Emergenza idrica, aperta un’inchiesta: indagini della Guardia di Finanza

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LATINA – Al momento l’ipotesi di reato è una sola: interruzione di pubblico servizio contro ignoti. Se ne potrebbero però aggiungere delle nuove. Dipenderà molto dall’esame della voluminosa documentazione acquisita in questi giorni presso la sede di Acqualatina in via Pierluigi Nervi nel capuologo pontino. Dopo il recepimento di numerose denunce e esposti da parte di numerosi cittadini e attività imprenditoriali legate al commercio e al turismo, il Gruppo della Guardia di Finanza di Formia ha chiesto e ottenuto l’apertura di un’inchiesta da parte del sostituto Procuratore Emanuele De Franco sul problema che sta condizionando la vita di moltissimi cittadini residenti nei centri del sud-pontino, l’emergenza idrica. Secondo quanto è trapelato, per la Procura questa problematica ha tante cause e origini che vanno ricercate molto lontane nel tempo.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono finalizzati a capire perché i disservizi idrici hanno registrato una recrudescenza nell’estate 2017 al punto da provocare una mobilitazione popolare e finanche manifestazioni di protesta di piazza e una raffica di denunce penali a piede libero di cui è stata destinataria la stessa Procura della città martire. Le indagini – secondo quanto è trapelato dagli ambienti investigativi delle Fiamme Gialle formiane – sono mirate ad appurare anche eventuali inadempienze contrattuali dell’ente gestore che, invece, avrebbe dovuto intervenire nel tempo per ottenere un risanamento delle condotte idriche, la cui gestione e il cui stato, nonostante i miliardari investimenti realizzati, sono considerati i principali fattori dell’emergenza idrica nei centri del Golfo. La Finanza non lo dice chiaramente ma nel suo mirino è finito anche lo svolgimento, da almeno sei-sette anni, di diverse gare d’appalto in questo settore del recupero delle reti idriche. E’ questo l’aspetto più interessante dell’inchiesta che avrebbe conosciuto un’azione propulsiva nel momento in cui ne è stato informato il Procuratore capo Luciano D’Emmanuele.

Intanto, mentre la Finanza e la Procura indagano sulle cause e soprattutto sulle eventuali responsabilità penali della grave emergenza idrica che ha assetato il sud-pontino, l’assemblea dei soci dell’ente gestore ha autorizzato, raccogliendo una specifica istanza dei sindaci dei Comuni di Castelforte e Maenza, Gianfranco Cardillo e Claudio Sperduti, entrambi del Partito Democratico, la riapertura dei termini per la presentazione, da lunedì prossimo, dei curricula dei candidati che parteciperanno alla selezione per il rinnovo del consiglio d’amministrazione proprio di Acqualatina. Questa proroga è contemplata dallo Statuto interno della spa ma nasconderebbe uno scontro tutto interno al Pd che, nonostante i proclami elettorali per ottenere la ripubblicizzazione della risorsa acqua, mira ad entrare a far parte, insieme a Forza Italia (alleato per la presidenza dell’amministrazione Provinciale), della futura governance societaria dell’ente gestore. E le posizioni di Cardillo e Sperduti, che sono lontane anni luce da quella dominante ispirata dall’ex Senatore Claudio Moscardelli , sono finalizzate a vivacizzare il dibattito interno al Pd sulla futura gestione della più importante azienda pubblico-privata operante sul territorio.

Saverio Forte