Itri / Maltrattamenti nella casa di riposo, arresti domiciliari per un’operatrice

Cronaca Itri

ITRI – A scoprire i maltrattamenti della casa di riposo, gestita dalla Cooperativa “Oasi 2”, furono i Carabinieri della Stazione di Itri, i quali, grazie alla denuncia di un’infermiera della struttura, informarono prontamente la Procura di Latina che diede immediatamente l’autorizzazione ad intercettazioni e video – agghiaccianti al limite del disumano. A distanza di quasi sei anni dai clamorosi arresti – eseguiti il 27 giugno 2012 – ha conosciuto la parola fine l’inchiesta giudiziaria sui maltrattamenti di cui sono stati vittime alcuni degli ospiti della casa di riposo gestita da un ex ausiliare del traffico di Formia.

I Carabinieri della Compagnia hanno eseguito infatti, un’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di una sei operatrici: si tratta di una rumena, che ora ha 50 anni, destinataria di un provvedimento emesso dal Tribunale di sorveglianza con le accuse di maltrattamenti e lesioni nei confronti degli anziani ospiti della struttura ubicata nel tratto iniziale della provinciale per Sperlonga. La donna, dopo il pronunciamento della Cassazione, dovrà espirare un residuo di pena di quasi due anni di reclusione.

A finire in manette all’epoca furono, oltre al gestore della struttura, ora di 43 anni, furono alcune operatrici di nazionalità romena, bielorussa, moldava, ucraina e italiana. Cinque di loro furono condannati in via esecutiva nel marzo 2016 e i Giudici della sesta sezione penale della Corte di Cassazione rigettarono, dichiarandoli inammissibili, i ricorsi presentati da due delle cinque operatrici socio- assistenziali condannate, già in primo e secondo grado, per i gravi maltrattamenti a danno ad anziani ospitati presso la casa di riposo “ Oasi Futura” di Itri. Una delle vittime ,che subì i maggiori soprusi, era di Gaeta e, assistita dall’avvocato Enrico Lisetti, si costituì parte civile. Ma nel frattempo morì a causa dei traumi psicologici riportati durante la sua permanenza presso la casa di cura itrana.

Saverio Forte