Politica

Formia / Elezioni comunali: il PD correrà con il simbolo ma ci sono spaccature

FORMIA – Non si tratta di una scissione dell’atomo ma il partito Democratico di Formia sta valutando di subire anche questa clamorosa eventualità. Le avvisaglie sono echeggiate nella vivace assemblea degli iscritti che giovedì sera, dopo la rievocazione evangelica Coena Domini del Signore, ha fatto il punto su quanto è rimasto sul tavolo bandito… un tempo. Poco o niente. L’occasione è stata la verifica delle cosiddette consultazioni con altre anime del frammentato arcipelago del centrosinistra formiano di cui sono stati protagonisti, in vista del voto amministrativo del 10 giugno prossimo, la coordinatrice comunale Clide Rak e i rappresentanti dei sempre tre (troppi) circoli cittadini del partito. L’incontro ha fatto il punto sul rifiuto della candidata a sindaco di “Un’altra città” Paola Villa di promuovere una collaborazione elettorale – il Pd le avrebbe garantito un adeguato sostegno politico nella formazione delle liste per il rinnovo del consiglio comunale – e sul tentativo, mai smentito, dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo – presente all’assemblea – di entrare a far parte della coalizione, civica ma molto protesa verso il centrodestra, capitanata dall’ex capogruppo consiliare di Forza Italia, l’avvocato Luca Scipione (di cui l’ex primo cittadino è uno storico cliente).

La spaccatura, nonostante le ottimistiche enunciazioni verbali a lavorare per l’unità del Pd, si è registrata quando l’assemblea dei soci ha votato la decisione di presentare o meno il simbolo del Pd alle prossime elezioni amministrative. E il dato, che non tutti davano per scontato, è emerso: a differenza del vicino comune di Gaeta, dove il simbolo del Pd non è mai stato stampato sulle schede nelle ultime due consultazioni amministrative (grazie alla sotterranea alleanza elettorale proprio con Forza Italia), i quasi 40mila elettori di Formia tra poco più di mesi troveranno il logo del partito nato dieci anni fa nell’ex Lingotto di Torino. Questa proposta, dal forte contenuto provocatorio sul piano politico, è stata condivisa in maniera trasversale ma la provenienza è arrivata dal primo circolo del Pd il cui coordinatore è uno storico avversario interno dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo, l’ex assessore Francesco Carta.

Quella del simbolo è stata una tattica per tentare di contrastare sul nascere possibili fughe in avanti dell’ex sindaco di Formia, di cui non si condivide la volontà di sostenere, attraverso un’eventuale lista civica, non tanto la candidatura di un giovane e apprezzato professionista quale Luca Scipione quanto di far parte di una coalizione di cui fanno parte personaggi politici influenti elettoralmente ma provenienti da Forza Italia e dall’Udc. Ma il Pd un nome da proporre, in maniera autonoma, alla candidatura a sindaco ce l’ha? I nomi sono due e hanno esternato la loro volontà di non spostarsi di un millimetro dalla zona sinora occupata, “nonostante i tanti errori compiuti sinora nell’azione amministrativa”. Si tratta dell’ex vice-sindaco ed assessore all’urbanistica Maurizio Tallerini – il più volenteroso ad accettare questa sfida – e del capogruppo uscente Ernesto Schiano. Gli altri notabili interni hanno preferito mantenere un atteggiamento di osservazione: “Fate voi”.

Se Atene piange, Sparta di certo non ride. La sede dell’Udc di via Tonetti, sempre giovedì sera, ha ospitato il vertice allargato del centrodestra a 24 ore dall’ufficializzazione della “nomination” dei centristi che avevano proposto alla carica di sindaco l’ex assessore alla cultura Amato La Mura. All’incontro c’erano gli altri potenziali aspiranti alla carica di primo cittadino, Eleonora Zangrillo dell’omonimo schieramento civico, Mario Taglialatela di “Formia Viva 2018” mentre Massimo Giovanchelli ed Emilio Sparagna hanno dichiarato che la Lega di Salvini in questo momento non è interessata a ricevere questa investitura ma a lavorare per il perseguimento dell’unità dell’intero centrodestra. La riunione era stata convocata per capire l’orientamento di Forza Italia ma il rieletto consigliere Pino Simeone e i luogotenenti formiani Salvatore Forte e Gianluca Taddeo non hanno voluto scoprire le loro carte: “Aspettiamo martedì dopo Pasqua”. Questo comportamento attendista ha fatto irritare gli altri possibili alleati soprattutto quando è stata proposta la nascita di un possibile comitato dei saggi che dovrà esaminare le varie candidature in campo. La popolazione di Formia – è vero – è invecchiata ma esiste un limite quando si tratta di sfuggire ad una logica, avviata da tempo, che si chiama… logoramento.

Saverio Forte

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