Dalla Colombia a Castelforte a 59 anni per amore, denuncia l’anziano partner per violenza sessuale

Castelforte Cronaca

CASTELFORTE – Un pensionato di 71 anni di origine campane, ma residente a Castelforte, è stato denunciato dal commissariato di Polizia di Formia. Dopo aver conosciuto su un sito internet di incontri, ha permesso l’arrivo in Italia della sua nuova amica di 59 anni, vittima di continue aggressioni fisiche e sessuali. A dare l’allarme era stata, quasi per caso, la figlia della vittima attraverso la pagina facebook della Questura di Latina: raccontava di non avere notizie della madre, di 59 anni, da una settimana, da quando era partita dalla Colombia per arrivare in Italia, a Castelforte, per ragioni turistiche. E così che il Commissariato di Polizia di Formia ha denunciato per violenza sessuale un pensionato di 71 anni, campano d’origine ma residente a Castelforte. Le informazioni giunte dal paese sudamericano hanno aiutato non poco gli agenti del vice-questore Paolo Di Francia che si sono recati a Castelforte presso l’abitazione dell’uomo che, vedovo da alcuni anni, aveva conosciuto lo scorso giugno la donna tramite il sito internet di incontri “Columbia Cupid”. Il pensionato inizialmente è apparso gentile e galante, al punto da pagare il viaggio in areo alla sua nuova amica per conoscerla, ospitarla nella sua casa di Castelforte e, eventualmente, iniziare una relazione sentimentale. Ma la realtà subito dopo è stata drammaticamente diversa: l’uomo manifestava un carattere incompatibile con quello della propria ospite, troppo premuroso ed ossessivo. La donna colombiana ha affermato di aver avuto varie aggressioni verbali violente e nel corso dei giorni, di aver avuto anche dei rapporti di natura sessuale consenziente, che poi sono degenerati in violenza. Questa confessione è stata resa dalla donna, in stato confusionale e drammaticamente spaventata, all’arrivo della Polizia che ha fatto anche fatica non poco per entrare nella casa bunker del pensionato castelfortese, ora denunciato a piede libero. La vittima di questa brutta storia è stata visitata a lungo presso l’ospedale “Dono Svizzero”: non le sono state diagnosticate particolari lesioni, ecco perché gli accertamenti del commissariato di Polizia proseguono per accertare la veridicità della ricostruzione della colombiana effettuata alla presenza di alcuni funzionari del consolato del suo paese a Roma