Formia / Ponte di Penitro, dalla commissione non emergono soluzioni a breve

Formia Politica

FORMIA – Il Ponte di Penitro non sarà riaperto a breve. E’ quanto emerge dall’audizione in commissione ambiente dell’amministratore unico di Astral, richiesta da Giuseppe Simeone. Di seguito il suo commento di disappunto per il trascinarsi della vicenda. “Sul futuro del ponte di Penitro a Formia – scrive Simeone – si è svolta oggi l’audizione che avevo richiesto in commissione consiliare ambiente, dell’amministratore unico di Astral Spa, Antonio Mallamo, dell’assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, e dei rappresentanti del Comitato del quartiere di Penitro. Nel corso della riunione sono intervenuti anche la vice presidente del Comitato Rosangela Ciufo che ha sottolineato l’esasperazione dei residenti, la pericolosità della situazione in atto e, soprattutto, i ritardi inaccettabili da parte della Regione e il componente del comitato Vittorio Pecorino che ha evidenziato ulteriormente la mancanza di risposte da parte di Astral e Regione anche in merito alla realizzazione dei golfi per le fermate degli autobus e alla messa in sicurezza della SR630 Ausonia. Purtroppo l’auspicata soluzione rapida ed efficace ai disagi a cui la chiusura del sovrappasso di Penitro sta costringendo i residenti della frazione di Formia non è arrivata. Siamo ancora nella fase interlocutoria senza alcuna definizione dei progetti e dei relativi tempi di realizzazione. Ci aspettavamo più chiarezza ed una tempistica certa da chi oggi governa la Regione Lazio. Ci aspettavamo risposte immediate da chi, come il presidente Zingaretti, continuare a stare con Formia solo in campagna elettorale. Ma non ci arrendiamo. Continueremo a sollecitare l’assessorato regionale e l’Astral a mettere con urgenza in atto tutti gli interventi necessari alla messa in sicurezza e alla riapertura del ponte di Penitro in tempi brevi nonché dei lavori necessari a consentire ad oltre 4000 cittadini di accedere al centro abitato. Perché temporeggiare non è più possibile. E le emergenze devono essere risolte”.