Formia / “Happy Bar” rischia la chiusura invernale

FORMIA – E’ a forte rischio l’attività invernale nella centralissima villa comunale di Formia dell’”Happy Bar”, il locale inaugurato il 10 giugno 2017 da un gruppo di 12 giovani colpiti dalla sindrome di Down che, diplomatisi presso l’istituto alberghiero “Angelo Celletti” e l’istituto tecnico commerciale “Gaetano Filangieri, hanno elaborato il progetto “Down at work” con cui hanno aperto, dopo alcuni rinvii, il loro locale tanto sognato, il loro “Happy bar” grazie ai fondi comunitari “Appia via del mare”. Il locale ora ha bisogno di realizzare un Dehors, “l’unico modo per tenere fuori due tavolini e coprire le spese di gestione per le famiglie che gestiscono il progetto”. A denunciare pubblicamente queste problematiche è il capogruppo del Partito Democratico Claudio Marciano, secondo il quale “la domanda per l’occupazione di suolo pubblico è stata inoltrata a maggio, ma non sono ancora arrivate risposte. Purtroppo questo non è l’unico parere che c’è da raccogliere, ma è il primo senza il quale tutto il procedimento non può partire. E’ molto importante che – aggiunge Marciano – l’Amministrazione Comunale intervenga per sollecitare e accelerare la procedura autorizzativa, perché il rischio è che questa esperienza finisca per ragioni economiche, prodotte da ritardi burocratici”.
A questo tema ne è collegato un altro. L’associazione che gestisce la piccola struttura nella Villa Comunale, paga un affitto al Comune, che sebbene ridotto, “arriva a pesare 400 euro al mese. Bisogna rivedere questa condizione e ridurre, se non eliminare, questa inutile gabella – suggerisce il capogruppo Dem – So bene che non è facile con le leggi attuali concedere spazi pubblici senza alcuna compensazione economica, ma l’Happy Bar non è un’attività commerciale, è un progetto di integrazione sociale, e peraltro di successo. Lo abbiamo sostenuto, ora non abbandoniamolo a se stesso”. La cooperativa di cui fanno parte questi giovani è sostenuta dall’associazione italiana Persone Down-sezione del sud pontino. Aveva sottoscritto l’atto di concessione con l’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo per avere in gestione il box che all’interno della villa umbertina di inizio novecento un tempo ospitava, per la gioia dei bambini, un’attività per la vendita di animali domestici. La concessione dura sei anni con possibilità di rinnovo e, in cambio della gestione del chiosco, la cooperativa paga – come detto – un affitto al Comune e deve rispettare una serie di oneri. Si occupa, ad esempio, dell’apertura e chiusura della Villa Comunale, dell’attività di custodia negli orari di apertura, della pulizia della fontana, della cura delle aree circostanti; in genere, del monitoraggio della villa perché questo spazio verde sia sempre più gradevole e sicuro.

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