Gaeta / Accetta: “L’amministrazione comunale non può vendere le case popolari e poi utilizzare i soldi per altro”

Gaeta Politica

GAETA – “Non ci sono dubbi sulla legittimità degli atti di bilancio…” dichiarava nel 2013 il Sindaco Mitrano, in merito alla approvazione del bilancio di previsione del 2014, con piglio risoluto e toni di soddisfazione di chi fa di tutto per “far quadrare i conti”.
Bisogna ammettere che il nostro Primo Cittadino, sulla scorta della sua esperienza “fondana” e della sua formazione economica, è davvero abile nel valutare il fabbisogno finanziario e mettere in atto “manovre”volte a soddisfarlo.
Tuttavia, qualche dubbio sulla legittimità del bilancio affiora se si presta maggiore attenzione alle scelte effettuate nel corso degli ultimi anni dall’attuale Amministrazione.
Uno dei tentativi di risanare il bilancio era stato individuato, infatti, nella alienazione di alcuni immobili comunali.
Manovra condivisibile e rientrante nel più ampio progetto di “valorizzazione” del patrimonio comunale, se non fosse che alcuni di questi immobili da vendere hanno natura di alloggi di edilizia residenziale pubblica a sostegno delle famiglie meno abbienti.
Particolare che evidentemente non è sfuggito all’Amministrazione ma che, tuttavia, con il classico colpo di spugna, nel 2013, ha deciso inopinatamente e senza alcun provvedimento amministrativo legittimante tale scelta, che tali alloggi non avessero più la predetta destinazione di e.r.p..
La finalità di tale scelta appare evidente dovendosi ritenere che l’intera procedura di alienazione, sì come impostata, risulta palesemente tesa allo scopo di liberare il Comune dai doveri e dai limiti, e soprattutto dal vincolo di utilizzazione delle risorse derivanti dalle disposte alienazioni per la realizzazione e/o l’acquisto di nuovi alloggi E.R.P., previsto dalla normativa di settore (art. 3, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 47/2014, conv. dall’art. 1, comma 1, L. n.80/2014), sulla base della falsa rappresentazione della natura non E.R.P. dell’immobile de quo.
Ebbene, in tale ottica appare di solare evidenza che svincolare le risorse derivanti dalle alienazioni di immobili E.R.P., implica, infatti, che il ricavato delle vendite potrà essere impiegato per un fine diverso da quello per cui la legge conferisce il potere alla P.A. di procedere alla vendita degli immobili.
A dirimere la questione è intervenuto recentemente il T.A.R. Lazio, sezione distaccata di Latina, che ha sospeso, sebbene solo nei confronti dei ricorrenti, l’efficacia dei provvedimenti con i quali il Comune di Gaeta aveva predisposto il bando di gara per la vendita degli immobili, in questione senza riconoscere alcun diritto di prelazione agli inquilini degli alloggi.