Formia / Class Action contro Acqualatina: PD polemico con la Giunta di Paola Villa

Formia Politica

FORMIA – Il nuovo corso in seno all’amministrazione comunale di Formia quale partita intende giocare contro l’avversario di sempre che si chiama Acqualatina? Questo interrogativo campeggia da giorni e a porselo sono, con diverse sfaccettature, le minoranze alla luce di due comportamenti ufficiali oggetto di alcune perplessità di natura politica da parte della Giunta della professoressa Paola Villa.

Christian Lombardi

Se non bastava l’astensione in occasione del rinnovo del nuovo consiglio di amministrazione dell’ente gestore (“i giornalisti hanno capito male – è stata questa la giustificazione del neo sindaco di Villa – perché io non ho partecipato al voto, sono uscita”), ha fatto rumore l’esternazione, per alcuni un autogol politico, del neo consigliere comunale Christian Lombardi, nella vita di professione avvocato, che aveva accusato l’ex assessore alla sostenibilità urbana del comune di Formia e ora capogruppo del Pd e della lista “Formia bene comune”, Claudio Marciano, di essersi astenuto in occasione della conferenza dei sindaci dell’Ato che il 29 luglio 2014 discusse il piano tariffario 2014, quello relativo alle famigerate “partite pregresse”.

Patrizia Menanno

Questo è un punto importante perché nei giorni scorsi la decima sezione del Tribunale civile di Roma, accogliendo parzialmente alcune istanze del comitato della Class Action contro Acqualatina, aveva definito illegittimo il riconoscimento in bolletta, dal 2016 in poi, delle “partite pregresse” in ordini ai canoni idrici, fognari e della depurazione aprendo, di fatto, un procedimento che potrebbe esporre Acqualatina ad un contenzioso risarcitorio molto pesante sul piano economico per oltre 200mila utenti. Lombardi aveva attaccato il capogruppo del Pd “a titolo personale” ma la sua iniziativa aveva creato un disorientamento, un palese imbarazzo all’interno del comitato della Class Action di cui lo stesso Lombardi, in qualità di avvocato, fa parte. Un’altra componente, l’ex delegata alla legalità dell’ultima amministrazione Bartolomeo, l’avvocato Patrizia Menanno, era stata costretta – si dice – a contare sino a 1000 mille per evitare di polemizzare con Lombardi.

Claudio Marciano

Ora a rispondergli per le rime è il Pd. Ci ha pensato prima Claudio Marciano che ha voluto dotare la stampa locale del verbale dell’assemblea dei sindaci dell’Ato di quattro anni fa in cui si evince che l’allora rappresentante del comune di Formia, Marciano stesso, espresse la sua contrarietà al piano tariffario di Acqualatina e, mentre il Comune di Latina propose il rinvio poi votato all’unanimità, non si “registrò alcuna astensione”. “Il consigliere comunale Christian Lombardi ha pertanto detto una falsità alla città, a nome di tutta la maggioranza consiliare e del Sindaco Paola Villa. Per farmi passare come un ipocrita che dice una cosa in pubblico e poi ne vota un’altra, e pertanto per rendere le mie posizioni sulla Class Action poco credibili, ha spacciato un voto favorevole al rinvio con un’astensione. Ma c’è di più, ed è ancora più grave. Il consigliere Lombardi, che si fregia di essere avvocato, dimostra – lo attacca pesantemente Marciano – di non conscere l’”abc” del diritto amministrativo, ovvero il voto ponderato. E tramite la sua ignoranza non manca di calunniare non solo la precedente amministrazione ma anche quelle di altri dieci Comuni, tra cui Aprilia e Bassiano, da sempre contro Acqualatina. Cito testualmente le sue dichiarazioni: “Nella successiva conferenza del 07/08/2014, cui partecipò il dott. Bartolomeo, il Comune di Formia non solo non si oppose, ma unitamente ad altri 10 rappresentanti di altrettanti Comuni, uscì dall’assise e vi rientrò a seguito della votazione. Ciò mostrando sostanziale disinteresse alla discussione ed alla votazione. Le conseguenze di tale “fuoriuscita” dall’Assise dei Sindaci dell’Ato 4 sono evidenti a voler considerare che la delibera è stata approvata con 11 voti favorevoli e che proprio 11 sono stati i rappresentanti comunali (tra cui il Comune di Formia) che, invece, avrebbero tranquillamente potuto votare contro tale delibera determinando un risultato di 11 favorevoli ed 11 voti contrari che, forse, avrebbero indotto anche i due astenuti a votare contro”.

Scopriamo quindi – aggiunge ancora il neo capogruppo del Pd – dall’avvocato consigliere Lombardi che il voto di Latina e quello di Bassiano hanno lo stesso valore. Uno vale uno, anche se il primo ha 150mila abitanti e il secondo meno di 5000. Ovviamente, si tratta di una bufala. Gli undici Sindaci che approvarono le partite pregresse in tariffa costituivano oltre il 50% della popolazione dell’Ato 4 e detenevano il relativo peso nella votazione, come del resto prevede la legge e i regolamenti dell’Ato. Votare contro non avrebbe cambiato nulla, e anzi avrebbe legittimato politicamente e amministrativamente la proposta, ragione per cui Formia e altri dieci Comuni uscirono dall’aula. Considerare quella scelta un’espressione di “disinteresse” è una miserabile menzogna, smentibile da chiunque abbia seguito quella vicenda.”

Un gruppo di iscritti, di diversi centri della provincia di Latina, del Pd polemizza apertamente con la nuova governance di Acqualatina che nei giorni scorsi aveva ridimensionato la portata giuridica dell’accoglimento del Tribunale di Latina sulle partite pregresse. Il motivo? E’ facile, è di natura economica e lo rimarca il partito Democratico: “L’Amministratore delegato di Acqualatina Raimondo Besson gioca sporco per scoraggiare gli utenti a partecipare ai rimborsi poiché sa di doverli pagare fino all’ultimo centesimo. Acqualatina ha dichiarato utili per 11 milioni di euro nel 2017, anno orribile per il deficit idrico e i disagi subiti dalle popolazioni, soprattutto nel sudpontino. Ciononostante, il rinnovo dei vertici della società ha visto riconfermare il Presidente, Michele Lauriola, ed una terna orientata da Forza Italia, Fratelli d’Italia ed una parte (quella vicina all’ex Senatore Claudio Moscardelli) del Partito Democratico. Si consolida così il dominio di una società che ha brillato per inefficienza su manutenzioni e realizzazione di nuove reti e che al di là degli sbandierati profitti (49% Idrolatina e 51% parte Pubblica), è completamente decotta ed inefficiente”. Il Pd deve recitare un doveroso mea culpa perché non è stato esente da palesi divisioni interne ma, fedele alla massima che la miglior difesa è l’attacco, sostiene che “i cosiddetti civici non sono stati da meno. Aprilia non ha partecipato, Latina ha votato contro, Formia si è astenuta, e la partita è stata vinta da Fazzone con alcuni comuni (sindaci Pd) in condizione ancillare e di deferenza. Apparentemente tutti sono a favore della ripubblicizzazione dell’acqua ma nella sostanza le forze che sostengono il potere clientelare e di profitto di Acqualatina, tirano un bel sospiro di sollievo e consolidano la presa. I Comuni di Ato 4 avrebbero fatto bene a richiedere l’indagine amministrativa sulla società come da noi suggerito quasi un anno fa, ma sono ancora in tempo per farlo. La battaglia per la gestione pubblica dell’acqua è lunga e complessa. Il sistema Acqualatina è fortissimo e per batterlo c’è bisogno di una forte mobilitazione unitaria. La Class Action va sostenuta decisamente e così ci accingiamo a fare. Prigionieri dell’emergenza nella scorsa estate, i Comuni hanno approvato lavori che si stanno rivelando assai discutibili per garantire le forniture necessarie di acqua. I pozzi dell’Acervara di Formia ed il collegamento Cellole – Minturno, in alternativa alla ricaptazione delle sorgenti (Mazzoccolo e Capodacqua) e alla riparazione delle reti, non rappresentano la sicurezza e l’efficienza dell’approvvigionamento. Pertanto sollecitiamo il Presidente Nicola Zingaretti a procedere verso la ripubblicizzazione dell’acqua, partendo dal programma che la conferenza dei Sindaci di Ato 4 ebbe ad inviare con voto unanime alla Regione Lazio nello scorso anno.”

Enrico D’Angelis

Che la nuova amministrazione formiana nei confronti di Acqualatina debba chiarire al più presto e subito il suo orientamento l’ha auspicato uno dei suoi principali mentori politici interni, uno dei pretendenti a rivestire l’incarico di capo gabinetto del nuovo sindaco di Formia, Enrico D’Angelis: “Siamo stufi di polemiche sul tempo che fu – scrive sul suo profilo facebook lanciando una frecciatina velenosa allo stesso neo consigliere comunale Lombardi – Vediamo di guardare avanti. E tocca sempre alla maggioranza dare concreta dimostrazione di volersi muovere in questa direzione con tutte le minoranze che vorranno esserci. Ma tocca alla maggioranza l’onere della proposta – suggerisce D’Angelis – E su Acqualatina è meglio che prima possibile la maggioranza espliciti la proposta organica lungo la quale intende muoversi e che vorrebbe mettere a base dei propri comportamenti, prossimi e futuri, nelle sedi istituzionali in cui il suo parere sarà richiesto. Il passato è passato, meglio guardare avanti”. Questa filosofia pensiero era stata inaugurata la notte del vittorioso ballottaggio dal neo sindaco di Formia. Qualche autorevole rappresentante della maggioranza consiliare, convinto che la campagna eletttorale sia ancora in corso, ha bisogno urgentemente di una consulenza ortopedica – lo scrive tra le righe lo stesso D’Angelis – per farsi curare gli strascichi di qualche torcicollo che ancora lo perseguita. O almeno”.

Saverio Forte