Gerardo Santomauro

Ventotene / Negati gli atti sul depuratore, Gerardo Santomauro ricorre al Tar

Politica Ventotene

VENTOTENE – Un impianto molto datato e che non funziona come si deve. Un impianto costruito proprio dal fratello dell’attuale sindaco Geppino Assenso, al suo terzo mandato, che da anni necessita di una massiccia sistemazione.

La fogna scoppiata agli scogli di Ventotene
La fogna scoppiata agli scogli di Ventotene

A un mese dallo scoppio delle fogne agli scogli la situazione resta come prima. E in tanti lamentano lo sversamento di liquami in mare, procurando un grave danno ambientale oltre che il fuggi fuggi di turisti. Quei miasmi li conoscono molto bene i frequentatori dell’isola, che anche in passato, appena cambiava il vento, respiravano a pieni polmoni odori che è meglio non sentire.

Punta il dito contro il sindaco Assenso il consigliere comunale dell’opposizione consiliare Gerardo Santomauro, il quale ha fatto richiesta di acquisizione degli atti relativi all’impianto fognario e di depurazione.

“Ad oggi – spiega l’esponente della minoranza – ad oltre un mese dalla richiesta non ho ancora ricevuto la documentazione. La cosa sta andando per le lunghe e ho come l’impressione che si voglia addossare la responsabilità ad Acqualatina, che subentrerà a breve, quando in realtà la progettazione di tutto l’impianto era del fratello del sindaco”.

Acqualatina, infatti, sarà il gestore idrico anche per le isole pontine grazie ad un protocollo d’intesa tra Regione Lazio, Ente d’Ambito ATO4, Comune di Ponza, Comune di Ventotene e Acqualatina SpA. La Regione finanzierà, con un importo complessivo di 37 milioni e 200mila euro, la realizzazione di impianti di dissalazione di Ponza e Ventotene e degli interventi necessari alla completa interconnessione delle reti idriche a servizio dell’isola di Ponza.

Ma Santomauro non ci sta. “Chi deve pagare paghi”, dichiara. “Sono decenni che gli impianti non funzionano perché male realizzati e per questo voglio vederci chiaro. Presenterò ricorso al Tar per far valere i miei diritti di consigliere comunale e ricevere la documentazione richiesta al fine di far luce su tale situazione”.