Elezioni 2018, altre candidature nelle liste del centrosinistra

Formia Politica

FORMIA – A 24 ore soltanto dalla presentazione delle candidature per il rinnovo del consiglio regionale sono state formalizzate, al termine di un’intesa domenica elettorale, altre sfide che riguardano il centrosinistra nel sud pontino e, a Formia, in particolare. Se non è un record ma tre delle sei candidature della lista civica che porta il nome del ricandidato presidente della Regione Nicola Zingaretti sono espressione del Golfo. Alle sfide già note dell’ex dirigente scolastica ed apprezzata assessore alla Pubblica istruzione del comune di Formia Edvige Gioia e dell’ex capogruppo di Rifondazione Comunista al comune di Gaeta Lucio Pavone (nel frattempo diventato responsabile della sede cittadina dell’ex Autorità portuale del Lazio) si è aggiunta nel week end quella, altrettante interessante sul piano elettorale, del consigliere comunale di Ponza Gennaro Di Fazio. Considerato il “regista” politico del ritorno alla carica di sindaco lo scorso 11 giugno di Franco Ferraiuolo, Di Fazio – ponzese di nascita ma formiano d’adozione (è il dirigente del reparto di rianimazione dell’ospedale “Dono Svizzero”) ha accettato la candidatura propostagli dal presidente Zingaretti. Un’altra conferma di quanto siano sempre più protagonisti gli esponenti di spicco del Pd a dialogare e ricevere significative investiture romane by-passando i vertici della segreteria provinciale del partito.

Altre novità arrivano dal neonato “Liberi e uguali” che ha ufficializzato la candidatura alla regione del capogruppo uscente di Sinistra Italiana al comune di Formia ed ex presidente della commissione bilancio Giuseppe Bortone e annunciando la corsa anche di una donna – pare alle primi armi – espressione di “Leu” di Gaeta. Confermata, inoltre, la candidatura nella lista proporzionale alla Camera dell’ex vice-sindaco ed assessore alla cultura del comune di Formia, Maria Rita Manzo. A bocca asciutta, asciuttissima, il Partito Democratico che nel silenzio più religioso si lecca ancora le ferite per la traumatica ed anticipata conclusione della quarta amministrazione Bartolomeo. Zero candidati alla Regione, zero candidati alla Camera e al Senato a conferma di quanto il partito non offra nulla di sufficientemente credibile.

Una convinzione maturata dopo il commissariamento del comune, il primo realmente provocato da un’agonia politica interna al centrosinistra a differenza di quello del 2001 quando l’allora sindaco Sandro Bartolomeo si dimise volontariamente per candidarsi alla Camera. E che fa il Pd di Formia nell’ultimo e decisivo weekend per la presentazione delle candidature alla Regione? Attacca sul piano politico la governance dell’Asl di Latina e, indirettamente la stessa Regione di Nicola Zingaretti, sulla gestione del personale all’interno del più importante ospedale del Golfo (il secondo in provincia), il “Dono Svizzero” di Formia. Sono censure pesanti che avrebbe potuto fare – e fa da tempo – il consigliere regionale uscente di Forza Italia, il formiano Pino Simeone, ma le avanza in una nota scritta nientemeno il coordinatore del circolo “Piancastelli-Don Diana” del Pd Francesco Carta. Si tratta di una sortita che, a tratti, rasenta, rischia di sfiorare il masochismo politico: “L’Asl di Latina ha dovuto far ricorso alla “Global Medical Division” di Bologna per reperire specialisti ortopedici da inserire nei turni della Uoc di Ortopedia dell’Ospedale di “Dono Svizzero”.

Non si tratta di un caso unico, infatti il deficit di personale riguarda tutti i reparti, raggiungendo in alcuni casi dei livelli di estrema criticità. Nel Pronto Soccorso sono andati via, negli ultimi due mesi ben tre medici e resta tuttora vacante il posto di primario. Nella Cardiologia – osserva il dottor Carta – è andato in pensione l’ennesimo medico e un altro dell’emodinamica se n’è riandato nell’Asl di provenienza. Anche in questo caso nessuna sostituzione. Così si rischia di tornare indietro con l’Emodinamica h6 e, cioè, solo nelle mattine dei giorni feriali. Infatti attualmente non c’è più la pronta disponibilità pomeridiana e ci sono anche problemi tecnici per il funzionamento dell’emodinamica. Siamo ormai a turni veramente insostenibili, eppure per quanto riguarda la cardiologia ci sarebbero medici intenzionati a venire a lavorare a Formia ma sono attualmente collocati in altre Asl, anche delle Regioni vicine”.

Il Pd formiano pensa a favorire la mobilità regionale ed extra regionale ed “è proprio in tal senso che andrebbe sollecitata la Regione Lazio. Anche il personale non medico ha bisogno di supporto, tenuto conto che oltre alla contrazione dell’organico la loro età media è decisamente alta. Oltre al prosieguo dell’iter del nuovo ospedale, per il quale la Regione Lazio ha disposto l’area di sua proprietà in località ex Enaoli (il Comune di Formia, già nel 2007, predispose variante apposita nel Prg) , in questo momento l’adeguamento degli organici, dopo i pensionamenti ed il blocco delle assunzioni, riveste carattere di vera emergenza”. Peccato che la richiesta più importante il coordinatore del primo circolo del Pd la esterni nel penultimo rigo della sua tradizionale nota stampa domenica: “Il Direttore generale Aziendale (Giorgio Casati), ora consolidato nella sua funzione dalla nomina recente effettuata dalla Regione Lazio, ha pieni poteri per intervenire sulla materia e perciò gli auguriamo buon lavoro”. Un’esegesi facile facile: se l’ospedale di Formia è sempre più orfano di medici è perché il dottor Casati sinora non era investito di “pieni poteri”. Ora li ha.

Saverio Forte