Latina / Estorsioni, mancata notifica per i legali di Francesco Viola

Cronaca Latina

LATINA – Se un indagato ha due difensori è necessario che la conclusione delle indagini venga notificata all’intero collegio difensivo. Ad un legale non basta. E’ quanto ha sentenziato il Tribunale di Latina (presidente Francesco Valentini) in ordine ad un ricorso presentato dai legali di Francesco Viola, il pregiudicato di Latina che, nell’agosto di due anni fa, finì in carcere, insieme ad Angelo Trivali, per alcune presunte estorsioni compiute ai danni di un imprenditore del capoluogo. La conclusione delle indagini da parte della Procura della Repubblica del capuologo non venne notificata ad uno dei due legali di cui fece parte il collegio difensivo di Viola, ora composto dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Giancarlo Vitelli.

Questa eccezione venne sollevata inizialmente davanti il Gup Giampaolo Bortone che, in sede di udienza preliminare, la respinse rinviando i due a giudizio. Gli avvocati Cardillo Cupo e Vitelli hanno rinnovato la loro richiesta oggi nell’udienza inaugurale del processo davanti il Tribunale di Latina. Il rappresentante della pubblica accusa, il sostituito procuratore Giuseppe Miliano, si è opposto mentre il collegio l’ha accolta. La posizione processuale per Vitale deve ripartire da zero con la conclusione delle indagini, la probabile richiesta di rinvio a giudizio e la decisione dell’udienza preliminare.

Intanto, per la cronaca, il processo per Trivali è stato rinviato a settembre, domani i legali di Viola chiederanno la sua scarcerazione davanti il Gip del Tribunale essendo scaduto il termine massimo della misura cautelare in carcere.

Saverio Forte