alcun modo definitiva e potrebbe essere annullata, o riformata.” Se i legali promotori sono impegnati in una campagna comunicativa e di sensibilizzazione in quasi tutti i comuni aderenti all’Ato 4 nelle province di Latina, Frosinone e Roma anche Acqualatina intende fare altro ma in maniera diretta con i suoi soci di maggioranza, i comuni: “Confermo la piena disponibilità dei nostri uffici – conclude il presidente Lauriola nella lettera ai sindaci – per qualsiasi necessità di approfondimento e auspico che venga fatta chiarezza in merito ad una questione tanto articolata, resa ancor più di difficile comprensione dalla continua disinformazione diffusa in questi mesi”.

Saverio Forte