Itri / Nuovo raid dei lupi: pastori esasperati

Cronaca Itri

ITRI – Sono sul piede di guerra tanti allevatori di Itri che ora chiedono l’immediato, l’urgente e concreto intervento del governo dell’ente parco regionale dei Monti Aurunci dopo l’ultimo e cruente assalto da parte di un branco di lupi affamati che ha ucciso e ferito alcuni bovini al pascolo. L’ultimo, feroce, assalto si è verificato in località “Campello”, a metà strada tra Itri e Campodimele, non molto lontano dal santuario mariano della Civita. E le scene presentatesi agli occhi degli allevatori dei capi di bestiame uccisi sono state davvero raccapriccianti. Gli stessi operatori puntano il dito contro l’azione ripopolatrice dei lupi selvatici promossa dall’ente parco dei Monti Aurunci. Si tratta di un’iniziativa importante per la tutela dell’eco sistema faunistico del territorio montano ma non accompagnata da un adeguato controllo e da un’azione di assistenza nutrizionale delle bestie che, quando sono schiave della fame, assalgono mortalmente bestie al pascolo.

Giuseppe De Santis
Giuseppe De Santis

A farsi promotore delle legittime istanze di tanti allevatori di Itri è l’ex sindaco Giuseppe De Santis che stigmatizza quella che definisce la “colpevole latitanza” dell’ente parco a mettere in campo un’azione preventiva: “Il lupo si protegge preoccupandosi di procurargli il cibo e non lasciarlo solo allo sbaraglio, con rischi mortali che non risparmierebbero, in teoria, neppure l’uomo”.

Lo scorso gennaio un consistente gruppo di cittadini e di agricoltori di Itri, riunitisi nel comitato “6 Aprile”, aveva lanciato un altro, l’ennesimo, grido d’allarme per la situazione venutasi a creare dal fenomeno del pascolo abusivo ed incontrollato su parte del territorio del parco regionale dei Monti Aurunci e non solo. Nel mirino erano finiti gli stessi capi di bestiame di proprietà di allevatori di Itri, Campodimele ed Esperia che, lasciati al pascolo abusivo, dopo averli invasi, danneggiano poderi agricoli privati e aree di proprietà pubblica. La recrudescenza del fenomeno si stava sviluppando nella cosiddetta “zona franca” al confine con Sperlonga e Fondi, territorio che ogni anno, d’estate, viene interessato da incendi dolosi.

Purtroppo si sta normalizzando con capi di bestiame che invadano strade, orti, uliveti, cortili di abitazioni, con notevoli rischi per le persone e danni per le coltivazioni. Lo scorso autunno due tori avevano vagato liberamente per circa un mese, benchè segnalati, nei dintorni di Valle Staura. Il comitato aveva sollecitato il sequestro degli animali fuorilegge ma anche l’attivazione delle procedure per la loro cattura e una stalla di sosta, che la XVII Comunità montana e la Provincia non hanno mai messo a disposizione. Si stava mobilitando su quest’ultimo argomento l’amministrazione comunale di Itri ma sono i cittadini ad essere invitati ad attivarsi rivolgendosi ai Carabinieri forestali e alla Polizia locale per segnalare situazioni illegittime.

Saverio Forte