FORMIA – “Se qualche cittadino prova ad affacciarsi presso gli uffici comunali e chiede quali sono le motivazioni che impediscono che non venga effettuata la manutenzione del verde pubblico nella zona in cui abita, si sente rispondere che mancano i soldi perchè ciò avvenga. Cosa ancora più strana è il fatto che la manutenzione del verde avvenga a macchia di leopardo, come se una manina invisibile indicasse quali zone delle città meritano di essere curate e quali no”. Lo dichiara il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista di Formia.
“Una delle ipotesi su chi abbia il dovere di provvedere – continua la nota – è che esso spetti alla CNS (CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI). Nel 2008 il comune di Formia – con un bando di gara dal valore complessivo pari a 14,4 milioni di euro – ha affidato tutti i servizi di manutenzione “global services” all’A.T.I. composta, in qualità di capogruppo mandataria, dalla COFETEHC SERVIZI SPA e dalla imprese mandati CNS (CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI), FURLAN COSTRUZIONI ITALIA SRL, PALAZZO BITUMI SRL. Nel 2009 la COFETEHC SERVIZI SPA diventa COFELY ITALIA SPA. Nel 2016 un nuovo cambio, infatti la COFELY ITALIA SPA si trasforma in ENGIE SERVIZI SPA”. Il servizio di manutenzione del verde pubblico – nel contratto definito servizio G – veniva preso in carico dalla CNS (CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI).
Non conosciamo i termini del contratto – perché ci è stato sempre negata la possibilità di leggerlo – ma non ci sorprenderebbe di trovarci davanti alle solite omissioni che da sempre caratterizzano la gestione della nostra città, soprattutto quando si tratta dei servizi pubblici ceduti inopitanamente in gestione a privati.
Un’altra ipotesi è che ciò avvenga con piccoli appalti assegnati ogni qualvolta è necessario ed allora non si capisce qual è il criterio che stabilisce le priorità. In altro caso saranno gli uffici comunali a doverlo spiegare ai cittadini
In nessuno dei casi però il servizio viene svolto in maniera soddisfacente.
Lo sanno bene gli abitanti delle case popolari di via delle Fosse, che si sono visti negati la pulizia degli argini del fiume “rio fresco”, che scorre proprio sotto di esse, pulizia che misteriosamente termina nei pressi dell’ex-rivendita di materiale edilizio di proprietà dei F.lli Zangrillo, ora rinconvertita in alloggi residenziali. Le foto in nostro possesso lo testimoniano.
Ci fa tenerezza pensare che anche per il verde pubblico ci sono figli e figliastri, ma la storia di Formia è sempre stata piena di stranezza.
Da sempre chiediamo che i servizi pubblici ritornino ad essere gestiti direttamente dal pubblico, perché a nostro avviso, se fatto scrupolosamente, è l’unico modo in grado di abbattere veramente i costi e di garantire che i soldi dei cittadini siano ben spesi. Ed invece purtroppo la politica di palazzo ha scelto in altro modo.
Ci hanno raccontato che le privatizzazioni avevano l’obiettivo del miglioramento dell’offerta di servizi pubblici locali e la precostituzione delle condizioni capaci di assicurare servizi efficienti, una quantità e una qualità adeguate alla domanda, a costi il più possibile contenuti, garantendo l’universalità e la continuità della prestazione. Purtroppo non è stato così, infatti i costi negli anni sono esplosi e la qualità è crollata.
Evidentemente l’obbiettivo era quello di favorire i gruppi economici di riferimento. Ogni partito di potere li ha sempre avuti.
Concludiamo chiedendo una vera e propria rivisitazione dei servizi pubblici, ricostruendo all’interno del comune una struttura organizzativa capace di gestirli senza dover ricorrere nuovamente ad un appalto esterno”.