FORMIA – Negli uffici della Polizia locale e dell’avvocatura del comune di Formia più di qualcuno comincia a definire “maledetta” la gara d’appalto l’affidamento sanzionatorio delle violazioni delle norme del Codice della strada nonché di fornitura del relativo software gestionale. L’attuale società del servizio in proroga, la Soes di Telese Terme (impegnata nella gestione della sosta a pagamento a Minturno e, nel recente passato, anche a Formia e a Gaeta) ha impugnato l’esito della gara, triennale, che ha visto primeggiare una ditta di Udine, la “Fintel Engineering srl”, Il motivo? I punteggi, definiti “non congrui”, attribuiti dalla commissione selezionatrice alla società vincitrice dell’appalto. Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva della Soes che vuole, ora, conoscere la decisione dei giudici amministrativi nel merito. Se ne riparlerà a settembre.
Per questo servizio, quello di notifica dei verbali delle sanzioni delle norme del Codice della strada, il comune di Formia sembra aver issato bandiera bianca nel poter incassare, un giorno, 358mila euro derivanti dalle mancate consegne violazioni al codice della strada compiute tra l’ottobre ed il dicembre 2015 da parte dell’Aipa spa, la società di Milano vincitrice nel novembre 2013 di un appalto quinquennale, per un importo di un milione di euro, per la gestione “delle notifiche dei verbali di conciliazione al Codice della strada”, soprattutto, dei servizi di supporto alla gestione degli atti sanzionatori”. Insomma, del recapito delle multe a casa degli automobilisti più indisciplinati. Il rapporto tra il Comune e l’Aipa è stato inizialmente proficuo ma è bastato poco per il Comando di Polizia locale rendersi conto che le sanzione comminate non venivano regolarmente recapitate agli autori e, di conseguenza, mai versate nelle casse del comune. E così che l’appalto il 2 febbraio 2016 veniva rescisso per “grave inadempimento contrattuale” e 23 giorni più tardi il Maggiore Luigi Scarpellino quantificava alla Giunta il danno erariale subito. Ma non era finita.
Il comune di Formia accertava dopo l’aspetto più comico dell’intera vicenda: l’Aipa, nel frattempo dichiarata fallita dal Tribunale di Milano per gravi problemi economici, aveva portato via un date base contenente tutti i dati degli automobilisti contravvenzionati e delle relative sanzioni rilevate. Il comune di Formia era corso ai ripari con due iniziative: lo scorso ottobre aveva presentato un esposto alla Procura di Cassino ipotizzando nei confronti dell’Aipa i reati di interruzione di pubblico servizio e di appropriazione indebita ed un esposto d’urgenza aveva chiesto al Tribunale civile della città martire di avere accesso a tutti quei dati informatici necessari per introitare, un giorno, quelle multe che la società lombarda avrebbe dovuto recapitare.
Proprio in questi giorni è partita la richiesta del Tribunale di Cassino al curatore fallimentare dell’Aipa di aver materialmente quel software su cui sono memorizzati i nomi di migliaia di automobilisti, che hanno violato il codice della strada, con gli importi delle relativi sanzioni. Dopo la rescissione del contratto con l’Aipa, la Soes si era aggiudicata la gara d’appalto che doveva durare solo un anno. Alla sua scadenza la Giunta aveva dato mandato alla Polizia locale di rifarla ma per un lasso temporale più lungo, tre anni. L’esito finale non ha convinto il presidente Umberto Stazio e i suoi più stretti collaboratori che, nel frattempo, si sono rivolti al Tar ma hanno avuto l’invito dal comando di Polizia locale a svolgere comunque il servizio in regime di proroga in attesa che il contenzioso venga definito a settembre dal primo grado della magistratura amministrativa.
Saverio Forte