Tribunale di Cassino

Minturno / Concorso vigili urbani, ancora un esposto in Procura

Cronaca Minturno

MINTURNO – Nuovo esposto alla Procura della Repubblica di Cassino su presunte irregolarità sulla selezione pubblica per operatori di vigilanza bandita dal Comune di Minturno. Dopo diffide e altri esposti, l’Associazione “Minturno in Movimento” torna denunciare la “disorganizzazione e mancanza dei criteri minimi di garanzia di corretta procedura della stessa, ma anche probabili falsi in atto pubblico”. La prova selettiva scritta si è tenuta il 19 novembre 2014 mentre lo scorso 14 gennaio è stata pubblicata la graduatoria di merito definitiva. All’esposto sono stati allegati copia dei verbali della commissione esaminatrice e del regolamento comunale sui concorsi, ma soprattutto una scheda di archiviazione di massa microSD contenente due foto e tre video.

Secondo l’associazione, “contrariamente a quanto previsto dal Regolamento disciplinante le modalità dei concorsi ed i criteri di valutazione delle prove e dei titoli (approvato con D.C.C. nr. 174 del 22/12/1986), le buste con le domande dei candidati sono state aperte da dipendenti comunali (alcuni dei quali parenti dei candidati stessi), invece che dal Segretario Comunale: la Polizia, avvisata della cosa, si è recata sul posto quando ormai la procedura era completata”.

Inoltre, “il 19 novembre, giorno della prova scritta, poco prima dello svolgimento della stessa, per quasi un’ora e mezza nella sala erano presenti varie persone per allestire la sala stessa e, in particolare, erano presenti anche volontari della Protezione Civile (cosa non indicata nei verbali della Commissione): uno dei volontari [omissis per tutela privacy] al momento dell’inizio della prova ha preso posto tra i candidati per partecipare alla selezione (nonostante avesse avuto accesso alla sala molte ore prima degli altri candidati)”.

E ancora “le disposizioni della commissione non prevedevano la consegna dei cellulari, ma solo che gli stessi fossero messi sul banco di ogni candidato, dopo essere stati spenti: pochissimi cellulari risultavano sui banchi; inoltre, durante lo svolgimento della prova si sono sentiti diversi squilli di cellulari (come si può appurare ai minuti 5’, 19”, 5’,26” e 9’,45” del video nr 1 sulla scheda microSD allegata al presente esposto), senza che nessun membro della commissione provvedesse a cercare di capire di chi fossero i cellulari accesi o a dimostrare che non si trattava di cellulari dei candidati”.

Diverse altre irregolarità sono state denunciate e lasciamo di seguito il resto dell’esposto presentato in Procura:

– dopo 20 minuti circa dall’inizio della prova, diversi candidati, avendo terminato l’elaborato, si sono recati presso il tavolo della commissione per consegnare la busta chiusa con l’elaborato, creando così una fila tra i banchi della commissione e il resto della sala, con il risultato di compromettere il controllo visivo dei candidati rimasti seduti da parte della commissione (come da foto nr. 1 e nr. 2);

– secondo la normativa su concorsi e selezioni pubbliche e secondo il Regolamento comunale di cui sopra, la busta dell’elaborato deve essere consegnata nelle mani di un membro della commissione e vidimata con le firme di almeno due commissari, apposte trasversalmente alla linguetta adesiva: ciò non è stato fatto, come si evince dal video 2 sulla stessa microSD e, quindi, non risulta la minima garanzia di protezione da eventuali tentativi di apertura delle buste prima del giorno della correzione delle prove;

– le buste stesse sono state appoggiate sulle sedie (vedi sempre video 2) e/o raccolte in contenitori di plastica aperti (senza linguette di chiusura, diversamente da come accade, invece, nei seggi elettorali), diversamente da quanto indicato nei verbali della commissione;

– nonostante le buste non siano state firmate al momento della consegna (infatti, nel Verbale di Commissione nr. 4 non si dichiara che le stesse sono state vidimate), nel verbale nr. 5 si afferma che le buste sono siglate dalla Commissione e, a riprova, si allegano foto;

– in particolare, nel verbale nr. 4 si riporta che “durante la chiusura del plico (contenente le prove consegnate dai candidati, ndr) la Commissione trova un elaborato consegnato in busta aperta, pertanto provvede alla chiusura con nastro adesivo e annullamento dello stesso”: se la suddetta busta fosse stata timbrata e firmata al momento della consegna (come sembrerebbe dal verbale nr.5), sarebbe risultata aperta in quel momento e si sarebbe potuto invitare il candidato a chiuderla regolarmente, oppure gli si sarebbe potuto contestare il fatto sul momento, comunicandogli che ciò comportava l’annullamento della prova stessa.

Ciò non è accaduto poiché, contrariamente a quando sembra risultare dai verbali, le buste sono state firmare dalla commissione dopo tutta la procedura di consegna e dopo l’uscita dei candidati; inoltre, il candidato [omissis per tutela privacy] afferma di aver regolarmente chiuso la busta e che per questo al momento della consegna nulla gli è stato contestato: probabilmente, la busta si è aperta in seguito ai maneggiamenti per la formazione del plico successivamente alla consegna, essendo stata incollata con la stessa colla a stick molto utilizzata nelle scuole, la quale non dà nessuna garanzia di tenuta.

Oltre che dai video girati e allegati (i quali, finora, non sono stati divulgati e/o mostrati a chicchessia) quanto esposto può essere provato da numerose prove testimoniali.

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Inoltre, dalla lettura dei verbali si evincono discrepanze sia con il Regolamento comunale sui concorsi sia con quanto accaduto realmente nello svolgimento degli eventi.

Infatti nel verbale nr. 4 si afferma che la Commissione si riunisce nella sede comunale (mentre, secondo il Regolamento comunale sui concorsi, doveva riunirsi nella sala sede della prova) alle 9 e provvede a mettere in atto diverse procedure (nell’ordine, stilare le avvertenze per i candidati, predisporre l’attestato di partecipazione, stabilire il giorno di correzione e abbinamento delle prove, estrarre la lettera dalla quale si partirà per l’individuazione dei 5 candidati che parteciperanno in qualità di testimoni alla correzione delle prove), al termine delle quali si procede alla formulazione dei quesiti, che vengono formulati a rotazione dai membri della commissione.

A questo punto, nel verbale si afferma che “Il questionario viene riprodotto, a cura del Presidente della Commissione e degli altri Componenti presso la tipografia Caramanica, in numero di 800. I questionari, timbrati e siglati, vengono inseriti in scatoli che vengono chiusi e sigillati dalla commissione e trasportati alla sede della prova d’esame alla presenza di un membro della Commissione nonché dalla segretaria della Commissione”.

Risulta, invece, che il Presidente della Commissione si sia presentato da solo (diversamente da quando indicato nel verbale, secondo il quale tutta la Commissione era presente) presso la tipografia Caramanica già prima delle 10 (ci si chiede, quindi, come abbia fatto la Commissione ad espletare tutte le procedure elencate prima della stampa delle prove in meno di 1 ora) e che sia stato raggiunto lì due volte da due membri della commissione (un uomo e una donna) che entrambe le volte si sono trattenuti solo per una ventina di minuti.

Inoltre, il presidente non aveva con sé i timbri del Comune, per cui, dopo la stampa delle copie ha preso in consegna tutti i fogli e, presumibilmente, è tornato presso la sede comunale e, di seguito, la Commissione ha provveduto a timbrare e siglare i fogli con le prove d’esame e a recarsi presso la sede scelta per la prova.

Ricordiamo che, secondo l’art. 29 del Regolamento comunale sui concorsi, la prova doveva essere formulata e stampata presso la sede scelta e i commissari non dovevano lasciare la sede fino alla dettatura della prova stessa.

Di fatto, invece, i membri della commissione si sono spostati più volte dalla sede comunale e, soprattutto, anche separatamente l’uno dall’altro, in particolare, nel caso del Presidente, anche portando con sè tutti i fogli (2400) non timbrati, siglati e sigillati.

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Ancora, successivamente alla pubblicazione della graduatoria provvisoria, da alcuni cittadini ci è stata segnalata anche la presenza di candidati che hanno subito arresti e che avrebbero ancora procedimenti in corso [omissis per tutela privacy].

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Altri inconvenienti si sono verificati nelle ultime settimane, quando alcuni candidati hanno richiesto, tramite accesso agli atti, di visionare i propri compiti.

Infatti, in data 19 febbraio 2015 alcune candidate si sono presentate per visionare i propri compiti e una di loro non ha potuto prendere visione della propria copia poiché non è stato possibile reperirla. Infatti, pare che in sede di correzione la Commissione abbia provveduto a stilare un elenco in due colonne, nella prima delle quali erano elencati i candidati, mentre nella casella di fianco ad ogni nome era indicato il codice che, sempre in sede di correzione, la commissione aveva apposto al compito.

Ma al momento di cercare il compito della candidata presente, il personale del comune non è riuscito a trovare il suddetto elenco. Secondo personale del Comune [omissis per tutela privacy], questo episodio è particolarmente grave [omissis]. Dopo un po’, l’elenco è finalmente tornato disponibile, ma era parziale, infatti non risultavano tutti i codici nelle caselle di fianco a tutti i candidati (e proprio nella casella di fianco al nome della candidata presente mancava il codice corrispondente al suo compito).

La settimana successiva anche la presidente dell’esponente associazione si è presentata a prendere visione del proprio compito e anche in questo caso non è stato possibile procedere all’accesso, poiché anche in questo caso nell’elenco mancava il codice corrispondente al compito.

Tutto questo ci sembra indice della scarsa sicurezza con la quale è stato custodito tutto il materiale della prova: infatti, se l’elenco prima non si trova, poi si ritrova un elenco parziale e tutto ciò senza sapere per mano di chi, vuol dire che troppe persone hanno potuto avere accesso al materiale della prova selettiva.

Si rileva anche che, contrariamente a quando indicato nel Regolamento comunale per i concorsi, il voto non era indicato su tutti i compiti, ma solo su quelli dei candidati risultati idonei.

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L’esponente associazione, inoltre, comunica di aver provveduto nei giorni immediatamente successivi allo svolgimento del concorso ad inoltrare esposto al Sindaco e, per conoscenza, al Prefetto di Latina, invitando il primo cittadino a svolgere indagini, visionando eventualmente anche i video e le foto in nostro possesso, e a prendere in considerazione l’annullamento della prova stessa in autotutela.

Pochi giorni dopo il nostro esposto, dall’Amministrazione Comunale ci è stato risposto che da loro controlli tutto risultava svoltosi regolarmente e, pertanto, non si riteneva necessario l’annullamento della prova stessa.

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Per quanto sopra esposto e motivato, l’esponente associazione chiede che l’Ecc.ma Procura della Repubblica adita voglia disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti in narrativa, prendendo visione degli atti relativi alla selezione al fine di verificarne la legittimità per tutelare gli interessi collettivi degli utenti eventualmente pregiudicati, chiedendone, in caso di illegittimità, l’annullamento con vittoria di spese per le conseguenti statuizioni reintegratorie.

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Indica, quali persone informate sui fatti:

  • [omissis per tutela privacy]

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Chiede, inoltre, di valutare gli eventuali profili di illiceità penale degli atti personali e d’ufficio dei responsabili coinvolti e procedere nei loro confronti.

Formula altresì denuncia-querela qualora dagli accertamenti emergessero fatti-reato procedibili a querela di parte.

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Chiede di essere avvisata ex art. 406 c.p.p. in caso di richiesta di proroga delle indagini preliminari ed ex art. 408 c.p.p. in caso di richiesta di archiviazione.