Premio in onore dei Santi Cosma e Damiano

Attualità Santi Cosma e Damiano

SANTI COSMA E DAMIANO – Le cose belle si ripetono anche all’infinito e, seppure siamo solo alla seconda edizione, un po’ di infinito già c ’è. Parliamo dell’Evento 2015 in onore dei SS Cosma e Damiano, santi patroni di chi esercita la professione medica. Nell’omonima cittadina in provincia di Latina, il Comitato “I Casali di Vescia”, organizzazione no profit, ha dato vita alla seconda edizione del premio intitolato “Valori e umanità nell’esercizio della professione medica”.

Lo scopo è quello di far conoscere ai propri concittadini, e non solo, che esistono ancora persone dedite, con operosità ed impegno, alle cure e alle ricerche mediche in favore del prossimo, tutto senza fini di lucro sulla scia dell’operare dei Santi Patroni.

Anche quest’anno è stato reso omaggio a meravigliosi personaggi carichi di umanità, preparazione professionale, emotività, sensibilità e umiltà.

Il dottor Fabrizio Pulvirenti ha conquistato tutti con la sua simpatia, semplicità e grande professionalità. Medico volontario di Emergency, specializzato in malattie infettive e gastroenterologia; partito per la Sierra Leone al fine di curare e salvare vite umane colpite dal virus Ebola, ne è stato contagiato anche lui.

Genuina, emotiva, con la giusta dose di curiosità mista a grande preparazione, che l’ha spinta a ricercare una cura per l’XFragile – testata per ora solo su topo -, è la ricercatrice Emanuela Pasciuto.

Vivace, attento, pronto ad interagire, con la sua passione per gli studi medici mostrata con ottimi risultati è Manuel Tucciarone. Laureato con lode, grazie ai suoi successi formativi, si sta specializzando in otorinolaringoiatra presso l’Ospedale Gregorio Maranon di Madrid.

Novità di quest’anno è stato il seminario, dal quale è stato tratto il titolo dell’evento: un breve dibattito e confronto fra un uomo di scienza, il dott. Ennio Bruno Cassetta, e un uomo di fede, frate Agostino Esposito.

I relatori hanno avuto modo di disquisire sulla umanizzazione dell’attività medica, che deve essere vista non solo come rapporto basato sulla cura del corpo, ma anche, e soprattutto su quella dello spirito. Non resta che, sulla scia di queste prime due edizioni, mirare all’infinito.
Valentina Scala