Formia / Voto di scambio, si va a processo. Bartolomeo: “Avevamo chiesto di essere sentiti”

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FORMIA – “Avevamo chiesto di essere sentiti prima della conclusione delle indagini preliminari per ribadire anche la nostra posizione ma a quanto pare il magistrato inquirente ha ritenuto sufficienti le affermazioni rese dai denuncianti – anche loro dovranno sostenere un processo – per disporre la nostra citazione in giudizio”. A meno di venti giorni dalla sua definitiva fuoriuscita dal panorama politico amministrativo cittadino l’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo torna a parlare e non lo fa per partecipare nel sonnacchioso dibattito elettorale o per replicare alle opposizioni centriste alle accuse degli ultimi giorni esternate al commissario prefettizio Maurizio Valiante ma per commentare la decisione del sostituto procuratore Alfredo Mattei di chiedere il processo per l’ex sindaco Sandro Bartolomeo e per l’ex assessore all’urbanistica ed ex presidente del consiglio comunale Maurizio Tallerini. Dovranno comparire il 9 aprile per la prima volta davanti il Tribunale di Cassino nel processo in cui dovranno difendersi dal reato di voto di scambio relativamente alle denunce di due senza lavoro, Attilio Franzini e Fernando Costanzo che, assistiti dagli avvocati Giovanni Valerio e Michelangelo Fiorentino, sarebbero stati invitati nella campagna elettorale del 2013 dal candidato Maurizio Tallerini – poi eletto presidente del consiglio comunale – a chiedere voti per l’allora candidato sindaco del centrosinistra formiano Sandro Bartolomeo naturalmente di un lavoro mai arrivato.

In effetti le accuse di Franzini e di Costanzo furono davvero molto postume, furono formalizzate nel febbraio 2016 – quasi tre anni dopo lo svolgimento del presunto reato – durante una manifestazione di protesta di disoccupati davanti l’ingresso del palazzo municipale. Il dimissionario sindaco di Formia, che sarà difeso dall’avvocato Luca Scipione, ricorda benissimo quel sit in promosso per diversi giorni sotto la pioggia:”Questa è una vicenda assurda – scrive – Qualche anno fa , come possono testimoniare carabinieri e polizia oltre che numerosi testimoni in Comune , un gruppo di cittadini fece ripetute pressioni per ottenere un lavoro . Queste persone sono state aiutate fin quando è stato possibile e lecito : e di ciò sono testimoni numerosi esponenti delle forze dell’ordine , più volte chiamati in comune. Sempre questi cittadini hanno ritenuto di doversi accampare per più giorni sotto l’ingresso del palazzo comunale, senza che questo ovviamente permettesse loro di ottenere alcunché”.

In effetti l’ex sindaco di Formia torna in Tribunale, a Cassino, da imputato e sempre per voto di scambio. Ma lo scorso luglio venne prosciolto dal Gup nel corso dell’udienza preliminare per un’analoga vicenda: un affidamento diretto nel giugno 2013 alla neonata società “Impero Romano” per la gestione della pulizia delle spiagge libere di Formia, una realtà imprenditoriale capitanata da Gennaro D’Angiò che nella campagna elettorale della primavera di cinque anni faceva parte del comitato elettorale del candidato Bartolomeo. L’interessato tiene a precisare come il Gup del Tribunale di Cassino ha sentenziato il non luogo a procedere che “ ha riconosciuto la completa correttezza del mio operato amministrativo. Sono certo che anche stavolta , insieme al dottor Tallerini, potremo mostrare la nostra completa correttezza e l’inconsistenza di tali accuse , esprimendo piena fiducia nella giustizia come per altro e’ già avvenuto nella precedente indagine e successiva udienza preliminare”. L’ex assessore Tallerini, difeso dall’avvocato Francesco Ferraro, è amareggiato per il processo chiesto dalla Procura di Cassino: “ Non ho più la forza e voglia di commentare. Da cinque anni sono vittima di un’aggressione da taluni organi d’informazione. Ho pagato troppo in termini di salute e di immagine per una politica in cui io sono stato bastonato senza alcuna colpa”.

Saverio Forte