Formia / Violenza sessuale a tre ragazzine, il 22enne ottiene gli arresti domiciliari

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FORMIA – Si sono attenuate le ragioni per la misura cautelare piena. Con questa motivazione formale – quelle sostanziali saranno rese note entro i prossimi trenta giorni – il Tribunale del Riesame di Roma, revocando parzialmente l’ordinanza restrittiva del Gip del Tribunale di Cassino Francesco Armati, ha concesso gli arresti domiciliari al giovane di 22 anni di Castelvolturno, ma residente da un anno e mezzo a Castelforte, prima destinatario di un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria e poi di arresto in ordine a tre episodi di violenza sessuale consumati, dal luglio al novembre scorsi, ai danni di due adolescenti di Formia di appena 14 e 13 anni. E’ stata accolta, pertanto, la tesi difensiva del legale del giovane, l’avvocato Gianluca Di Matteo, che aveva chiesto l’attenuazione della misura restrittiva essendo venute meno, nel frattempo, le stesse esigenze cautelare sollecitate dal sostituto Procuratore Roberto Nomi Bulgarini dopo la convalida del fermo di Pg eseguito il 5 dicembre dagli agenti del commissariato di Polizia di Formia.

Il 22enne, dopo un mese esatto, è tornato nella sua abitazione di Castelforte dove vive con la sua numerosa famiglia, la stessa finita – ironia della sorte – nel mirino degli inquirenti formiani per essere dedita ai furti e alla ricettazione in diversi centri del sud-pontino. Naturalmente il ricorso al Riesame dell’avvocato Di Matteo ha fatto leva sull’inattendibilità del racconto fornito dalle due ragazzine (la cui parte civile è curata dall’avvocato Margherita Buffolino) e per la mancanza di riscontri in ordine allo svolgimento dei presunti abusi sessuali di cui sarebbero state vittime a distanza di alcuni mesi, per di più nello stesso luogo: un box, adibito a centrale elettrica, all’interno del parcheggio multipiano di piazzale delle Poste, in pieno centro urbano a Formia. Per la difesa del 22enne molti aspetti in questa grave e turpe vicenda – qualora venisse confermata – non tornano, a cominciare dagli episodi, ben tre, raccontati delle due vittime che sarebbero analoghi, quasi identici. Si tratta, poi, episodi verificatisi a distanza di tre mesi gli uni dagli altri, dall’agosto scorso – come detto – sino alla fine di novembre.

Il giovane, tuttavia, è accusato di tre violenze consumate ai danni di una studentessa di terza media di 13 anni di cui sarebbe stato sino all’autunno 2016 il fidanzato e di un’altra adolescente, di 14 anni, che (almeno sino alla presunta violenza subita) era iscritta al primo anno di un istituto superiore della città e amica della 13enne, conosciuta per essere – aveva raccontato il 22enne al Gip Armati – la fidanzatina di un suo cugino. Il Riesame, almeno per il momento, ha condiviso la ricostruzione accusatoria della Procura di Cassino e, di conseguenza, del certosino lavoro investigativo degli agenti del vice-questore Paolo Di Francia e lo stesso avvocato Di Matteo ha definito “molto concordanti” le dichiarazioni rese dalle presunte vittime e culminate nella prima querela formalizzata a fine novembre dalla madre della 13enne.

Il 22 enne da un mese nega ogni tipo di violenza commessa sulle due ragazzine e ha anche spiegato le ragioni della conclusione del rapporto sentimentale con la 13nne: “I suoi genitori – aveva raccontato al Gip della città martire il giovane di Castelforte – non hanno mai digerito la nostra storia perché, a loro dire, faccio parte di una famiglia sospettata di essere dedita ai furti e alla ricettazione”. Intanto questa vicenda – gravissima se venisse rispettato il suo svolgimento – potrà conoscere un altro capitolo, processualmente, molto significativo. Il sostituto procuratore Bulgarini attende dal Gip Armati l’accoglimento di una sua specifica richiesta per dar vita, entro la fine del mese, ad un atteso incidente probatorio tra le parti offese – che dovranno essere naturalmente assistite, in considerazione della loro età e dei fatti di cui sarebbero state vittime, da uno psicologo – e l’unico indagato. Almeno sinora tutte le parti sono favorevoli per questo adempimento che ha l’obiettivo di “cristallizzare” la prova prima dell’inizio vero e proprio del processo e permettere alle adolescenti formiane, costrette a disertare da mesi i rispettivi corsi di studio, di riprendere un percorso di recupero che non si preannuncia tra i più facili.

Saverio Forte