Formia / Class Action contro Acqualatina, via alle firme

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FORMIA – Risarcire i cittadini aventi diritto e, soprattutto, riportare al centro del confronto un tema dirimente per lo sviluppo e la qualità della vita come l’acqua. Si è rimesso in moto negli sgoccioli della stagione estiva 2018 il comitato della Class Action contro Acqualatina dopo la storica ordinanza della decima sezione del Tribunale civile di Roma che il 3 luglio scorso ha condannato l’ente gestore a restituire agli utenti le cosiddette “partite pregresse” per quanto riguarda il canone idrico, della fognatura e della depurazione relativamente al periodo 2016-2018. Questa forma di risarcimento riguarda oltre 200 mila utenti residenti in moltissimi comuni appartenenti all’Ato 4 delle province di Latina, Frosinone e Roma.

Dal prossimo fine settimana il comitato della Class Action promuoverà quella che considera “una mobilitazione senza precedenti” con il coinvolgimento di decine di volontari, associazioni dei consumatori, comitati, sindacati, Caf e patronati che hanno già aderito a questa innovativa azione giudiziaria.. I primi incontri di informazione si svolgeranno a Fondi sabato 2 settembre in piazza Matteotti dalle 10 alle 13 e, nel pomeriggio, dalle 17 alle 21: il 4 settembre a Latina, in via Mameli, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30 mentre il giorno dopo toccherà a Formia nella centralissima piazza Vittoria dalle 17 alle 20.30. Secondo l’ordinanza del Tribunale di Roma Acqualatina ha illegittimamente gonfiato le fatture, e pertanto a partire dal 1 gennaio 2016 deve restituire ai consumatori quanto versato in più rispetto al dovuto.

A quest’operazione di rimborso possono aderire tutti gli consumatori aventi un’utenza domestica dei Comuni in-dicati nell’ordinanza e dislocati tra le province di Roma, Frosinone e Latina. E ci sarà tempo per formalizzare l’adesione sino al 28 febbraio 2019. Coloro che non aderiranno – rende noto il comitato della Class Action contro l’ente gestore – oltre a lasciare nelle casse di Acqualatina le somme che spetterebbero loro a titolo di rimborso, potrebbero consentire al servizio idrico di continuarle a percepire.

Saverio Forte