Formia / Parte la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica

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FORMIA – Inizia sabato 18 marzo, in tutta Italia, la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica 2017 che ha come obiettivi: sensibilizzare la popolazione sui corretti stili di vita, lotta al tabagismo, educazione alla corretta alimentazione e all’attività fisica, informare i destinatari sull’importanza degli screening oncologici, coinvolgere il pubblico sulle tematiche della prevenzione oncologica. Ne parliamo con Lucia Testa, dottoressa magistrale in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana conseguita presso l’Università Campus Biomedico di Roma che opera presso la Clinica Polispecialistica Casa del Sole di Formia.

In qualità di biologa nutrizionista promuove uno stile di vita che rispetti i canoni della Dieta Mediterranea. “Per migliorare il nostro rapporto con il cibo, -esordisce- è necessario incominciare ad intraprendere un percorso multidisciplinare, dal punto di vista nutrizionale e comportamentale. Il mio metodo prevede un accompagnato in un cammino educazionale con l’obiettivo di unire al mio sapere le esigenze della persona, le sue abitudini e proporre consigli nutrizionali personalizzati”.

Crede che il cibo possa essere di aiuto alla prevenzione oncologica?
Assolutamente sì! Dal cibo riusciamo ad ottenere tutti i macro e micronutrienti di cui necessitiamo. Già solo questo significa fare prevenzione. Mi spiego meglio. Scegliendo un’alimentazione il più possibile varia, affidandoci alla stagionalità dei prodotti, seguendo poche e semplici indicazioni che si riferiscono anche al momento specifico del pasto (masticare bene, senza non avere fretta, scegliere l’olio extravergine di oliva, diminuire il consumo di sale) abbiamo la possibilità di preferire il benessere. Ma non solo…

Che intende?
Penso che il cibo non sia solo un fattore preventivo, ma che possa aiutare anche durante il corso della patologia già diagnosticata.

Come?
Non parlo di alimenti antineoplastici, ma di una dieta ben equilibrata. Con un maggior introito di alimenti di origine vegetale (circa l’80%) si può parlare di effetto antineoplastico. Mi riferisco ai tumori alla prostata e al seno, ad esempio, correlati anche all’assetto ormonale. Per “effetto antineoplastico” intendo il miglioramento della massa magra grazie al consumo di alimenti vegetali, a discapito della massa grassa, che tende ad aumentare con alimenti animali. Quando si ha una maggiore percentuale di massa grassa, si facilitano tutti gli eventi dell’insorgenza e del decorso della patologia tumorale. Quindi in questo senso capite bene che si, il cibo occupa un posto di rilievo.

Quali alimenti?
Io mi affido sempre alla dieta mediterranea. Guardate la piramide alimentare, gli alimenti alla base sono i più indicati. Olio extravergine di oliva e qualsiasi cosa di stagione, eliminate il sale, usate il limone, gli aromi, tanta attenzione anche allo zucchero e ai cibi raffinati, se vi piace l’integrale preferitelo, altrimenti decidete di variare, alternate il più possibile. Attenzione alle “mode alimentari”, affidatevi ad una notizia validata scientificamente (la Dieta Mediterranea è una di queste).

Cosa consiglia quindi?
Fate prevenzione, continuamente. È uno stile di vita. Alle mamme dico di incentivare i propri figli a mangiare frutta e verdura, se si dimostrano restii, spendete un po’ più di tempo e magari presentate la mela tagliata in modo particolare, buffo. Ai papà dico di aiutare le mamme. Ai ragazzi e alle ragazze dico di non evitare l’aperitivo ma di imparare a gestirsi, di imparare la giusta misura, di informarsi. Non abbiate fretta di avere risultati visibili nel più breve tempo possibile, di tanto in tanto fermatevi e prendete il percorso migliore.
Non significa rinunciare, significa scegliere l’alternativa.

Insomma si tratta di un vero e proprio cammino di educazione ad una corretta alimentazione?
Credo che occorra imparare ad avere maggiore consapevolezza del nostro corpo, di quello di cui si ha realmente bisogno, di quello di cui si può fare a meno. Si tratta di seguire il cambiamento naturale delle nostre esigenze in base al quale sviluppare un piano alimentare personalizzato che ci permetta di raggiungere risultati duraturi.

Ha un simbolo da suggerire?
L’uomo vitruviano è uno dei simboli più importanti del Rinascimento. Si tratta di un corpo umano inscritto in un cerchio e in un quadrato. La storia dell’uomo vitruviano ha origini nella Roma della fine del primo secolo avanti Cristo. Marco Vitruvio Pollione, un celebre teorico dell’architettura scrive il De Architectura, un’opera di dieci libri e dedica il terzo ai templi, dei quali dice che non possono essere tali se non sono regolati da armonia, ordine e proporzione. Lo stesso vale per il corpo umano: “senza simmetria e senza proporzione non può esistere alcun tempio che sia dotato di una buona composizione” – scrive Vitruvio – “e lo stesso vale per l’esatta armonia delle membra di un uomo ben proporzionato”. Vitruvio utilizza l’espressione homo bene figuratus, “uomo ben proporzionato” ed io mi permetto di aggiungere che è tale il corpo di uomo che sa regolare anche il suo bisogno, vitale, di mangiare.

Ma noi italiani siamo abituati a stare a tavola e a mangiare bene…
Da sempre il momento del pasto è sinonimo di convivialità. Questo non significa che bisogna lasciarsi andare a tavola, ma che si può stare insieme, attorno alla tavola imbandita, con la consapevolezza di potersi regolare per raggiungere e mantenere l’armonia di se stessi. Occorre trasportare questa idea in noi. Non si tratta solo dei centimetri del nostro corpo. La modalità con cui decidiamo di perseguire i nostri obiettivi è governata dalla giusta misura. Gli eccessi e i difetti non aiutano. Mai. Ecco perché il nostro corpo è un equilibrio, un equilibrio governato dalla testa. Occorre imparare a gestire se stessi e ad armonizzare se stessi. Il nostro corpo è equilibrio.