Operazione anticamorra nel basso Lazio, arresti e sequestri tra Cassino e Pontecorvo

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CASSINO – Alle prime luci dell’alba è stata eseguita una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Frosinone e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli.

Arresti, perquisizioni e sequestri di beni per oltre 10 milioni di euro sono stati operati tra Lazio e Campania. Le province interessate sono quelle di Frosinone e Caserta. Eseguite quattro misure di custodia cautelare in carcere e sequestri preventivi per diversi milioni di euro. Gli arresti sono avvenuti tra Cassino, Castrocielo e Pontecorvo.

In manette sono finiti quattro imprenditori, già noti alle Forze dell’Ordine per essere stati precedentemente collegati da altre indagini al Clan dei CasalesiGennaro De Angelis e Luigi Zonfrilli sono i due indagati arrestati dalla Guardia di Finanza di Cassino presi il primo a Castrocielo e il secondo proprio in città. Il quartetto degli arresti è composto da Baldassarre Licari e Nicola Schiavone, nipote di Sandokan, il primo arrestato a Trentola Ducenta, Schiavone a L’Aquila. Il gruppo è ritenuto essere dagli investigatori diretti dal tenente colonnello Massimiliano Fortino, il nocciolo imprenditoriale del Clan dei casalesi a Cassino ed in particolare nella provincia di Frosinone. De Angelis è stato arrestato a casa del nipote. I suoi interessi spaziavano in particolare sulla rivendita di auto, ma erano stati differenziati all’intero settore, quindi agli autolavaggi, ai distributori ma anche a strutture ricettive.

Nella mattinata odierna, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli per il delitto di cui all’art. 416 bis del codice penale, sono state tratte in arresto dai militari del Gruppo Guardia di Finanza di Cassino quattro persone ritenute gravemente indiziate di appartenenza al clan camorristico dei Casalesi, aventi anche compiti di reimpiego dei capitali di provento illecito in attività economiche commerciali e in particolare nel settore della commercializzazione di autovetture in Campania e nel basso Lazio.

Le indagini hanno preso le mosse dall’analisi di alcuni arricchimenti ritenuti sospetti dalle Fiamme Gialle di Frosinone e da alcune reiterate irregolarità fiscali rilevate nei confronti di alcune società operanti prevalentemente nel settore della commercializzazione di autovetture.

A seguito di approfondimenti investigativi, operati mediante indagini tecniche e attraverso l’acquisizione di convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, è emerso un grave quadro indiziario, condiviso dal giudice per le indagini preliminari, che hanno consentito di individuare la fitta rete di prestanome, società e conti correnti utilizzati per reinvestire i proventi dell’attività illecita, oltre che nel settore della commercializzazione di autovetture anche nei settori immobiliari e della moda, operando prevalentemente in provincia di Caserta e Frosinone, sempre in stretto collegamento e con le direttive dei vertici del Clan dei Casalesi.

Oltre alle ordinanze cautelari, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, in accoglimento delle richieste dei magistrati della Dda di Napoli, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, sempre eseguito dalla Guardia di Finanza di Cassino, di 14 società, di numerose partecipazioni societarie, di 11 fabbricati, di 5 terreni, di una imbarcazione, di 83 autovetture e di 80 rapporti bancari per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.

Il video dell’operazione